tag:blogger.com,1999:blog-26432223908197625742024-03-05T09:40:27.236+01:00Quando il Dharma ti prende.....Idee e pensieri sul DharmaLodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.comBlogger73125tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-2213926945493144412012-04-18T13:53:00.000+02:002012-04-18T13:53:12.812+02:00Che cosa è la mente? - Kyabje Kalu Rinpoche<div style="text-align: justify;">Noi abbiamo tutti il sentimento di avere una mente e di esistere ma la nostra comprensione di questa mente è perlomeno vaga e confusa, noi diciamo «io ho una mente, io sono, io esisto», ci identifichiamo a un me, un io, al quale attribuiamo delle qualità, ma non conosciamo veramente né la natura di questa mente né quella di questo me, ignoriamo in cosa consiste, come funziona e, globalmente, chi siamo fondamentalmente.<br />
Nella ricerca della mente il punto essenziale e riconoscere la sua natura cominciando col domandarci al livello più profondo ciò che siamo realmente. Quelli che esaminano veramente la loro mente e considerano profondamente cos’è sono estremamente rari. E per quelli che cercano di farlo, l’esame si rivela difficile. Ricercando e osservando cos’ è la nostra mente, non riusciamo veramente a identificarlo, non lo troviamo veramente. Non v’è alcun dubbio che, da un punto di vista scientifico, si potrebbero dare molte risposte per definire cos’ è la mente, ma qui non parliamo di questo tipo di conoscenza. Il problema fondamentale è l’impossibilità che la mente si conosca da se stessa poiché colui che cerca, il soggetto, è la mente stessa e anche l’oggetto che si propone di esaminare è la mente. In questo c’è una situazione paradossale. Io posso cercarmi dappertutto nel mondo intero, senza mai trovarmi poiché io sono ciò che cerco. Il problema è lo stesso di cercare di vedere la nostra stessa faccia, i nostri occhi vi sono molto vicini ma non possono vederla, così come non possono vedere se stessi. Non riusciamo a conoscere la nostra mente semplicemente perché è troppo vicina. Un proverbio del dharma dice: «l’occhio non vede la propria pupilla,» allo stesso modo la nostra mente non ha la capacità di vedere se stessa, ci è talmente vicina, talmente intima, che non possiamo discernerla. È solo sapendo aggirare l’ostacolo, cioè utilizzando uno specchio, che potremo vedere la nostra faccia. Allo stesso modo in cui per vedere noi stessi dobbiamo fare ricorso a quest’oggetto particolare, la mente per studiare se stessa deve fare appello a qualcosa che giochi il ruolo di specchio, nel quale essa possa scoprire il proprio vero viso, questo mezzo è il dharma così come c’è trasmesso da una guida spirituale.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNFlEiTrtCk0uWSUy6vshWpXkcI8vDfI2ShLWWUuWjmKgx425FVoo2DTmAjDOmUVcF4GcDg8_d8Oug75wE52TEjyBEc8xgUC0bbXelVkDqLhbwRaMkJ0BZ2-nmoOdZJ6ghdikb-SH52Sg2/s1600/kalu.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNFlEiTrtCk0uWSUy6vshWpXkcI8vDfI2ShLWWUuWjmKgx425FVoo2DTmAjDOmUVcF4GcDg8_d8Oug75wE52TEjyBEc8xgUC0bbXelVkDqLhbwRaMkJ0BZ2-nmoOdZJ6ghdikb-SH52Sg2/s1600/kalu.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-41671453154351877982012-04-18T13:51:00.000+02:002012-04-18T13:51:55.079+02:00L’ego, questo sconosciuto - Lama Denys Rinpoche<div style="text-align: justify;">L’ego, il “me”, l’”io”, è il sentimento di esistere come individuo indipendente con le relazioni che derivano da quest’impressione.<br />
L’esperienza dell’ego è di vivere ogni percezione in rapporto a questo osservatore, questo soggetto: “me, io”.<br />
L’ego ha un istinto fondamentale che è un desiderio di esistenza e di piacere. Questo istinto si traduce in pulsioni che aggrediscono “quello che gli è altro” in termini di possesso, rifiuto, indifferenza. Questo modo di funzionare dell’ego si manifesta così attraverso atteggiamenti passionali: di attrazione, repulsione o indifferenza, sviluppati verso le persone, le cose e le situazioni con le quali è posto a confronto. E’ “io” voglio quello che è buono, “io” non voglio quello che è cattivo, “io” non voglio avere relazioni con quello che mi è indifferente. Queste pretese dell’ego fanno sì che si impegni in ogni sorta di lotta per ottenere quello che gli piace ed evitare quello che gli è sgradevole. Sfortunatamente e paradossalmente, la sua lotta, invece di raggiungere i suoi fini gli crea dispiaceri, condizionamenti e sofferenze!<br />
Questo modo di funzionare dell’ego è il nostro abituale condizionamento nel quale costruiamo la nostra personale sofferenza.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-uClzTnzcCSY/TsA_UFEUYDI/AAAAAAAAAXk/KlaO_L3rkAg/s1600/denys.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-uClzTnzcCSY/TsA_UFEUYDI/AAAAAAAAAXk/KlaO_L3rkAg/s1600/denys.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-31560582736455193782011-12-26T17:34:00.003+01:002011-12-27T00:29:50.661+01:00Il Sutra del CuoreIl Sutra del Cuore della Grande Saggezza che-va-oltre.<br />
Il Bodhisattva Avalokita,<br />
immerso nella profonda Saggezza che-va-oltre,<br />
vide la natura vuota dei cinque aggregati,<br />
superando così ogni dolore.<br />
- O Shariputra, la forma non è diversa dal vuoto,<br />
il vuoto non è diverso dalla forma.<br />
La forma è vuoto, il vuoto è forma.<br />
Così anche per sensazioni, percezioni, tendenze e coscienze.<br />
- O Shariputra, tutti i fenomeni sono per natura vuoti:<br />
mai nati né estinti; mai impuri né puri;<br />
mai crescenti né decrescenti.<br />
Perciò, nel vuoto, non ci sono<br />
forma, sensazione, percezione, tendenza, coscienza;<br />
né occhio, orecchio, naso, lingua, corpo, mente;<br />
né colore, suono, odore, sapore, contatto, idea.<br />
Non c'è regno visivo, e così via fino alla coscienza mentale.<br />
Non c'è ignoranza, né la sua fine e così via<br />
fino alla vecchiaia e morte, né la loro fine.<br />
Non c'è sofferenza, né causa, né estinzione, né Sentiero.<br />
Non c'è conoscenza, né ottenimento.<br />
Poiché nulla vi è da ottenere,<br />
il bodhisattva saldo nella Saggezza che-va-oltre,<br />
vive con la mente libera da ostacoli.<br />
Senza ostacoli non ha timore,<br />
abbandona per sempre le illusioni ed entra nel nirvana.<br />
Vivendo nella Saggezza che-va-oltre, tutti i Buddha dei tre tempi<br />
realizzano la suprema, perfetta illuminazione.<br />
- Sappi, quindi, che la Saggezza che-va-oltre<br />
è il sublime mantra, grande mantra luminoso,<br />
mantra supremo, mantra incomparabile,<br />
capace di dissolvere ogni sofferenza.<br />
E' vero, senza errori.<br />
Recita, perciò, il mantra della Saggezza che-va-oltre,<br />
il mantra che dice:<br />
GATE GATE PARAGATE PARASAMGATE BODHI SVAHA.<br />
GATE GATE PARAGATE PARASAMGATE BODHI SVAHA.<br />
GATE GATE PARAGATE PARASAMGATE BODHI SVAHA.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh79GBHssEnQ0tt2P0AFSy5rhu-Q6vVF79SQWOt-T1BnkAqYjscwrJ6izl5tBuVT1sfujT-PQlsm3q8QoZShbC4vt4f3S0w9UAanrNYzfz8KeZQUjwxShWjwHW1ppNmbQTw0FNCvmt_KL-r/s1600/avvoltoio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh79GBHssEnQ0tt2P0AFSy5rhu-Q6vVF79SQWOt-T1BnkAqYjscwrJ6izl5tBuVT1sfujT-PQlsm3q8QoZShbC4vt4f3S0w9UAanrNYzfz8KeZQUjwxShWjwHW1ppNmbQTw0FNCvmt_KL-r/s320/avvoltoio.jpg" width="320" /></a></div><h6 class="uiStreamMessage" data-ft="{"type":1}"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}">Il picco degli Avvoltoi, Rajgir (India).</span></h6><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/suWYpXu8C8M?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><br />
<h6 class="uiStreamMessage" data-ft="{"type":1}"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"> </span></h6><h6 class="uiStreamMessage" data-ft="{"type":1}"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"> </span></h6>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-68693950964186361682011-11-14T18:13:00.000+01:002011-11-14T18:13:09.579+01:00CHOGYAL NAMKHAI NORBU<div style="text-align: justify;"> Chögyal Namkhai Norbu nasce a Derghe, nel Tibet orientale, nel 1938. Da bambino viene riconosciuto come reincarnazione del grande Maestro di Dzogchen Adzom Drugpa (1842-1924) e successivamente, dal sedicesimo Karmapa, come la reincarnazione di Shabdrung Ngawang Namgyal (1594-1651), primo Dharmaraja del Bhutan.<br />
Ancora adolescente completa il rigoroso percorso di studi tradizionale, ricevendo insegnamenti da alcuni dei più grandi maestri dell’epoca. Nel 1955 incontra Changchub Dorje (1826-1961), il suo principale maestro di Dzogchen, il cui stile di vita e modo di insegnare lo ispireranno profondamente.<br />
Nel 1960, in seguito al deterioramento della situazione sociale e politica in Tibet, si trasferisce in Italia accettando l’invito del Prof. Giuseppe Tucci, noto orientalista, e contribuendo così a dare un impulso concreto alla diffusione della cultura tibetana in Occidente. Nei primi anni sessanta lavora all’Ismeo (Istituto per il Medio e l’Estremo Oriente) a Roma, e in seguito, dal 1962 al 1992, insegna lingua e letteratura tibetana e mongola all’Istituto Universitario Orientale di Napoli. I suoi lavori accademici denotano una profonda conoscenza della civiltà tibetana, e una tenace volontà di mantenere vivo e facilmente accessibile lo straordinario patrimonio culturale del Tibet.<br />
Alla metà degli anni settanta, dopo avere insegnato per alcuni anni Yantra Yoga a Napoli, Chögyal Namkhai Norbu incomincia a dare insegnamenti Dzogchen, incontrando un crescente interesse dapprima in Italia e poi in tutto l’Occidente. Nel 1981 fonda la prima sede della Comunità Dzogchen ad Arcidosso, in Toscana. Nel corso degli anni migliaia di persone diventano membri della Comunità Dzogchen in tutto il mondo. Sorgono centri negli Stati Uniti, in varie parti d’Europa, in America Latina, in Russia e in Australia.<br />
Nel 1988 Chögyal Namkhai Norbu fonda ASIA (Associazione per la Solidarietà Internazionale in Asia), un’organizzazione non governativa impegnata soprattutto in progetti educativi e medico-sanitari rivolti alla popolazione tibetana.<br />
Nel 1989 Chögyal Namkhai Norbu fonda l’Istituto Shang Shung con il compito di salvaguardare la cultura tibetana promuovendone la conoscenza e la diffusione.<br />
Ancora oggi Chögyal Namkhai Norbu viaggia costantemente in tutto il mondo tenendo conferenze e ritiri cui partecipano migliaia di persone.</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3Q6R38_JaNsdPa14xA6U6O1Yrk-d-IwDz5NQ87BaLqVNyf7jdK-88ZiWxGd6Qqvx7oRUi8PnuXSK3pqqJE2Vi8xxcVVRD4wEcoVG9n5chSHn0MOunwSUnrgw9NrjqxO6SgjC6cHCbk-Ff/s1600/chogyal-namkhai-norbu-foto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3Q6R38_JaNsdPa14xA6U6O1Yrk-d-IwDz5NQ87BaLqVNyf7jdK-88ZiWxGd6Qqvx7oRUi8PnuXSK3pqqJE2Vi8xxcVVRD4wEcoVG9n5chSHn0MOunwSUnrgw9NrjqxO6SgjC6cHCbk-Ff/s1600/chogyal-namkhai-norbu-foto.jpg" /></a></div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-80150191576288692792011-11-13T23:11:00.001+01:002011-11-13T23:15:09.213+01:00KYABJE KALU RINPOCE<div style="text-align: justify;"> Lama Vajradhara Kalu Rinpoche nacque nella provincia del Kham, Tibet orientale, nell’anno 1904. La Sua venuta al mondo fu accompagnata da segni meravigliosi di buon auspicio, come fiocchi di neve a forma di fiori che si depositarono sul tetto della casa e un arcobaleno che circondò la stessa. Sua madre e i presenti testimoniarono che, per nulla intimorito, si guardò attorno, radioso e sorridente, e pronunciò il mantra delle sei sillabe, OM MANI PEME HUNG, e diverse parole sulla propagazione degli insegnamenti Kagyupa.<br />
Fu riconosciuto come un’emanazione di Jamgön Kontrül Lodrö Taye (1813-1899), il principale artefice del movimento non settario di apertura tra le differenti scuole Buddhiste tibetane.<br />
Rinpoche iniziò all’età di circa sette anni lo studio della dottrina tradizionale e ricevette a dodici anni, al grande monastero di Pelpung, l’ordinazione monastica dall’undicesimo Situpa, Pema Wangchuk Gyalpo (1886-1952), che gli conferì il nome di Karma Ranjung Künkhyab. Proseguì gli studi e conseguì giovanissimo il titolo di dottore in Scienze tradizionali (Khenpo).<br />
Presso lo stesso monastero iniziò, sedicenne, il tradizionale ritiro di tre anni e tre mesi sotto la guida di Lama Norbu Tönkün Druppa. In seguito ricevette insegnamenti e iniziazioni da altri numerosi Maestri, tra cui S. S. il XIV Dalai Lama (1935), S. S. il XVI Gyalwa Karmapa (1924-1981) e Dudjom Rinpoche (1904-1987). Dopo vari pellegrinaggi nei luoghi sacri del Tibet, a partire dai venticinque anni, Rinpoche trascorse dodici anni in ritiro solitario, in grotte e altri luoghi isolati.<br />
Successivamente, su richiesta del Suo Lama Radice, diresse i ritiri di tre anni a Pelpung, un'attività che esercitò per molti anni, formando un gran numero di discepoli. Nel 1955, S. S. il XVI Gyalwa Karmapa lo invitò a recarsi in India e in Bhutan per preparare l’esodo dei Buddhisti dal Tibet in seguito all’occupazione cinese. In Buthan accettò l'invito di diventare abate di un grande monastero oltre che cappellano della famiglia reale.<br />
A Sonada, presso Darjeeling in India, fondò nel 1962 un Centro di ritiri e vi stabilì la Sua sede. Lì, intorno al 1968, lo incontrarono i primi occidentali che sarebbero diventati i suoi discepoli. Come patriarca della tradizione "shangpa", divenne uno dei maestri spirituali più stimati da tutte le tradizioni tibetane, famoso soprattutto per la sua realizzazione e per l'insegnamento degli yoga spirituali e delle pratiche più elevate, il mahamudra e lo dzogchen.<br />
Dal 1971 fino alla Sua morte (10 maggio 1989), ha compiuto molti viaggi in Europa, America ed Asia, facendo dono dei Suoi preziosi insegnamenti e dando iniziazioni e benedizioni a moltissime persone. Ha fondato oltre settanta Centri di Dharma in tutto il mondo, tra i quali, nel 1980 a Pinerolo, il Centro Milarepa, nuovamente visitato da Rinpoche nel febbraio 1983 e nel dicembre 1984.<br />
Grazie alle Sue complete realizzazioni spirituali e spinto dal Suo immutabile voto di guidare gli esseri verso la definitiva liberazione dalla sofferenza, Lama Ranjung Künkhyab Kalu Rinpoche si manifesta oggi in una nuova esistenza nella persona di Kyabdje Yangsi Kalu Rinpoche. Tulku Yangsi Kalu Rinpoche è nato il 17 settembre 1990 a Sonada, ed è stato riconosciuto come rinascita di Kalu Rinpoche da S. S. il XIV Dalai Lama e da S. E. Tai Situ Rinpoche, e la Sua sovranità spirituale è stata ufficialmente celebrata nel Suo monastero di Sonada il 28 febbraio 1993, alla presenza dei Maestri di tutte le scuole di Buddhismo e dei Lama rappresentanti i Centri di Dharma asiatici e occidentali da Lui fondati nella vita precedente.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNFlEiTrtCk0uWSUy6vshWpXkcI8vDfI2ShLWWUuWjmKgx425FVoo2DTmAjDOmUVcF4GcDg8_d8Oug75wE52TEjyBEc8xgUC0bbXelVkDqLhbwRaMkJ0BZ2-nmoOdZJ6ghdikb-SH52Sg2/s1600/kalu.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNFlEiTrtCk0uWSUy6vshWpXkcI8vDfI2ShLWWUuWjmKgx425FVoo2DTmAjDOmUVcF4GcDg8_d8Oug75wE52TEjyBEc8xgUC0bbXelVkDqLhbwRaMkJ0BZ2-nmoOdZJ6ghdikb-SH52Sg2/s1600/kalu.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-23783207294312821142011-11-13T23:06:00.000+01:002011-11-13T23:06:18.203+01:00VAJRACARYA LAMA DENYS TENDRUP<div style="text-align: justify;"> Nato a Parigi nel 1949. Ha studiato in diversi istituti pubblici e privati per poi intraprendere gli studi di medicina e, parallelamente, di filosofia e psicologia. Scopre il pensiero tradizionale dell’Oriente e nella sua ricerca di un insegnamento autentico durante un viaggio in India nel 1968 incontra Sua Santità Kyabdje Kalu Rinpoce (1904-1989), uno dei più grandi maestri contemporanei del buddhismo mahayana e vajrayana. Al suo seguito, inizia la sua formazione nel dharma e diventa suo discepolo. Al suo ritorno a Parigi inizia a studiare il tibetano alla Scuola nazionale di lingue orientali.<br />
Poco dopo incontra in Scozia il Vidyadhara Chogyam Trungpa Rinpoce (1940 – 1987), celebre per la sua capacità di introdurre al dharma con un linguaggio adatto all’Occidente.<br />
Lama Denys stabilisce con Trungpa una profonda connessione spirituale.<br />
L’anno seguente lascia la Francia e raggiunge Kalu Rinpoce nel suo monastero di Sonada Darjeeling, nei contrafforti dell’Himalaya indiano. Sotto la sua personale direzione, Lama Denys segue per dieci anni una formazione tradizionale teorica e pratica. Fa numerosi ritiri, studia i testi tibetani ed in particolare riceve direttamente da Kalu Rinpoce le direttive speciali per la pratica di mahamudra.<br />
Studia presso la Vishva Bharati University di Santiniketan dove ottiene il diploma di studi indo-tibetani. In uno spirito “Rimé”, di “apertura a tutte le tradizioni”, egli riceve le più importanti iniziazioni, trasmissioni ed istruzioni sia da Kalu Rinpoce, che da S.Santità il Karmapa XVI (1921-1981) e da numerosi tra i più grandi maestri delle diverse scuole tibetane. Divenuto l’interprete personale di Kalu Rinpoce, Lama Denys lo accompagna nei suoi primi viaggi in Occidente e partecipa alla fondazione dei centri di Dharma che cominciano a nascere.<br />
Nel 1976 completa il primo ritiro tradizionale di tre anni condotto in Occidente. Una volta uscito dal ritiro Kyabje kalu Rinpoce gli affida la direzione di un centro di dharma in un’antica certosa abbandonata in Savoia che, una volta restaurata, diventerà l’Istituto Karma Ling. Inoltre Kalu Rinpoce lo nomina drupon, direttore di ritiro dei tre anni, e nel 1984 lo designa Vajracarya, ovvero “maestro del vajrayana”. Lama Denys viene così investito formalmente del potere di insegnare e di trasmettere il vajrayana, ed in particolare gli insegnamenti del lignaggio Shangpa.<br />
Divenuto l’erede spirituale di Kyabje Kalu Rinpoce, Denys Rinpoce da trent’anni accompagna numerosi occidentali sul cammino del risveglio. La sua duplice formazione, universitaria in Francia e di lama nella tradizione tibetana, accompagnata da lunghi ritiri ne fanno un insegnante completo. In particolare viene stimato e riconosciuto per la chiarezza dei suoi insegnamenti sull’essenza della via del Buddha esposti in una lingua occidentale ed in termini adatti al mondo moderno.<br />
Lama Denys è Superiore della Congregazione Dachangrime riconosciuta dallo stato francese e presidente onorario dell’Unione Buddhista Europea. Attraverso il Karma Ling e la sua attività infatigabile a livello internazionale, Lama Denys opera secondo lo spirito Rimé, non settario, per promuovere l’incontro tra Oriente ed Occidente non solo attraverso le varie tradizioni spirituali ma anche le diverse culture e discipline scientifiche, lo spirito di coope razione e l’ecologia. Lama Denys ed il Sangha Rime hanno stretto un legame spirituale particolare con Kundun il Dalai Lama (invitato al karma Ling il 1993 ed il 1997), Gyalwang Karmapa Orgyen Trinlé Dorje (invitato nel 2010), Sua Eminenza Tai Situpa, Jyabje Bokar Rinpoce, il Vajradhara Trungpa Rinpoce, e Chogyal Namkhai Norbu Rinpoce. </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-uClzTnzcCSY/TsA_UFEUYDI/AAAAAAAAAXk/KlaO_L3rkAg/s1600/denys.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-uClzTnzcCSY/TsA_UFEUYDI/AAAAAAAAAXk/KlaO_L3rkAg/s1600/denys.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-40163288652583842082011-11-13T22:58:00.000+01:002011-11-13T22:58:37.149+01:00SOGYAL RINPOCHE<div style="text-align: justify;">Sogyal Rinpoche, maestro tibetano di buddhismo noto in tutto il mondo, è l’autore dell’apprezzatissimo Il Libro tibetano del vivere e del morire.<br />
Nato nel Tibet orientale, nella provincia del Kham, Sogyal Rinpoche è stato riconosciuto da bambino quale incarnazione di Tertön Sogyal Lerab Lingpa (1856-1926), grande maestro e santo famoso per le sue visioni. La formazione tradizionale di Rinpoche, quale lama tibetano, è avvenuta sotto l’attenta supervisione di Jamyang Khyentse Chökyi Lodrö, uno dei più eminenti maestri spirituali del XX secolo, che lo ha cresciuto come un figlio.<br />
Nel 1971 Rinpoche si è recato in Gran Bretagna, dove ha ricevuto una formazione occidentale e ha studiato Religioni comparate all’Università di Cambridge. Ha proseguito i suoi studi sotto molti altri grandi esponenti di tutte le scuole del buddhismo tibetano, in particolare Kyabjé Dudjom Rinpoche e Kyabjé Dilgo Khyentse Rinpoche.<br />
Dopo aver iniziato come traduttore e assistente dei suoi amati maestri, Rinpoche ha incominciato anch’egli a insegnare; ha viaggiato molto, e ha molto osservato la realtà della vita della gente; ha cercato un modo per tradurre gli insegnamenti del buddhismo tibetano rendendoli pertinenti agli uomini e donne del nostro tempo, quale che sia la loro fede, traendone un messaggio universale, senza mai perderne l’autenticità, la purezza e la forza.<br />
Ne è nato un suo stile di insegnamento unico; la vivida dimostrazione della sua capacità di creare un’atmosfera straordinariamente calorosa e di adeguare gli insegnamenti alla vita moderna, è il Libro tibetano del vivere e del morire, un’opera pionieristica di cui sono state stampate più di due milioni di copie in cinquantasei paesi e in trentun lingue.<br />
Sogyal Rinpoche è inoltre fondatore e direttore spirituale di Rigpa, un network internazionale di gruppi e centri buddhisti. Sono ormai più di trent’anni che Rinpoche insegna in Europa, America, Australia e Asia, ove si rivolge a migliaia di persone durante i ritiri e le tournée di insegnamento.<br />
Viene spesso invitato come relatore in importanti congressi, dove interviene su un gran numero di argomenti che vanno da medicina e guarigione al dialogo interreligioso, da pace e nonviolenza al mondo degli affari e della leadership, all’accompagnamento dei morenti e gli hospice.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt4gWGEFSGxsEbG93uo6Ftz4cMbO3nGB-NPnOYJq0OB_mPiZpVREGPesOQ12XfJFxvD7BBqcG8oipmriA_T-7N6teAo5nAQzbs6vcyEvdug0SSPUn5gDPo6-QDytG6kuM7dV7tSBWOmkSz/s1600/sr_in_dzoghcenbeara_240x300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt4gWGEFSGxsEbG93uo6Ftz4cMbO3nGB-NPnOYJq0OB_mPiZpVREGPesOQ12XfJFxvD7BBqcG8oipmriA_T-7N6teAo5nAQzbs6vcyEvdug0SSPUn5gDPo6-QDytG6kuM7dV7tSBWOmkSz/s1600/sr_in_dzoghcenbeara_240x300.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-28138978865552449692011-10-21T21:09:00.000+02:002011-10-21T21:09:10.987+02:00BOKAR RIMPOCHE<div style="text-align: justify;">Bokar Rimpoche é nato in Tibet nell'anno del Drago di Ferro e cioè nel 1940. Nato in una famiglia di pastori nomadi, aveva quattro anni quando le indicazioni date da Sua Santità Karmapa XVI lo fecero riconoscere come Tulku, reincarnazione del precedente Bokar Rimpoche. </div><div style="text-align: justify;">Educato in primo tempo presso il monastero fondato dalla sua precedente incarnazione, proseguì i suoi studi a Tsurpu, sede dei Karmapa. Egli , molto giovane, prese in carico la comunità di Bokar, sita nel Tibet superiore e cioè occidentale, non lontano dal monte Kailash. L'invasione cinese lo indusse a scegliere l'esilio, come molti altri, all'età di vent'anni. In India, egli incontrò Kalu Rimpoche, di cui divenne il principale discepolo, chiamato a succedergli a capo del lignaggio Shangpa-Kagyu, uno degli otto grandi lignaggi originari attraverso cui il Buddismo passò dall'India al Tibet. Bokar Rimpoche assolse due volte il tradizionale ritiro di tre anni e tre mesi a Sonada, il monastero indiano di Kalou Rimpoche, non lontano da Darjeeling, celebre per le sue colline coltivate a thé.<br />
Le sue rimarchevoli qualità, hanno fatto sì che in seguito venisse scelto da Kalou Rimpoche per dirigere i centri di ritiro di Sonada, e da Sua Santità Karmapa XVI per dirigere quello di Rumtèk, nuova sede dei Karmapa nel Sikkim, territorio indiano tra il Nepal e il Bhutan. </div><div style="text-align: justify;">Da allora, egli stesso ha fondato recentemente a Mirik, nella medesima regione, un centro di ritiro più specificatamente destinato alla pratica di Kalachakra. Queste cariche lo hanno reso, attualmente, il principale maestro di meditazione della scuola Kagyupa.</div><div style="text-align: justify;">Bokar Rimpoche morì improvvisamente il 17 agosto 2004.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNmiwoA604EQu4oSOEvJq8qrHFAqqsMGSjMWWutaQK_4iGJGDR324k2EAvkqwExOZngszEpcEOD_XRZIVbGlt-kvGp_4tWvleTp7ezFNNm19-k1SMuEbQ3bH7-eW6YadFr9y72dE_P4eC8/s1600/bokarRinpoche.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNmiwoA604EQu4oSOEvJq8qrHFAqqsMGSjMWWutaQK_4iGJGDR324k2EAvkqwExOZngszEpcEOD_XRZIVbGlt-kvGp_4tWvleTp7ezFNNm19-k1SMuEbQ3bH7-eW6YadFr9y72dE_P4eC8/s320/bokarRinpoche.jpg" width="217" /></a></div><div style="text-align: justify;">Opere dell'autore :<br />
Éditions Claire Lumière<br />
<br />
Chènrézi<br />
L'Aube du Mahamoudra<br />
La Journée d’un bouddhiste<br />
La Méditation<br />
La Porte du sens définitif<br />
Le Soutra du cœur<br />
Le Vœu de bodhisattva<br />
Mort et art de mourir dans le bouddhisme tibétain<br />
Prendre refuge<br />
Savoir méditer<br />
Soleils du dharma<br />
Tara<br />
Un coeur sans limites<br />
Vie de Bokar Rimpoché<br />
</div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-78637765328763618582011-10-09T22:56:00.003+02:002011-10-23T19:58:53.415+02:00L'ego: Il falso centro<div style="text-align: justify;">Come prima cosa, si deve comprendere cos’è l’ego.<br />
Un bimbo nasce. Egli viene al mondo senza alcuna cognizione, né coscienza del suo sé. E quando un bimbo nasce la prima cosa di cui diventa consapevole non è se stesso: come prima cosa diventa consapevole dell’altro. E’ naturale, perché gli occhi si aprono verso l’esterno, le mani toccano gli altri, le orecchie ascoltano gli altri, la lingua sente il sapore del cibo e il naso sente gli odori esterni. Tutti questi sensi sono aperti verso l’esterno.<br />
Nascere significa questo.<br />
Nascita significa venire in questo mondo: il mondo di ciò che sta fuori. Per cui, quando nasce un bambino, egli nasce a questo mondo. Apre gli occhi, vede gli altri.<br />
Gli "Altri" significano il tu. Egli dapprima diventa consapevole della madre. Poi, un po’ alla volta, diventa consapevole del suo corpo. Anche questo è l’altro, anche questo appartiene al mondo esterno. Ha fame e sente il suo corpo; il suo bisogno viene soddisfatto, ed egli si dimentica del corpo.<br />
E’ così che un bimbo cresce.<br />
Prima diventa consapevole dell’altro, e poi, a poco a poco, in contrasto con l’altro, diviene consapevole di se stesso.</div>Tale consapevolezza è una consapevolezza riflessa. Egli non è consapevole di chi lui sia. E’ semplicemente consapevole della madre e di ciò che lei pensa di lui. Se sorride, se gli fa dei complimenti, se gli dice: "Quanto sei bello", se lo abbraccia e lo bacia, il bimbo è soddisfatto di sé.<br />
<br />
<b>In questo modo, è nato l’ego.</b><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">Attraverso i complimenti, l’amore, le cure, egli si sente bene, sente di essere apprezzato, sente di avere un significato. Nasce un centro.<br />
Ma questo centro è un centro riflesso. Non è il suo vero essere. Egli non sa chi è; sa solo quello che gli altri pensano di lui.<br />
E questo è l’ego: il riflesso, ciò che pensano gli altri. Se nessuno pensa che lui sia utile, se nessuno gli fa i complimenti, se nessuno gli sorride, anche in questo caso nasce un ego: un ego malato, triste, rifiutato, simile a una ferita; un ego che si sente inferiore, indegno. Anche questo è ego. Anche questo è un riflesso.<br />
Dapprima viene la madre, e all’inizio la madre rappresenta tutto il mondo. Poi alla madre si uniscono gli altri, e il mondo continua a crescere .<br />
E più il mondo cresce, più l’ego diventa complesso, perché vi si riflettono le opinioni di molte altre persone.<br />
L’ego è un fenomeno di accumulazione, un sottoprodotto della vita vissuta con gli altri. Se un bambino vive completamente solo, non accadrà che in lui cresca un ego. Ma questo non aiuta affatto. Egli rimarrà come un animale. Questo non vuol dire che arriverà a conoscere il suo autentico sé, per nulla!</div><br />
<div style="text-align: justify;">Il reale può essere conosciuto solo attraverso il falso, quindi l’ego è necessario. Bisogna passarci attraverso. E’ una disciplina. Il reale può essere conosciuto solo attraverso l’illusione. Non potete conoscere la verità direttamente. Prima dovete conoscere ciò che non è vero. Prima dovete scontrarvi con il falso: questo incontro, vi aiuterà a conoscere la verità. Se conoscete il falso in quanto tale, la verità sorgerà in voi.<br />
L’ego è una necessità; è una necessità sociale, è una conseguenza della società. La società è tutto ciò che vi circonda: non siete voi, ma quello che vi sta intorno.<br />
Tutto, eccetto voi, è la società. E tutti riflettono.<br />
Andrai a scuola e il maestro rifletterà chi sei. Diventerai amico di altri bambini, e gli altri bambini rifletteranno chi sei. Pian piano, tutti quanti aggiungono qualcosa al tuo ego, e tutti cercano di modificarlo, in modo tale che tu non divenga un problema per la società.<br />
Gli altri non si preoccupano di te.<br />
Il loro unico interesse è la società.<br />
La società si preoccupa di se stessa, e così dev’essere.<br />
A loro non importa che tu divenga un conoscitore di te stesso. A loro importa che tu divenga una parte efficiente del meccanismo della società: devi adattarti allo schema.<br />
Quindi, cercano di darti un ego compatibile con la società.<br />
<br />
Ti insegnano una morale. La morale comporta il darti un ego compatibile con la società. Se sei immorale, in un modo o nell’altro, sarai sempre un disadattato.<br />
Ecco perché mettiamo i criminali in prigione: non perché abbiano fatto qualcosa di sbagliato; non perché la prigione possa aiutarli a migliorare, anzi... semplicemente, essi non sono compatibili. Sono fonte di problemi. Hanno ego particolari, che la società non approva. Se la società li approvasse, tutto andrebbe bene.<br />
Un uomo ammazza qualcuno: è un assassino.<br />
E lo stesso uomo, in tempo di guerra, uccide migliaia di persone... e diventa un grande eroe. La società non è disturbata da un delitto, però il delitto deve essere commesso negli interessi della società: in questo caso è pienamente accettato. La società non si preoccupa della moralità.<br />
La moralità presuppone semplicemente che tu ti debba adattare alla società.<br />
Se la società è in guerra, la morale cambia.<br />
Se la società è in pace, esiste una morale diversa.<br />
La morale è politica sociale. E’ diplomazia. E ogni bambino deve essere allevato ed educato in maniera tale, da rientrare negli schemi della società: questo è tutto, in quanto alla società interessa avere componenti efficienti.<br />
Alla società non interessa che tu raggiunga la conoscenza di te stesso.<br />
La società crea un ego, perché l’ego può essere controllato e manipolato. Il sé non potrà mai essere né controllato né manipolato. Nessuno ha mai sentito parlare di un società che controlli il sé: non è possibile.<br />
<br />
E il bambino ha bisogno di un centro; il bambino è totalmente inconsapevole del suo centro. La società gli dà un centro, e il bambino a poco a poco, si convince che quello sia il suo vero centro: l’ego che gli dà la società.<br />
Un bambino torna a casa: se è risultato il primo della classe, tutta la famiglia è felice. Lo abbracciate e lo baciate, ve lo prendete sulle spalle, lo fate ballare, e gli dite: "Figlio bello! Siamo orgogliosi di te." Gli state dando un ego, un ego sottile<br />
E se il bambino torna a casa deluso, sconfitto, una frana -- non ce l’ha fatta, oppure lo hanno messo nell’ultimo banco -- allora nessuno gli fa complimenti, ed egli si sente rifiutato... la prossima volta ci metterà più impegno, perché il suo centro è stato scosso.<br />
<br />
L’ego è sempre agitato, è sempre in cerca di alimento, in cerca di qualcuno che gli faccia delle lodi. E’ per questo motivo che chiedete continuamente attenzione.<br />
Ho sentito raccontare:<br />
Mulla Nasruddin e sua moglie stavano uscendo da un cocktail party, e Mulla disse: "Cara, nessuno ti ha mai detto che sei affascinante, che sei bella, che sei stupenda?"<br />
Sua moglie si sentì salire alle stelle, era felicissima. Rispose: "Mi domando come mai nessuno me l’abbia mai detto."<br />
Nasruddin replicò: "E allora, cosa te lo fa pensare... ?"<br />
Tu prendi dagli altri l’idea di chi sei.<br />
Non è un’esperienza diretta.<br />
Sono gli altri a darti l’idea di chi sei. Essi danno forma al tuo centro. Questo centro è falso, perché porti in te stesso il tuo vero centro.<br />
Nessun altro può metterci voce... non sono affari suoi!<br />
Nessun altro gli può dare una forma... vieni al mondo con quel centro.<br />
Tu sei nato con lui.<br />
<br />
Quindi, tu hai due centri. Un centro tuo, che ti è dato dall’esistenza stessa: questo è il sé. E l’altro creato dalla società: questo è l’ego. E’ una cosa falsa... ed è in se stesso un grandissimo stratagemma. Attraverso di esso la società ti controlla: devi comportarti in un certo modo, perché solo in questo caso la società ti apprezza.<br />
Devi camminare in un certo modo; devi ridere in un certo modo; devi assumere un certo comportamento, avere una morale, un codice. Solo così la società ti apprezzerà, e se ciò non accade, il tuo ego ne sarà sconvolto. E quando l’ego viene scosso, tu non sai più dove sei, non sai più chi sei.<br />
Gli altri ti hanno dato quell’idea.<br />
Quell’idea è l’ego.<br />
Cercate di capirlo quanto più profondamente possibile, perché questa è una cosa che si deve gettare via. E a meno che non la gettiate via, non potrete mai raggiungere il sé... perché voi tutti siete dipendenti dal centro: non potete muovervi, e di conseguenza non siete in grado di guardare nella direzione del sé.<br />
E ricordate: ci sarà un periodo di transizione, un intervallo di tempo, durante il quale l’ego sarà fatto a pezzi; voi non saprete più dove siete né chi siete, e tutti i confini si confonderanno.<br />
Sarete confusi, nel caos.<br />
In questo caos, avrete paura di perdere il vostro ego, ma deve essere così. Bisogna passare attraverso il caos per arrivare a toccare il vero centro. Se avrete coraggio, questo periodo sarà breve.<br />
Se invece avete paura e ricadete nell’ego, e ricominciate ancora una volta a organizzarlo, allora ci vorrà moltissimo tempo, forse addirittura intere vite.<br />
Una volta un bambino andò a far visita ai nonni; aveva solo quattro anni. La sera, quando la nonna lo mise a letto, improvvisamente si mise a gridare, a piangere: "Voglio andare a casa, ho paura del buio."<br />
La nonna allora gli disse: "So bene che anche a casa dormi al buio, non ho mai visto la luce accesa, perché allora qui hai paura?"<br />
Il bambino rispose: "E’ vero, ma quello è il mio buio; questo buio qui, invece, non lo conosco."<br />
Anche dell’oscurità si pensa: "Questa è la mia".<br />
All’esterno... un’oscurità sconosciuta. Con l’ego la sensazione è: "Questa è la mia oscurità."<br />
Può anche essere difficoltoso; può creare molte sofferenze, tuttavia si pensa: è mio. Qualcosa da afferrare; qualcosa a cui aggrapparsi; qualcosa sotto i piedi... non siete in un limbo, nel vuoto. Puoi anche essere infelice, ma perlomeno esisti. Persino l’essere sofferente ti dà il senso di "Io sono". Se te ne allontani, arriva la paura; inizi a temere l’oscurità che non conosci e il caos... perché la società è riuscita a far luce solo su una piccola parte del tuo essere.<br />
<br />
E’ come entrare in una foresta: fai un po’ di pulizia, liberi un piccolo spazio, lo recinti, costruisci una capanna, un giardinetto, un prato... e sei soddisfatto. Oltre la siepe, la foresta, il mondo selvaggio. Qui tutto è a posto: hai pianificato tutto. E’ accaduta la stessa cosa.<br />
La società ha fatto un po’ di pulizia nella vostra consapevolezza. Ha ripulito perfettamente una piccola parte e l’ha recintata. E lì dentro tutto è a posto.<br />
E’ questo che fanno tutte le vostre università. Tutta la cultura e tutti i condizionamenti, servono solo a ripulire quella piccola porzione del vostro essere in modo tale da farvi sentire a casa.<br />
Ma ecco che vi spaventate.<br />
Oltre la siepe c’è il pericolo.<br />
<br />
Voi esistete oltre la siepe, così come esistete al suo interno, e la vostra mente cosciente è appena una parte, un decimo di tutto il vostro essere. Gli altri nove decimi sono in attesa, nell’oscurità, e in questi nove decimi è nascosto, da qualche parte, il vostro centro reale.<br />
E’ necessario rischiare... essere coraggiosi.<br />
Occorre fare un passo nell’ignoto.<br />
Per un attimo, tutti i confini spariranno.<br />
Per un attimo, avrete le vertigini.<br />
Per un attimo, sarete spaventati e sconcertati, come se fosse avvenuto un terremoto.<br />
Ma se siete coraggiosi e non tornate indietro, se non ricadete di nuovo nell’ego e continuate ad andare avanti... dentro di voi esiste un centro, che possedete da vite intere.<br />
Questa è la vostra anima, il vostro sé.<br />
<br />
Quando vi ci avvicinerete, tutto cambierà, tutto si organizzerà di nuovo. Ma questa volta l’assestamento non sarà opera della società. Ora ogni cosa diventerà un tutto organico e armonico, non un caos: nascerà un nuovo ordine.<br />
Ma questo non è più l’ordine della società: è l’ordine stesso dell’esistenza: è ciò che Buddha, chiama Dhamma; Lao Tzu, Tao; Eraclito, Logos. Non è fatto dall’uomo: è l’ordine stesso dell’esistenza.<br />
Ecco che allora, all’improvviso, tutto sarà di nuovo bello; anzi, per la prima volta, è davvero bello, perché le cose fatte dall’uomo non possono essere belle. Al massimo se ne può nascondere la bruttezza, ma niente di più. Si può cercare di renderle attraenti, ma non potranno mai essere belle.<br />
<br />
La differenza è la stessa che esiste tra un fiore vero e uno di plastica o di carta. L’ego è un fiore di plastica, morto. Sembra un fiore, ma non lo è. Di fatto, non lo si può chiamare fiore. Anche da un punto di vista linguistico è sbagliato, perché un fiore è qualcosa che fiorisce, mentre questo oggetto di plastica è solo un oggetto, non può fiorire. E’ morto, in lui non c’è vita alcuna.<br />
Tu hai, dentro di te, un centro in fiore. E’ per questo che gli hindu lo chiamano Fior di Loto, perché è qualcosa che fiorisce. Lo chiamano il loto dai mille petali." Mille", significa "infiniti petali". E continua a fiorire, non si ferma mai, non muore mai.<br />
Voi però, vi accontentate di un ego di plastica.<br />
E sono molti i motivi per cui vi accontentate. Con una cosa morta ci sono molti vantaggi. Il primo, è che una cosa morta non muore mai. Non può... non è mai stata viva. Quindi, potete comprare fiori di plastica; sotto un certo aspetto vanno bene: durano molto... non sono eterni, ma durano a lungo.<br />
<br />
Il fiore vero, che spunta in giardino, è eterno, ma non dura a lungo. E ciò che è eterno ha un suo modo di esserlo. E questa è la via di ciò che è eterno: nascere e morire continuamente. Con la morte si ricrea, torna a essere di nuovo giovane.<br />
A noi sembra che il fiore vero sia morto... non muore mai, cambia semplicemente corpo, e in questo modo è sempre fresco.<br />
Lascia il vecchio corpo e entra in quello nuovo. Fiorisce da qualche altra parte... e continua a fiorire.<br />
Ma noi non siamo in grado di cogliere questa continuità, perché è invisibile: vediamo solo un fiore e poi un altro fiore... non vediamo mai la continuità.<br />
E’ lo stesso fiore che è sbocciato ieri.<br />
E’ lo stesso sole... ma con un abito diverso.<br />
<br />
L’ego ha una sua qualità: è morto, è una cosa di plastica. Ed è molto facile averlo, perché sono gli altri a dartelo. Non hai bisogno di cercarlo, non è richiesta nessuna ricerca. Ecco perché solo diventando un ricercatore dell’ignoto, potrai essere un individuo, altrimenti non lo sarai mai.<br />
Tu sei solo parte della folla. Sei tu stesso una folla.<br />
Se non hai un centro reale, come farai a essere un individuo?<br />
L’ego non è dell’individuo. E’ un fenomeno sociale, appartiene alla società, non è tuo. Ti dà però una funzione nella società, ti inserisce in una gerarchia. E se ti accontenti di questo, perderai ogni occasione di trovare il tuo "sé". Ed è per questo che sei così infelice. Con un vita artificiale, come puoi essere felice?<br />
Con una vita falsa, come puoi vivere in estasi e in beatitudine? Ed ecco che questo ego crea molte sofferenze, milioni di sofferenze.<br />
Tu non lo puoi vedere, perché è la tua stessa oscurità e tu sei identificato con essa.<br />
Non hai mai notato che tutti i tipi di infelicità penetrano in te attraverso l’ego? Non ti può rendere beato, può solo renderti infelice.<br />
L’ego è l’inferno.<br />
Ogni volta che soffri, cerca semplicemente di osservare, di analizzare... e scoprirai, che è l’ego, in qualche modo, la causa di tutto. Inoltre, esso continua a scoprire nuovi motivi di sofferenza.<br />
Una volta mi trovavo a casa di Mulla Nasruddin, e la moglie diceva cose terribili su di lui in modo rabbioso, villano, aggressivo, era quasi sul punto di scoppiare, con violenza. Il Mulla se ne stava però seduto in silenzio, e ascoltava. All’improvviso la moglie si voltò verso di lui e gli disse: "E così, hai ancora da ridire, vero?"<br />
Mulla rispose: "Ma se non ho aperto bocca."<br />
"Lo so", rispose la moglie, "ma stai ascoltando in modo molto aggressivo."<br />
Sei un egoista, come tutti. Alcuni problemi sono grossolani, superficiali, e non presentano troppe difficoltà. Altri invece sono sottili, profondi e sono questi i veri problemi.<br />
<br />
L’ego lotta in continuazione con gli altri, perché non ha nessuna confidenza con se stesso; non può averne, è qualcosa di falso. Quando non hai niente in mano e invece pensi di avere qualcosa, ecco che nasce il problema. Se qualcuno dice: "Non c’è niente", comincerà subito la lotta, perché anche tu senti che non c’è niente... l’altro ti rende cosciente di questa evidenza.<br />
L’ego è falso, è nulla, e questo lo sai anche tu. Come puoi non saperlo? E’ impossibile. Un essere consapevole, come può non sapere che il suo ego è semplicemente falso? Gli altri gli dicono che non c’è niente, e tutte le volte che gli altri ti dicono che non c’è niente, ti feriscono, dicono la verità, e niente colpisce come la verità. Devi difenderti: se non lo fai, se non stai sulla difensiva, che cosa accadrà di te?<br />
Ti perderai. La tua identità si spezzerà.<br />
Per questo devi difenderti e lottare: qui nasce il conflitto.<br />
<br />
Chi è centrato nel suo sé, non è mai in conflitto. Possono essere gli altri a lottare con lui, ma lui non si metterà mai in conflitto con nessuno.<br />
Una volta, mentre un maestro Zen camminava per la strada, un uomo si precipitò su di lui e lo colpì duramente. Il maestro cadde, poi si rialzò, e riprese a camminare nella stessa direzione di prima, senza neppure voltarsi indietro.<br />
Un discepolo che era con il maestro rimase molto colpito e chiese: "Chi è quell’uomo? Che cosa vuol dire tutto questo? Nessuno può voler uccidere un essere che vive come te; e tu non lo hai neppure guardato. Chi è, e perché l’ha fatto?"<br />
Il maestro rispose: "E’ un problema suo, non mio."<br />
Puoi metterti a combattere con un illuminato, ma sarà un tuo problema, non suo. E se tu rimani ferito in quella lotta, anche questo sarà un tuo problema, non suo. L’illuminato non può colpirti. E’ come picchiare contro un muro: ti potrai anche ferire, ma non è il muro che ti colpisce.<br />
<br />
L’ego è sempre alla ricerca di guai. Perché? Perché se nessuno ti presta attenzione, il tuo ego inizia a sentirsi affamato.<br />
Vive sull’attenzione degli altri.<br />
Perciò, anche se qualcuno lotta ed è in collera con te, questo ti va bene: per lo meno ti ha prestato attenzione. Se qualcuno ti ama tutto va bene; ma se nessuno ti ama, ti va bene anche la rabbia. Perlomeno sei oggetto di attenzione. Se però questa attenzione non esiste, se nessuno pensa che sia importante, che tu sia qualcuno, come farai a nutrire l’ego?<br />
E’ necessaria l’attenzione degli altri... e tu cerchi di attirarla in mille modi: ti vesti in un certo modo, cerchi di farti bello, ti comporti in modo educato, cerchi di cambiare. Quando percepisci che la situazione è di un certo tipo, ti adegui immediatamente, in modo che la gente ti presti attenzione.<br />
Questo è vero e proprio mendicare.<br />
Un vero mendicante è colui che ricerca e chiede attenzione. E un vero imperatore è colui che vive di se stesso, che ha un proprio centro e non dipende da nessun’altro.<br />
Buddha è seduto sotto l’albero del bodhi... se il mondo di colpo scomparisse, farebbe forse qualche differenza per lui? No, per nulla. Se il mondo intero scomparisse, non farebbe alcuna differenza, perché egli ha conseguito il proprio centro.<br />
<br />
Tu invece, se tua moglie scappa, divorzia, va con qualcun altro, vai in pezzi, resti completamente sconvolto: lei, infatti, ti prestava attenzione, si dedicava a te, ti amava, ti stava sempre attorno, ti faceva sentire qualcuno. Ora, il tuo impero è completamente perduto, sei semplicemente distrutto. Cominci a pensare al suicidio. Ma perché? Perché se la moglie ti lascia, dovresti suicidarti? Perché se il marito ti lascia, dovresti suicidarti? Perché non hai nessun centro che sia davvero tuo. Erano il marito o la moglie a dartelo.<br />
Questo è il modo in cui la gente vive. Questo è il modo in cui si diventa dipendenti dagli altri. E’ una vera e propria schiavitù, ed è molto profonda. L’ego deve essere schiavo: dipende dagli altri. Solo una persona priva di ego è per la prima volta un maestro, non più uno schiavo. Cerca di capirlo.<br />
<br />
Inizia a cercare l’ego: non negli altri -- che non ti riguarda -- ma in te stesso. Tutte le volte che ti senti infelice, meschino, chiudi immediatamente gli occhi: cerca di scoprire dove ha origine questa infelicità, e ogni volta scoprirai che il tuo falso centro è entrato in conflitto con qualcuno<br />
Ti aspetti qualcosa... e non succede niente. Ti aspetti qualcosa... e accade tutto il contrario: il tuo ego ne rimane sconvolto, cadi nell’infelicità più nera. Limitati ad osservarlo: quando ti senti infelice prova a scoprirne il motivo.<br />
Le cause non stanno al di fuori di te.<br />
Il motivo fondamentale è dentro di te, ma tu guardi sempre al di fuori, chiedi sempre: chi mi rende così infelice?<br />
<br />
Chi provoca questa mia rabbia, questa mia angoscia?<br />
Se guardi all’esterno, non lo scoprirai mai.<br />
Limitati a chiudere gli occhi e a guardare sempre dentro di te.<br />
La fonte di ogni miseria, rabbia, angoscia, è nascosta dentro di te: è il tuo ego.<br />
E se trovi la fonte, sarà facile andare oltre. Se riesci a vedere che il tuo stesso ego è la causa di ogni sofferenza, preferirai abbandonarlo, perché nessuno può portarsi dietro la causa della propria sofferenza, una volta che la conosce.<br />
E ricordarti che non c’è bisogno di lasciar cadere l’ego. Non puoi farlo. Se ci provi, arriverai ad avere un ego più raffinato che dirà: "Sono diventato umile".<br />
<br />
Non cercare di essere umile. Di nuovo sarà una maschera dell’ego, ancora non sarà morto. Non cercare di essere umile.<br />
Nessuno può darsi da fare per essere umile; e nessuno lo può diventare attraverso lo sforzo. Quando l’ego non c’è più, in te nasce l’umiltà. Non è una creazione: è l’ombra del vero centro.<br />
Un uomo davvero umile, non è né umile né egoista.<br />
E’ unicamente semplice.<br />
Non è neppure consapevole di esser umile.<br />
Se si è consapevoli di essere umili, l’ego esiste ancora.<br />
<br />
Guarda le persone umili... ce ne sono a milioni che credono di esserlo. Si inchinano molto profondamente, ma osservali: sono gli egoisti più elusivi. Ora si nutrono alla fonte dell’umiltà. Dicono: "Sono umile", e poi ti guardano e aspettano la tua approvazione.<br />
"Come sei umile!" vorrebbero sentirti dire. "Sei davvero l’uomo più umile del mondo; nessuno è umile come te." E osserva il sorriso che compare sui loro volti.<br />
Che cos’è l’ego? L’ego è una gerarchia che si fonda sull’idea: " Nessuno è come me", e che può benissimo alimentarsi con l’umiltà. "Nessuno è come me, sono il più umile di tutti gli uomini."<br />
Una volta, accadde che un fachiro, un mendicante, pregasse in una moschea, la mattina presto, quando era ancora buio. Era una festa religiosa per i mussulmani, e lui pregava dicendo: "Non sono nessuno, sono il più povero dei poveri, il più peccatore tra i peccatori."<br />
<br />
All’ improvviso, un’altra persona cominciò a pregare. Era l’imperatore di quel Paese, che non si era accorto che qualcun altro stava pregando -- era ancora buio -- e anche lui cominciò a dire: "Non sono nessuno, non sono niente. Sono semplicemente vuoto, un mendicante che bussa alla tua porta." E quando si accorse che qualcun altro stava dicendo la stessa cosa, sbottò: "Smettila! Chi è che cerca di superarmi? Chi sei? Come osi dire davanti al tuo imperatore che non sei nessuno, mentre anche lui lo sta dicendo?"<br />
Ecco come funziona l’ego. E’ così sottile e astuto, che bisogna stare molto, molto attenti: solo così lo si può vedere.<br />
Non cercare di essere umile, cerca semplicemente di capire che tutta l’infelicità e l’angoscia nascono dall’ego.<br />
Osserva semplicemente! Non c’è bisogno di lasciarlo cadere, non si può. Chi ci riuscirà? A quel punto, colui che lo lascerà cadere, diventerà un nuovo ego, perché l’ego ritorna sempre.<br />
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Qualunque cosa tu faccia, limitati a metterti in disparte e osserva, guarda: non fare altro.<br />
Qualunque cosa tu faccia -- umiliarti, renderti modesto e semplice -- niente ti sarà di aiuto. Puoi solo fare una cosa: limitarti a osservare che l’ego è la fonte di ogni miseria. Ma non dirlo, non ripeterlo, osserva. Perché dire che è la fonte di ogni infelicità, e continuare a ripeterlo, non serve a niente. Tu devi arrivare a capirlo. Ogni volta che ti senti infelice, chiudi semplicemente gli occhi: non cercare di scoprirne le cause all’esterno; prova a vedere da dove viene questa disperazione.<br />
E’ il tuo stesso ego.<br />
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Se continui a sentire e a capire, se questa comprensione che l’ego ne sia la causa, si radica profondamente in te, un giorno, all’improvviso, ti accorgerai che l’ego è semplicemente scomparso. Nessuno lo lascia cadere; nessuno è in grado di lasciarlo cadere. Puoi semplicemente osservare che, a un certo punto, è scomparso, perché la comprensione stessa che sia l’ego a creare ogni sofferenza, lo fa cadere. Questa profonda comprensione, è la caduta stessa dell’ego.<br />
Ma tu sei bravissimo a vedere l’ego degli altri; anche se nessuno, in realtà, è in grado di vedere l’ego di un altro.... quando invece riguarda te, nasce il problema, perché non conosci questa regione, non l’hai mai attraversata.<br />
Il vero sentiero verso il divino, verso l’assoluto, deve passare attraverso la regione dell’ego. Bisogna riconoscere come falso ciò che è falso. Bisogna riconoscere la fonte della nostra sofferenza in quanto tale, e a questo punto l’ego cade da solo, semplicemente.<br />
Quando ti rendi conto che è un veleno, cade da sé. Quando ti rendi conto che è fuoco, cade da sé. Quando ti rendi conto che è l’inferno, cade da sé. Quindi non affermare mai: "Ho lasciato cadere l’ego". Ridi semplicemente di tutto, del fatto che eri tu stesso l’autore di tutta la tua sofferenza.<br />
Stavo guardando dei fumetti di Charlie Brown. In uno di questi, gioca con i cubi, per costruirsi una casa. E’ seduto al centro, e monta le pareti... a un certo punto, si trova chiuso dentro: ha costruito pareti tutt’intorno a sé, e si mette a gridare: "Aiuto! Aiuto!"<br />
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E’ stato lui a fare tutto! E ora è chiuso dentro, imprigionato. E’ un atteggiamento infantile, ma è quello che avete fatto tutti voi, finora. Avete costruito una casa tutto intorno a voi, e ora gridate: "Aiuto! Aiuto!" E la sofferenza aumenta a dismisura, perché colui che dovrebbe portarvi aiuto, si trova sulla stessa barca.<br />
Una donna bellissima va dallo psicanalista per la prima seduta, e lui, d’acchito, le chiede: "Per favore si avvicini". E non appena la paziente gli si avvicina, il dottore le salta addosso, stringendosela tra le braccia e baciandola.<br />
La donna rimane esterrefatta. Lo psicanalista continua: "Ora si segga pure. Questo risolve i miei problemi... adesso parliamo dei suoi!"<br />
Il problema diventa complesso, perché chi dovrebbe portare aiuto, si trova sulla stessa barca. Ed è, inoltre, felice di aiutare, perché in questo modo l’ego si sente molto, molto bene: sei di grande aiuto, sei un guru, un maestro, stai aiutando una infinità di persone; e quanto più numerosi sono i tuoi seguaci, tanto meglio ti senti.<br />
Ma tu sei sulla stessa barca: non puoi aiutarli.<br />
Anzi, li danneggerai.<br />
Chi ha ancora i propri problemi, non può essere di grande aiuto. Solo chi non ne ha più, può aiutarti. Solo allora, avrà la chiarezza per vedere attraverso di te: una mente che non ha problemi propri, può vederti: per lei diventi trasparente.<br />
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Una mente che non ha problemi, può vedere dentro di sé, ed è per questo che è in grado di vedere attraverso gli altri.<br />
In Occidente, esistono numerose scuole di psicoanalisi, ma non sono di aiuto alle persone, anzi sono piuttosto un danno. E questo perché chi aiuta gli altri, o cerca di aiutarli, o si propone in quanto aiuto, in realtà si trova sulla stessa barca di coloro che vorrebbe salvare.<br />
E’ difficile vedere il proprio ego.<br />
E’ molto facile vedere quello degli altri. Ma non è questo il punto, tu non li puoi aiutare.<br />
Prova a vedere il tuo ego.<br />
Osservalo semplicemente.<br />
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E non avere fretta di lasciarlo cadere, osservalo semplicemente. Quanto più lo osservi, tanto più sarai in grado di osservarlo. E un giorno, all’improvviso, ti accorgerai che è semplicemente caduto. E quando cade per conto suo, solo in questo caso cade veramente. Non c’è altro modo. Non puoi farlo cadere prima del tempo.<br />
Cade esattamente come una foglia secca.<br />
L’albero non fa niente: basta un soffio di vento, qualcosa che accade... e la foglia secca semplicemente si stacca. L’albero non si accorge nemmeno che la foglia secca sia caduta. Non fa rumore, non pretende niente, proprio niente.<br />
La foglia secca cade semplicemente, e non fa altro che frantumarsi sul terreno. Proprio così...<br />
Quando, attraverso la comprensione e la consapevolezza, maturerai, e avrai realizzato davvero che l’ego è la causa di tutta la tua sofferenza, un giorno vedrai semplicemente cadere quella foglia secca.<br />
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Si poserà a terra, morirà per conto suo, senza che tu abbia fatto nulla, senza la pretesa di essere stato tu a farla cadere. Ti accorgerai che l’ego è semplicemente scomparso, e in quel momento emergerà il vero centro.<br />
Questo vero centro è l’anima, il sé, dio, la verità o qualsiasi altro nome gli vogliate dare.<br />
E’ senza nome, per cui gli si può dare qualunque nome.<br />
Puoi dargli tu stesso il nome che preferisci.</div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-16674338832048840742011-06-26T19:21:00.001+02:002011-06-26T19:22:40.773+02:00Insegnamenti sulla Preghiera in Sette Versi (2)- Pema Dam Choe Drön<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdL4Gy-2lwRYWGJ-WV85s3CqXzj4w73dKaDlJuepWGTp0VQ-j1A-ugD_Mu-HdRzDvS3YY1eN20ngc0uT3IsQX2g0opoj3NKp0E2uTuUgGD906H0ZcdEJDUIY-dmIBaYnYb0Zz0CA-yYC90/s1600/padmasambhava.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdL4Gy-2lwRYWGJ-WV85s3CqXzj4w73dKaDlJuepWGTp0VQ-j1A-ugD_Mu-HdRzDvS3YY1eN20ngc0uT3IsQX2g0opoj3NKp0E2uTuUgGD906H0ZcdEJDUIY-dmIBaYnYb0Zz0CA-yYC90/s320/padmasambhava.jpg" width="253" /></a></div><b>IL PIANO ASSOLUTO</b><br />
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<div style="text-align: justify;">Nella sezione precedente abbiamo insegnato secondo il punto di vista relativo del Buddhismo Tibetano. Abbiamo detto che la Preghiera in Sette Versi è molto potente e carica di benedizioni ed è rivolta a Guru Padmasambhava e ad altri Buddha. Per queste qualità è conosciuta come “I Sette Versi Indistruttibili” o “I Versi dei Sette Vajra”.<br />
Non è stata composta da qualcuno; é la voce stessa della Vera Natura, Dharmadhatu o Pura Saggezza.<br />
Storicamente la preghiera si è manifestata quando Guru Rinpoche apparve nel loto. Era circondato da infinite Dakini di Saggezza che a Lui cantavano la preghiera.<br />
Numerose sono le storie che celebrano il potere e la virtù della Preghiera in Sette Versi.<br />
Tutti i grandi maestri hanno ricevuto insegnamenti sulla Preghiera in Sette Versi, e tali insegnamenti sono rimasti intatti, senza alcuna variazione, per centinaia di anni fino ad oggi e molti esseri sono diventati illuminati grazie a questa preghiera e alla sua pratica.<br />
Ora procediamo al Livello Assoluto della conoscenza. Perchè pensiamo su due livelli per quanto attiene alla preghiera in Sette Versi?<br />
Non stiamo dividendo la preghiera in due, piuttosto sono le nostre oscurazioni che ci impediscono di vedere o<br />
comprendere la preghiera a un livello più elevato.<br />
E’ per tal motivo che Nagarjuna disse che “per conoscere la Verità Assoluta dobbiamo attraversare il livello della Verità Relativa”. Essa è come la chiave o la porta del Palazzo della Verità Assoluta. Attraverso le spiegazioni al Livello Relativo e successivamente apprendendo il significato al Livello Assoluto, portiamo la preghiera ad un’unico livello di comprensione.<br />
Il significato della HUM all’inizio della preghiera non cambia. E’ ancora la nostra Consapevolezza Innata, chiara e libera da ogni concetto. Ciò vuol dire che ogni nostro pensiero è Consapevolezza Primordiale.<br />
Questa effettiva Natura Primordiale della mente è l’Assoluto Guru Padmasambhava.<br />
E, ne consegue, che per avere una visione e conoscenza Perfetta, dovremmo mantenere le nostre menti in questa Natura Primordiale durante la pratica. Quindi per educare o riconnettere le nostre menti con questa visione, la Preghiera comincia con la sillaba HUM.<br />
Il primo verso comincia con Orgyen che rappresenta il luogo da cui tutti gli insegnamenti segreti o mantra si sono irradiati. Questo luogo è conosciuto come Oddiyana.<br />
Potresti chiederti: “Perché questi insegnamenti o mantra sono segreti?”.<br />
Non che ci sia nulla da nascondere. E’ il livello o capacità della nostra conoscenza che mantiene l’Assoluto come segreto. La nostra ignoranza ci impedisce di vedere la vera Natura Primordiale. Questa Perfetta Natura è il Buddha e l’Assoluto Guru Padmasambhava.<br />
Questo significato di Oddiyana in quanto fonte dei mantra segreti si applica alla nostra mente. La nostra consapevolezza Primordiale è la fonte di questi segreti che sprigionano Saggezza e Realizzazioni: in questo preciso momento, le nostre menti sono la fonte di irraggiamento.<br />
Un’altro significato di Oddiyana è librarsi, volare. Gli esseri che conoscono pienamente questa Vera Natura possono volare e librarsi entro il regno del Dharmakaya, liberi da ostacoli.<br />
Andando avanti nel primo verso, qual’é il significato di “nord-ovest” nella preghiera? Nel Buddhismo Mahayana, il nord-ovest simboleggia il Nirvana, la vacuità. Il nord è libero dai movimenti di ascesa e tramonto del sole e della luna.<br />
L’Ovest è il simbolo del Samsara, dell’oscurità, del tramonto del sole. Questo è il motivo per cui il Buddha mosse sette passi verso l’ovest quando nacque e disse che questa sarebbe stata l’ultima rinascita nel samsara; poi fece sette passi verso nord e disse “In questa vita aprirò le porte del Nirvana”.<br />
L’ultima parola, TSAM, significa confine. Guru Rinpoche era libero da entrambi i confini di Samsara e Nirvana.<br />
La parola PEMA, nel secondo verso, significa libero da oscurazioni, dall’attaccamento e dall’afferrarsi. E’ vuota e luminosa in questa libertà. Questo è lo stato di Kadak – “primordialmente puro”-, puro fin dall’inizio e totalmente aperto.<br />
GESAR è come il pistillo di un fiore. E’ l’aspetto di chiarezza della Vera Natura, la saggezza, la gentilezza amorevole, la compassione e i mezzi abili che si riflettono da questa Vera Natura.<br />
Questo manifestarsi è noto come Gesar. La terza parola, DONGPO significa stelo; esso unisce il loto e il pistillo, Chiarezza e Vacuità.<br />
Esse funzionano in modo differente ma non sono mai separate. In questa pratica della Verità Assoluta centrata su Guru Padmasambhava, non stiamo cercando esternamente; tutto è contenuto all’interno della nostra Natura Primordiale. Questa Natura Primordiale ha due aspetti di Chiarezza -o dei Mezzi Abili- e di Saggezza.<br />
Queste due qualità sono in unione dentro noi stessi. Questa è la Pratica della Suprema Beatitudine della Mahamudra. E’ libera dai dualismi, conosciuta come la Via di Mezzo o Visione Madyamika. E’ l’origine di ogni manifestazione, di tutte le attività. E’ il manifestarsi della Perfezione delle Cinque Saggezze. In quest’ottica, questo è conosciuto come gli insegnamenti del Grande Dzogchen.<br />
Il terzo verso si rivolge agli stati di Realizzazione interiori.<br />
”Come sarebbe meraviglioso ottenere queste Supreme Realizzazioni” esclama la preghiera.<br />
Questa è una visione dello stato interno. Non guardiamo all’esterno la Buddhità, Guru Padmasambhava, Vajrasattva o Samantabhadra. Essi sono tutti all’interno delle nostre menti; questa Natura Primordiale appartiene a tutti questi Buddha. E quindi, il terzo verso canta di quanto sarebbe meraviglioso riconoscere il Guru Padmasambhava dentro noi stessi, la più alta e preziosa Consapevolezza che noi possiamo raggiungere. Questa è la più alta realizzazione di qualsiasi insegnamento. Secondo la tradizione Nyingma ci sono tre lignaggi di Realizzazione.<br />
C’è il Lignaggio della Trasmissione da Mente a Mente.<br />
Ad esempio, Naropa chiese insegnamenti a Tilopa, molte, molte volte. E Tilopa si rifiutò persino di dargli una sola spiegazione. Invece, gli diede le 24 pratiche ascetiche da eseguire. A un certo punto Tilopa afferrò Naropa al collo gridandogli:<br />
”Cosa ti aspetti da me?”. Lo colpi tre volte alla fronte col suo sandalo e, quando Naropa riprese conoscenza, vide chiaramente la sua Vera Natura, il suo stato della Mahamudra.<br />
Questo tipo di insegnamento è noto come Lignaggio di Trasmissione da Mente a Mente.<br />
Senza parole, lo studente viene a conoscenza della verità in quel momento. Questo è il modo di riconoscere la Verità Assoluta: essa è al di là di parole e concezioni.<br />
Il quarto verso proclama il nome di Guru Rinpoche. Una volta che hai riconosciuto questo stato della Consapevolezza Primordiale, libero da concezioni e pensieri dualistici, questa Realizzazione è indicata come Guru Padmasambhava. Puoi scoprire Lui dentro il tuo cuore o stato della mente. Il quinto verso parla delle Dakini, o manifestazioni delle attività di Saggezza che tutto realizzano, libere da oscurazioni e pensieri dualistici. E’ la conoscenza pura e perfetta della Saggezza che significa Yeshe o Kandroma. Una volta realizzato lo Stato Naturale Primordiale si è circondati da infinite Dakini. Ovunque si guardi è il movimento della Natura Primordiale. Ogni attività si irradia da questo stato e diventa il seguito circostante, quasi come i raggi di luce che si irradiano dal sole. Quindi, in questo caso le Dakini sono l’emanazione di saggezza della nostra mente.<br />
Il sesto verso ci dice come seguire le orme del Prezioso Guru.<br />
A livello Assoluto, una volta riconosciuta la Natura Primordiale, fai voto di seguire questa via e di non separartene; ti sei impegnato a seguire le sue orme perché hai riconosciuto l’Assoluto Guru Padmasambhava, non lo stai seguendo ciecamente. Non ti separi dalla visione di lavorare per aiutare tutti gli esseri senzienti.<br />
Il settimo verso implora il Guru di venire con le sue benedizioni. A livello interno, una volta riconosciuto l’Assoluto Guru Padmasambhava, chiediamo le sue benedizioni, non per noi stessi, piuttosto per trasformare tutti i fenomeni esterni nella condizione unica di Guru Padmasambhava. Ci sono molti esseri senzienti che soffrono nell’ignoranza, che va trasformata nella Saggezza Primordiale che anche loro possiedono. Invochiamo l’Assoluto Guru Padmasambhava interiore per rimuovere l’oscurità degli esseri senzienti ed educarli alla Realizzazione che tutti possediamo. Al tempo stesso vogliamo trasformare l’universo nella sua Terra Pura.<br />
Non cerchiamo di creare qualcosa che non esiste qui; vogliamo rivelare qualcosa che è sempre esistito. Questa è la Pratica della Bodhicitta Assoluta e dell’impegno. Questa è la Realtà. Non cerchiamo di creare qualcosa che non esiste. Anche se le nostre oscurazioni ci impediscono di vedere chiaramente, al livello Assoluto tutto è puro.<br />
E’ simile a una persona con deficit visivi. Anche se un uomo con astigmatismo percepisce che ogni cosa attorno a lui è sfocata, non c’è nulla di sbagliato in quegli oggetti. Se correggiamo questa visione gli oggetti appariranno chiari e normali.<br />
La stessa cosa accade con la visione della Terra Pura.<br />
Questo è l’insegnamento della pratica interna della Preghiera dei Sette Versi.<br />
Di solito prima pratichiamo esternamente facendo la visualizzazione di Guru Padmasambhava di fronte a noi; poi invochiamo le sue benedizioni e manteniamo la nostra mente sull’Assoluto Padmasambhava. In questa condizione realizziamo il nostro lavoro quotidiano per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.<br />
Così facendo completiamo la pratica esterna e interna. Normalmente, la pratica interna accade spontaneamente e senza sforzo, via via che aumentano la devozione e la fede.<br />
Il significato del mantra GURU PADMA SIDDHI HUM è simile al significato a livello relativo.<br />
Rappresenta anche i Tre kaya e riafferma l’assoluto Guru Padmasambhava con la sillaba HUM.<br />
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(Raffaele Phuntsog Wangdu & Salvatore Tondrup Wangchuk) </div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-61729534148157195812011-06-26T19:08:00.000+02:002011-06-26T19:08:54.152+02:00Insegnamenti sulla Preghiera in Sette Versi (1)- Pema Dam Choe Drön<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdL4Gy-2lwRYWGJ-WV85s3CqXzj4w73dKaDlJuepWGTp0VQ-j1A-ugD_Mu-HdRzDvS3YY1eN20ngc0uT3IsQX2g0opoj3NKp0E2uTuUgGD906H0ZcdEJDUIY-dmIBaYnYb0Zz0CA-yYC90/s1600/padmasambhava.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdL4Gy-2lwRYWGJ-WV85s3CqXzj4w73dKaDlJuepWGTp0VQ-j1A-ugD_Mu-HdRzDvS3YY1eN20ngc0uT3IsQX2g0opoj3NKp0E2uTuUgGD906H0ZcdEJDUIY-dmIBaYnYb0Zz0CA-yYC90/s320/padmasambhava.jpg" width="253" /></a></div><div style="text-align: justify;"><b>IL PIANO RELATIVO</b><br />
La Preghiera in Sette Versi è una preghiera potente e carica di benedizioni che è recitata per Guru Rinpoche e anche per altri Buddha. Poiché ha queste qualità è conosciuta come “I Sette Versi Indistruttibili” o “I Sette Versi del Vajra”. <br />
La storia della Preghiera in Sette Versi è molto ricca.<br />
Cominciamo con la domanda: “Chi é Guru Padmasambhava?”. E’ un essere pienamente Illuminato la cui esistenza fu predetta dal Buddha Shakyamuni. Come essere totalmente illuminato, appare in vari reami e forme. Nel reame del Dharmakaya appare come Buddha Samantabhadra e nel Sambhogakaya come Vajradara o Vajrasattva. Nella Terra Pura del Nirmanakaya è conosciuto come Shakyamuni o Guru Padmasambhava.<br />
Questo perché Guru Rinpoche è illuminato in entrambi gli aspetti - il relativo e l’assoluto - per cui é visto come totalmente Illuminato.<br />
La preghiera stessa ha significati sui livelli esterno, interno e segreto. Questi livelli possono riassumersi nell’assoluto e nel relativo. Ma quale è il reale significato di verità relativa e assoluta? Il livello relativo è la percezione della nostra visione soggettiva. Nulla cambia o va al di là dei nostri sei sensi. Ciò che sperimentiamo o percepiamo attraverso questi sensi è il livello di verità relativa. Significa anche che ciò che percepiamo non va oltre la nostra immaginazione o concezione. Ciò che tu vedi, io vedo. Ciò che tu ascolti, io ascolto.<br />
E’ il terreno comune che condividiamo. Se c’é un bicchiere rotto davanti a me, anche tu vedi che é rotto. Non è necessario usare un linguaggio speciale o un filo logico per trasmettere questa informazione; il livello relativo è condiviso e semplice. La seconda condizione – l’assoluto - é nota nella filosofia buddhista come Verità Assoluta.<br />
Questo livello è completamente al di là della nostra concezione o dell’ambito della nostra immaginazione. Per avere una conoscenza dell’Assoluto, dobbiamo impiegare svariati insegnamenti e forme di ragionamento. Questo può essere utile a darci un barlume, ma siamo ancora limitati nella nostra conoscenza. Continuiamo a passare il tempo con la nostra immaginazione e con i nostri pensieri limitati. Questo pensiero limitato non può giudicare o percepire l’esperienza sconfinata o verità senza limiti.<br />
Nella condizione presente, la nostra percezione é piena di giudizi ed è completamente controllata. In questo stato relativo non possiamo conoscere lo stato assoluto. Siamo venuti a conoscenza della Grande Equanimità, la Verità Assoluta. <br />
Questa è una condizione in cui ogni cosa è uguale, permanente e impermanente, buona o cattiva, alta o bassa, tutto è uguale. Tutto è nell’ambito di un grande stato di equanimità. Anche se abbiamo ascoltato ciò molte volte, é difficile coglierne il significato perchè rimaniamo in questo territorio di conflitto e giudizio.<br />
Garab Dorje, un illustre maestro Dzogchen, spiegò che é veramente difficile conoscere questa Grande Equanimità con i nostri pensieri oscuranti. Essi sono basati sulla nostre vedute ed esperienze totalmente limitate. E’ simile a molti frammenti, tutti messi assieme che non possono comprendere pienamente questo Assoluto.<br />
Questa conoscenza limitata non può misurare o percepire la totalità della Verità assoluta. Perché abbiamo una mentalità che non può percepire la vastità della Pura Natura? Perché la nostra visione é così frammentata? Ovunque guardi la nostra mente, ovunque ci focalizziamo, è lì tutto quello che vediamo. Non vediamo qualcos’altro al tempo stesso. Quando guardiamo ad est, non vediamo l’ovest, il nord o il sud. Quando guardiamo avanti, non vediamo dietro di noi, quando guardiamo su non vediamo giù. Questa è la modalità di percepire per frammenti della nostra mente.<br />
D’altro canto, i Buddha - gli Esseri totalmente Illuminati - hanno pensieri che sono pienamente realizzati. Possono vedere ogni cosa chiaramente e perfettamente. Ciò perché i Buddha possono vedere i tre tempi in un unico tempo. Ma come, puoi chiederti, può una persona percepire i tre tempi, passato, presente e futuro in un istante?<br />
Noi possiamo avere dei dubbi da un punto di vista relativo. Il Buddha può anche percepire le dieci direzioni nello stesso istante. Come può vedere in tutte le direzioni spontaneamente senza oscuramenti? Questo perché in questa condizione si dice sia andato oltre noi.<br />
E’ anche difficile comprendere molti aspetti della visione del Vajrayana, i più alti insegnamenti del Buddha Shakyamuni. Per esempio, il Vajrayana spiega che ogni cosa e ogni essere é in una condizione totalmente illuminata. Il mondo esterno è una Terra Pura e tutti i suoi esseri sono pienamente Risvegliati. Salvo che non siate esseri con alte capacità, ciò é difficile da comprendere. Forse mentre stiamo meditando riusciamo ad avere una qualche conoscenza di queste verità,ma nel post– meditazione la nostra modalità abituale di vedere il mondo, entra rapidamente in gioco, bloccando la nostra comprensione.<br />
Quindi, ora voglio dirvi che é importante comprendere che ci sono molte altre cose che esistono al di là di quello che possiamo vedere ora. Ci sono molte cose da vedere e conoscere fino a che non raggiungiamo l’Illuminazione. Per esempio, se usiamo una torcia elettrica di notte, possiamo vedere fin dove giunge la luce. Ciò non significa che nulla esista al di là della luce. Similmente ci sono molte cose da sviluppare e conseguire al di là di ciò che noi vediamo ora. Ora procedo nell’insegnamento della Preghiera in Sette Versi nei termini del relativo e dell’assoluto.<br />
E’ semplice da comprendere la traduzione della preghiera a un livello relativo. E, con tutto ciò, anche al livello<br />
relativo, la prima sillaba, HUM, è la parola del Vajrayana e della Vera Natura. E’ una parola molto potente al livello segreto. Anche sul livello relativo potresti non comprendere questa parola, per cui merita aggiungere qualche spiegazione. La sillaba rappresenta la nostra Pura Consapevolezza o la nostra Saggia Consapevolezza auto originata. Ogni essere senziente ha questa consapevolezza, questa natura. Questa consapevolezza è totalmente identificata con la nostra mente attuale. Questa consapevolezza auto originata è totalmente pura da un tempo senza inizio e in questo aspetto è nota come lo Stato della Grande Vacuità. Questa Vacuità non è un buco nero, non è semplicemente vuoto, piuttosto contiene luminosità o chiarezza che sorgono spontaneamente. Questa chiara luce è sempre in unione con la vacuità come un’unica natura. A un livello relativo possiamo comprendere che questo è il cuore dello stato di realizzazione di Guru Padmasambhava.<br />
Al livello Assoluto questa natura é contenuta entro la natura personale.<br />
Quindi, Guru Padmasambhava non é all’esterno di noi stessi, egli è la nostra Consapevolezza auto originata.<br />
Mi riprometto di parlare ulteriormente del livello relativo della Preghiera in Sette Versi, ma tenete a mente che anche se preghiamo a un livello relativo, dobbiamo mantenere la nostra mente in uno stato perfettamente puro di consapevolezza - lo stato assoluto di Guru Padmasambhava -.<br />
Questa conoscenza dell’Assoluto tramite Guru Rinpoche ha anche un altro aspetto.<br />
Nel sistema Vajrayana il Lama ha una autorevolezza speciale. Il Lama rappresenta tutti i Buddha delle dieci direzioni, dei Tre Tempi e i Tre Gioielli. Quindi, conoscere la natura del Lama é conoscere la natura di ogni cosa. Lama è una parola tibetana e significa Guru.<br />
Focalizziamo nuovamente la nostra attenzione sulla sillaba HUM.<br />
In realtà, la sillaba tibetana si compone di cinque parti che rappresentano cinque differenti saggezze: al centro della sillaba compare la lettera HA, a seguire ci sono la AH e la OO – che si esprime come il suono di una lunga U – ed infine appaiono una semiluna ed un cerchio.<br />
Le cinque saggezze simbolizzate sono le seguenti: Saggezza del Dharmadatu, Saggezza simile allo Specchio, Saggezza che Tutto Realizza, Saggezza della Grande Equanimità, Saggezza della Consapevolezza Discriminante. Tramite queste cinque saggezze si può ottenere l’Illuminazione.<br />
Tutti possediamo queste Cinque saggezze nella nostra Consapevolezza Intrinseca, anche se esse possono non essere attive. In breve, nel momento in cui cantiamo la sillaba HUM, essa ci rammenta e ripristina la conoscenza dello Stato della Pura Natura della nostra consapevolezza. Per quanto riguarda i rimanenti versi della preghiera, essi non sono difficili da comprendere a un livello relativo o esterno.<br />
Il primo verso ci dice dove nacque Guru Padmasambhava: al confine nord-ovest dell’Oddiyana. In realtà, nel sistema cosmologico Bhuddhista, l’area dove il Buddha Shakyamuni ottenne l’illuminazione a Bodhgaya é considerato un luogo fondamentale. Guru Rinpoche nacque nella parte nord dell’Oddiyana. L’antico paese dell’Oddiyana é diventato abbastanza famoso grazie a molti insegnamenti del Vajrayana. Molti di questi insegnamenti apparvero qui e, quindi, questo posto é conosciuto come Terra Segreta delle Dakini.<br />
Il cuore dell’Oddiyana è chiamato Dhummatala ed è considerato un luogo molto potente.<br />
La parola tibetana per Oddiyana è Orgyen. E’ anche considerata una variante dialettale di una parola sanscrita.<br />
Khenpo Rinpoche ci offre un piccolo esempio di come la parola possa mutare. In inglese tu dici “milk”, mentre in India, quando loro parlano in inglese, la parola è pronunciata “millik”. Quando un Nepalese o un Indu parla in questo modo è convinto di parlare in Inglese! Giammai penseranno di parlare in nepalese o indù. Similmente i Tibetani pensano di parlare in sanscrito quando dicono Orgyen.<br />
Il secondo verso ci dice come si manifestò Guru Rinpoche. Sebbene non abbia avuto genitori, il verso ci parla della sua unica forma di nascita:al centro di un loto. Questo é il motivo per cui la sua nascita è considerata miracolosa. La sua fu una comparsa improvvisa più che una crescita nel loto, il loto non fu usato come un utero. Tra i Quattro modi di nascere, Guru Rinpoche sperimentò la nascita miracolosa; gli altri sono la nascita dall’uovo, nell’umido e nell’utero. Il terzo verso della preghiera rivela la Realizzazione di Guru Padmasambhava. Se aveva ottenuto questa nascita miracolosa al centro del loto, quali realizzazioni e qualità possedeva? Questo verso parla delle Supreme Realizzazioni. Egli è totalmente libero dalle due oscurazioni ed è la diretta emanazione dei tre kaya dei Buddha. Quindi, é pari al Buddha Vajradhara, Shakyamuni, Samantabahdra e Amitabha.<br />
Ricapitolando, il primo verso parla del luogo di nascita, il secondo descrive le modalità della sua nascita e il terzo celebra le sue numerose realizzazioni.<br />
Chi è questo essere miracoloso e qual è il nome con cui è conosciuto? Il quarto verso ci dice che è acclamato<br />
come Guru Padmasambhava in tutte le Terre Pure. In realtà ha altri nomi dall’identico significato. In tibetano é<br />
chiamato Pema Jugne, in sanscrito Pema Kara, che significa “sorgente della fioritura” o “essenza della natura del loto”.<br />
Il quinto verso loda il suo seguito di studenti. E’ anche noto come “Signore delle Dakini” o “Fratello delle Dakini”. In tal senso il suo seguito o Sangha si considera costituito da grandi Vidyadara. Vidyadara é una parola sanscrita che indica coloro che possiedono la Saggezza della Perfetta Consapevolezza, o coloro che mantengono un perfetto stato di consapevolezza in tutte le attività a beneficio di tutti gli esseri senzienti.<br />
Guru Rinpoche é circondato da centinaia e centinaia di queste Dakini di Saggezza femminili e Vidyadara maschili.<br />
Dakini é una parola sanscrita che letteralmente significa “che camminano (appaiono) nel cielo” o “camminano (appaiono) nello spazio”. Il significato più profondo di Dakini é “colei che conosce perfettamente la natura del Dharmadhatu” o “la Natura Primordiale Assoluta”. Si può anche dire che la Saggezza della Perfetta Consapevolezza appare nello Stato della Pura Vastità del Dharmadhatu libero da ostacoli. Quindi, se hai raggiunto questo livello di consapevolezza, puoi muoverti nel cielo; puoi dimorare nella Grande Equanimità.<br />
I versi da uno a cinque descrivono Guru Rinpoche come l’oggetto di Rifugio. Il sesto verso indica lo studente, ogni individuo, che segue il Guru o prende Rifugio in Lui.<br />
Questo verso è anche l’essenza della Bodhicitta così come della pratica del Rifugio. Non solo esprime la vostra fiducia nel seguire le orme del Guru, essa indica anche che desiderate seguire le sue orme nel Pensiero dell’Illuminazione.<br />
Quali qualità possiede Guru Rinpoche?<br />
Egli possiede Compassione Illimitata, Saggezza Infinita e Infinita Gentilezza Amorevole per tutti gli esseri senzienti.<br />
Quindi, generiamo l’aspirazione a seguirlo secondo le capacità che possiediamo per aiutare gli esseri senzienti.<br />
E così, Rifugio e Bodhicitta sono esposti nel sesto verso. Quando prendi Rifugio nel Guru, stai prendendo Rifugio nelle Tre Radici: la Radice delle Benedizioni -o il Guru -, la Radice delle Realizzazioni -che sono le Divinità- e la Radice dell’Azione o Attività - che sono le Dakini-. Quando prendi Rifugio in Guru Padmasambhava, egli è il Guru. Il suo Stato di Realizzazione è noto come la Divinità che è circondata da molte Dakini. Quindi, secondo il sistema Vajrayana, stai prendendo Rifugio anche nelle Tre Radici.<br />
Infine, secondo i Sutra del Mahayana o del Buddhismo generale, Guru Padmasambhava é conosciuto come “I Tre Gioielli”. Il suo corpo è il Sangha, la Sua Parola è il Dharma e la Sua Realizzazione, o mente, è il Buddha.<br />
Il settimo verso parla delle benedizioni del Guru. Hai preso Rifugio e Bodhicitta nell’Oggetto del Rifugio, il Prezioso Guru.<br />
Quali risultati stai cercando?<br />
E’ l’ Illuminazione o la Buddhità che stai cercando tramite il supporto e la benevolenza del Guru. Noi abbiamo la Natura di Buddha. La questione è rivelare queste qualità attraverso la pratica e le benedizioni del Guru. Significa anche che stiamo chiedendo il suo aiuto nell’ottenere le stesse qualità che Egli possiede.<br />
Vogliamo modellarci o fonderci perfettamente con le Sue qualità. L’ultima parte del settimo verso, CHEG SU SOL, si riferisce alla parola sanscrita Sugata. In inglese, è talvolta tradotta come “venire”; il reale significato è “pregare per la Realizzazione”; significa anche “il totalmente Illuminato” o “Gata”. Quindi andato, quindi andato.<br />
Così noi stiamo chiedendo o implorando: “Vieni Illuminazione! Vieni Buddhità!”.<br />
Non vogliamo la Buddhità lontano da noi. Non la vogliamo in un tempo futuro ma giusto qui ed ora; questa è la realizzazione della preghiera a questo livello.<br />
Dopo abbiamo il GURU PEMA SIDDHI HUM che è il mantra di Guru Padmasambhava. Nell’essenza rappresenta I Tre Kaya.<br />
GURU é la parola sanscrita che significa il più grande, il più elevato. Questo è il Buddha del Dharmakaya, il più alto e l’incommensurabile, quindi il più importante. Il significato in sanscrito di PADMA è amorevole, perfetto, libero da macchie e oscurazioni. E’ anche il Buddha del Sambhogakaya, l’Aspetto del Buddha o Rupakaya. Presenta segni maggiori e minori che simboleggiano bellezza, libertà da oscuramenti, pienamente arricchito da tutte le qualità dell’Illuminazione. E’ anche conosciuto come il “Buddha delle considerevoli ricchezze”. SIDDHI indica “Colui che ha portato a termine azioni e attività per aiutare gli esseri senzienti”.<br />
Questo è il Buddha del Nirmanakaya. HUM ha lo stesso significato dell’inizio della preghiera.<br />
I Tre Kaya non sono nient’altro che la nostra Saggezza Primordiale. Per comprendere la nostra Consapevolezza inoltre, è necessario comprendere perfettamente i Tre Kaya. Quindi, la preghiera termina con HUM per confermare la Perfetta Realizzazione della Consapevolezza Innata dei Tre Kaya.</div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-90390826946858609882011-06-26T17:56:00.004+02:002011-06-26T18:02:07.842+02:00Mahamudra Upadesha - Tradotto da Chokyi Lodro (Marpa il Traduttore)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguQVSXgrebYmUct5_5hwx7gFF-M7qK_8JR_GmdsyBXIhV77h9UttAdITPJTJGZKIa36ytOh8WX7xgdCQ3YkbwUpXzQjB3BbJGJVPPDSo0IxEikEUPP4tzIOG40C86-gvZdAG4AFAI7hOZ6/s1600/marpa_th_white_skirt_500_517.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguQVSXgrebYmUct5_5hwx7gFF-M7qK_8JR_GmdsyBXIhV77h9UttAdITPJTJGZKIa36ytOh8WX7xgdCQ3YkbwUpXzQjB3BbJGJVPPDSo0IxEikEUPP4tzIOG40C86-gvZdAG4AFAI7hOZ6/s200/marpa_th_white_skirt_500_517.jpg" width="193" /></a></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"><span style="font-size: small;">Istruzioni orali sulla Mahamudra date da Sri Tilopa a Naropa sulle rive del fiume Gange. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"><span style="font-size: small;">Tradotto dal sanscrito al tibetano da Chokyi Lodro (Chos kyi bLo gros) Marpa il Traduttore. </span><br />
</div><span style="font-size: large;"> </span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Omaggio alla Saggezza Co-emergente! <a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftn1" name="_ftnref1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">[1]</span></span></span></a></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">La Mahamudra non può essere mostrata; </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Ma per te, che sei dedito al guru, che hai </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">padroneggiato le pratiche ascetiche </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">E sei paziente nella sofferenza, intelligente Naropa, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Prendi ciò a cuore, mio fortunato discepolo. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Kye-ho! <a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftn2" name="_ftnref2" style="mso-footnote-id: ftn2;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">[2]</span></span></span></a> </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Guarda la natura del mondo </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Impermanente come un miraggio o un sogno; </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Anche il miraggio o il sogno non esiste. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Quindi, sviluppa la rinunzia e abbandona le attività </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">mondane. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Rinuncia ai servi e ai parenti, causa di passione </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">e aggressività. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Medita da solo nella foresta, negli eremi, in posti solitari. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Rimani nello stato di non-meditazione. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Se ottieni il non-ottenimento, allora hai ottenuto la mahamudra. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Il dharma<a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftn3" name="_ftnref3" style="mso-footnote-id: ftn3;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">[3]</span></span></span></a> del samsara è di poco valore, causa passione e </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">aggressività.</span></div><div style="mso-element: footnote-list;"><br />
<hr align="left" size="1" width="33%" /><div id="ftn1" style="mso-element: footnote;"><div class="MsoFootnoteText"><a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftnref1" name="_ftn1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[1]</span></span></span></a> La saggezza primordiale, nata simultaneamente all'ignoranza, nel modo stesso in cui nirvana e samsara sono venuti </div><div class="MsoFootnoteText">in esistenza simultaneamente.</div></div><div id="ftn2" style="mso-element: footnote;"><div class="MsoFootnoteText"><a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftnref2" name="_ftn2" style="mso-footnote-id: ftn2;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[2]</span></span></span></a> Presta attenzione! Ascolta!</div></div><div id="ftn3" style="mso-element: footnote;"><div class="MsoFootnoteText"><a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftnref3" name="_ftn3" style="mso-footnote-id: ftn3;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[3]</span></span></span></a> Qui sta per legge, modello, sentiero.</div><div class="MsoFootnoteText"><br />
</div><div class="MsoFootnoteText"><br />
</div><div class="MsoFootnoteText"></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Le cose che abbiamo creato non hanno sostanza; quindi, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">cerca la sostanza dell'ultimo. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Il dharma della mente non può vedere il significato </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">della mente trascendente. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Il dharma dell'azione non può scoprire il significato </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">della non-azione. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Se tu volessi ottenere la realizzazione della mente trascendente </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">e della non-azione, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Allora taglia la radice della mente e lascia che la coscienza </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">rimanga nuda. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Lascia schiarire le acque inquinate delle attività mentali. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Non cercare di fermare le proiezioni, ma lasciale venire </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">a riposare da sole. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Se non c'è repulsione o assenso, allora sei </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">liberato nella mahamudra. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Quando a un albero crescono foglie e rami, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Se tagli le radici, le molte foglie e i rami appassiscono. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Allo stesso modo, se tagli la radice della mente, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Le svariate attività mentali si calmeranno. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">L'oscurità che è stata accumulata in migliaia di kalpa <a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftn1" name="_ftnref1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">[1]</span></span></span></a> </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Una sola torcia la disperderà. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Allo stesso modo, un momento di esperienza di mente luminosa </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Dissolverà il velo delle impurità karmiche. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Uomini di minore intelligenza che non potete afferrare ciò, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Concentrate la vostra consapevolezza e focalizzatevi sul respiro. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Tramite diverse pratiche di fissazione e concentrazione, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Disciplinate la vostra mente fino a che riposi naturalmente. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Se percepisci lo spazio, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Le idee fisse del centro e del bordo si dissolvono. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Nello stesso modo, se la mente percepisce la mente, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Tutte le attività mentali cesseranno, rimarrai in uno </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">stato di non pensiero, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">E realizzerai il supremo bodhi-citta <a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftn2" name="_ftnref2" style="mso-footnote-id: ftn2;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">[2]</span></span></span></a> </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">I vapori che sorgono dalla terra diventano nuvole e poi </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">svaniscono nel cielo;</span></div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;"> </span></div><div style="mso-element: footnote-list;"><br />
<hr align="left" size="1" width="33%" /><div id="ftn1" style="mso-element: footnote;"><div class="MsoFootnoteText"><a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftnref1" name="_ftn1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[1]</span></span></span></a> Eoni.</div></div><div id="ftn2" style="mso-element: footnote;"><div class="MsoFootnoteText"><a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftnref2" name="_ftn2" style="mso-footnote-id: ftn2;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[2]</span></span></span></a> Mente risvegliata.</div></div></div><div class="MsoFootnoteText"><br />
</div><div class="MsoFootnoteText"><br />
</div><div class="MsoFootnoteText"> </div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Non si sa dove vadano le nuvole quando si </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">sono dissolte. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Allo stesso modo, le onde dei pensieri derivate dalla mente </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Si dissolvono quando la mente percepisce la mente. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Lo spazio non ha colore né forma; </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">È immutevole, non è velato dal nero o dal bianco. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Allo stesso modo, la mente luminosa non ha colore né forma; </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Non è velata dal nero o dal bianco, virtù o vizio. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">La pura e brillante essenza del sole </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Non può essere offuscata dall'oscurità che dura un </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">migliaio di kalpa. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Allo stesso modo, la luminosa essenza della mente </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Non può essere offuscata dai lunghi kalpa del samsara. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Benché si possa dire che lo spazio è vuoto, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Lo spazio non può essere descritto. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Allo stesso modo, benché si possa dire che la mente è luminosa, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Nominarla non prova che esista. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Lo spazio è completamente senza posizione. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Allo stesso modo, la mente della mahamudra non dimora 111 alcun </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">luogo. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Senza cambiamenti, riposa libero nello stato primordiale; </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Non c'è dubbio che i tuoi legami si scioglieranno. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">L'essenza della mente è come lo spazio; </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Quindi, non c'è nulla che non racchiuda. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Lascia che i movimenti del corpo si calmino nella schiettezza, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Cessa la tua vana chiacchiera, lascia diventare un'eco la tua parola, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Non avere opinioni, ma vedi il dharma del cambiamento. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Il corpo, come un bambù cavo, non ha sostanza. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">La mente è come l'essenza dello spazio, non hli posto per </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">. .. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">l pensieri. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Lascia libera la tua mente, non trattenerla né permettile </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">di vagare. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Se la mente non ha scopi, è mahamudra. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Portare a compimento ciò è l'ottenimento della suprema </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">illuminazione. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">La natura della mente è luminosa, senza oggetto di percezione.</span></div></div><div id="ftn3"></div><div id="ftn3"><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Scoprirai il sentiero del buddha quando non c'è </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">sentiero di meditazione. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Meditando sulla non meditazione otterrai la suprema bodhi.<a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftn1" name="_ftnref1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">[1]</span></span></span></a> </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Questo è il re delle opinioni - trascende fissare e tenere.<a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftn2" name="_ftnref2" style="mso-footnote-id: ftn2;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">[2]</span></span></span></a> </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Questo è il re delle meditazioni - senza la mente che vaga. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Questo è il re delle azioni - senza sforzo. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Quando non c'è speranza e paura, hai realizzato la meta. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">L'alaya <a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftn3" name="_ftnref3" style="mso-footnote-id: ftn3;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">[3]</span></span></span></a> non-nato è senza abitudini e veli. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Riposa la mente nell'essenza non-nata; non far distinzioni </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">tra meditazione e post-meditazione. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Quando le proiezioni esauriscono il dharma della mente, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Si ottiene il re delle opinioni, libero da ogni limitazione. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Sconfinato e profondo è il supremo re delle meditazioni. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">L'auto-esistenza senza sforzi è il supremo re delle azioni. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">L'auto-esistenza senza speranza è il supremo re della fruizione. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">All'inizio la mente è come un fiume turbolento. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Nel mezzo è come il fiume Gange, ondeggia lentamente. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Alla fine è come la confluenza di tutti i fiumi, come </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">l'incontro del figlio con la madre. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">I seguaci del Tantra, della Prajnaparamita, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Del Vinaya,<a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftn4" name="_ftnref4" style="mso-footnote-id: ftn4;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">[4]</span></span></span></a> dei Sutra e delle altre religioni </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Tutti costoro, con i loro testi e dogmi filosofici, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Non vedranno la luminosa mahamudra. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Non avendo opinioni, senza desideri, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Autocalmata, autoesistente </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">È come un'onda d'acqua. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">La luminosità è velata solo dal sorgere del desiderio. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">II vero voto del samaya <a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftn5" name="_ftnref5" style="mso-footnote-id: ftn5;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">[5]</span></span></span></a> è rotto dal pensare in termini di </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">precetti. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Se tu né dimori e percepisci, né ti allontani dall'ultimo, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><br />
</div><div style="mso-element: footnote-list;"><br />
<hr align="left" size="1" width="33%" /><div id="ftn1" style="mso-element: footnote;"><div class="MsoFootnoteText"><a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftnref1" name="_ftn1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[1]</span></span></span></a> Lo stato risvegliato.</div></div><div id="ftn2" style="mso-element: footnote;"><div class="MsoFootnoteText"><a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftnref2" name="_ftn2" style="mso-footnote-id: ftn2;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[2]</span></span></span></a> Tenere: tenersi attaccati alle proiezioni. Fissare: credere nell'esistenza di </div><div class="MsoFootnoteText">un proiettore.</div></div><div id="ftn3" style="mso-element: footnote;"><div class="MsoFootnoteText"><a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftnref3" name="_ftn3" style="mso-footnote-id: ftn3;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[3]</span></span></span></a> Il dbarmadhatu, lo stato primordiale al di là dell'essere e del non essere.</div></div><div id="ftn4" style="mso-element: footnote;"><div class="MsoFootnoteText"><a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftnref4" name="_ftn4" style="mso-footnote-id: ftn4;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[4]</span></span></span></a> Le scritture contenenti le regole di disciplina hinayana.</div></div><div id="ftn5" style="mso-element: footnote;"><div class="MsoFootnoteText"><a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftnref5" name="_ftn5" style="mso-footnote-id: ftn5;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[5]</span></span></span></a> I voti tantrici di disciplina.</div><div class="MsoFootnoteText"><br />
</div><div class="MsoFootnoteText"><br />
</div><div class="MsoFootnoteText"></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Allora sei il santo praticante, la torcia che illumina </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">l' oscurità. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Se sei senza desiderio, se non dimori negli estremi, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Vedrai il dharma di tutti gli insegnamenti. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Se ti impegni in questo sforzo, ti libererai </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">dalla prigionia samsarica. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Se mediti in questo modo, brucerai il velo </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">delle impurità del karma. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Quindi sarai conosciuto come "la Torcia della Dottrina". </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Anche la gente ignorante che non è dedita a questo insegnamento </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Potrà essere da te salvata dal costante annegare nel fiume </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">del samsara. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">È un peccato che gli esseri sopportino tale sofferenza </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">nei regni più bassi. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Coloro che vorranno liberarsi dalla sofferenza dovranno </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">cercare un saggio guru. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Essendo posseduti dall'adhishthana,<a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftn1" name="_ftnref1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">[1]</span></span></span></a> la propria mente sarà liberata. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Se cerchi una karma mudra <a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftn2" name="_ftnref2" style="mso-footnote-id: ftn2;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">[2]</span></span></span></a> allora sorgerà la saggezza </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">dell'unione della gioia con la vacuità. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">L'unione di mezzi abili con la conoscenza </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">porta beatitudine. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Conducila giù e dai origine al mandala. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Assegnalo ai giusti posti e distribuiscilo per tutto il corpo. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Se non è coinvolto il desiderio, allora sorgerà l'unione </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">della gioia e della vacuità. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Guadagna una lunga vita, senza capelli bianchi, e crescerai </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">come la luna. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Divieni radiante e la tua forza sarà perfetta. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Avendo ottenuto rapidamente le siddhi <a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftn3" name="_ftnref3" style="mso-footnote-id: ftn3;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">[3]</span></span></span></a> relative, </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">si dovrebbero cercare le siddhi assolute. </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">Possano queste concise istruzioni nella mahamudra rimanere </span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 143.25pt;"><span style="font-size: 14pt;">nei cuori degli esseri fortunati.</span></div><div style="mso-element: footnote-list;"><br />
<hr align="left" size="1" width="33%" /><div id="ftn1" style="mso-element: footnote;"><div class="MsoFootnoteText"><a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftnref1" name="_ftn1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[1]</span></span></span></a> Benedizioni, l'atmosfera creata dal guru.</div></div><div id="ftn2" style="mso-element: footnote;"><div class="MsoFootnoteText"><a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftnref2" name="_ftn2" style="mso-footnote-id: ftn2;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[2]</span></span></span></a> La propria consorte nella pratica del terzo abhisheka, la terza iniziazione.</div></div><div id="ftn3" style="mso-element: footnote;"><div class="MsoFootnoteText"><a href="http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=2643222390819762574#_ftnref3" name="_ftn3" style="mso-footnote-id: ftn3;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[3]</span></span></span></a> Poteri miracolosi.</div></div></div><div class="MsoFootnoteText"><br />
</div></div></div></div></div></div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-72344994412484726952011-06-23T15:47:00.000+02:002011-06-23T15:47:24.297+02:00Om Ah Hum - Significato<div style="text-align: justify;">Le sillabe <b>OM AH HUM</b> formano uno dei mantra principali della cultura tibetana. Ogni sillaba del mantra ha un significato esteriore, un significato interiore e un significato "segreto".</div><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHn6Oj0Ti-AG9BMqtebnHCAtcZ0VTWzm5fJNEyi6RfuKvjinN7C3iYiqCIyiinkdIOrEKUxvZGYciwKFpowXxou4iMCjWZXMq4nc5yWhWjxcaBmBeqs0y_7elwjHxiuW9u3_gPzExF_8Bw/s1600/om-ah-hum_orizz.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHn6Oj0Ti-AG9BMqtebnHCAtcZ0VTWzm5fJNEyi6RfuKvjinN7C3iYiqCIyiinkdIOrEKUxvZGYciwKFpowXxou4iMCjWZXMq4nc5yWhWjxcaBmBeqs0y_7elwjHxiuW9u3_gPzExF_8Bw/s320/om-ah-hum_orizz.gif" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><b>OM</b> rappresenta il corpo e le benedizioni trasformatrici del corpo di tutti i Buddha. Esternamente OM purifica tutti gli atti negativi commessi attraverso il corpo. OM è inoltre l’essenza della forma e purifica tutte le percezioni ed internamente purifica i canali sottili.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Il corpo è la struttura fisica dell’individuo costituita dai cinque elementi grossolani e, animato dalla forza vitale, è il supporto della mente. Esso delimita l’interiorità nei confronti del mondo esterno: è la porta dei cinque sensi ed è il prodotto del karma precedente. Il corpo umano è oggetto di rinuncia e di disgusto perché serve da supporto all’attaccamento, ma è anche definito prezioso perché permette di praticare il Dharma ed è il veicolo adatto a raggiungere l’Illuminazione. Per questo bisogna averne cura e mantenerlo in buono stato, senza con ciò affezionarvisi o attaccarsi alla sua apparenza.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>AH</b> rappresenta il parlare e le benedizioni trasformatrici del parlare di tutti i Buddha. Esternamente AH purifica tutti gli atti negativi commessi attraverso la parola. AH è inoltre l’essenza del suono e purifica tutti i suoni. Internamente questa sillaba omhahumpurifica il vento interno o flusso di energia.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">La parola permette la capacità di esprimersi e di capirsi con un linguaggio articolato, ma designa anche il sistema formato dalla respirazione e dai venti sottili che percorrono il corpo e veicolano l’energia. Connessione tra mente e corpo, la parola è elemento centrale del Dharma in quanto è il supporto della comunicazione orale del Dharma e il controllo della parola e del respiro favoriscono il controllo della mente nella meditazione. Inoltre il recitare i mantra purifica la parola (dissolve le impurità legate a cattive abitudini di parola), ripulisce i canali sottili, elimina i veleni della mente, purifica le malattie del corpo e nutre le gocce di energia sottile di Illuminazione dell’individuo (bodhicitta).</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>HUM</b> rappresenta la mente e le benedizioni trasformatrici della mente di tutti i Buddha. Esternamente HUM purifica tutti gli atti negativi commessi attraverso il pensiero. HUM è inoltre l’essenza della mente e purifica la mente con i suoi pensieri e le sue emozioni. Internamente purifica l’essenza creativa.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">La mente, sottile, impalpabile, invisibile, inudibile e inafferrabile comprende l’insieme delle coscienze e dei fattori mentali che le accompagnano. È la mente a creare il karma e la confusione. Essa dirige contemporaneamente corpo e parola. Se non controllata produce sofferenza e l’errare nel samara, ma se domata conduce alla liberazione facendo luogo progressivamente alla chiara luce della Base (ossia la natura di buddha) primordialmente pura.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Quindi, purificando il corpo, la parola e la mente, <b>OM HA HUM</b> conferisce la benedizione del corpo, del parlare e della mente dei Buddha.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Inoltre, recitando questo mantra ciascuno purifica l'ambiente esterno e tutti gli esseri presenti, incluso se stesso.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMfXhAHJkMrnVms4soxdpMJZk0mI75D3HUQ_JX36F-fUhecZmMQl9Bu1dI8NQkoetAQ5JyGFofJxj701NZ1ynhbaH0cYIkoDpNDkgaq2NYFTHn0Kw7ZiRMTqAuB_frjhc2bgYdYC4-WlQZ/s1600/om_ah_hum_large.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMfXhAHJkMrnVms4soxdpMJZk0mI75D3HUQ_JX36F-fUhecZmMQl9Bu1dI8NQkoetAQ5JyGFofJxj701NZ1ynhbaH0cYIkoDpNDkgaq2NYFTHn0Kw7ZiRMTqAuB_frjhc2bgYdYC4-WlQZ/s1600/om_ah_hum_large.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-68124650823560348762011-06-21T20:19:00.001+02:002011-06-21T20:21:14.914+02:00Om Mani Padme Hum - Significati<div style="text-align: justify;">Questo è il mantra di Avalokiteshvara, il mantra più recitato e conosciuto anche dai non buddhisti. Può essere recitato per lunghi periodi di tempo, sgranando il mala, il rosario buddhista, durante la vita comune o la meditazione.<br />
Om Mani Padme Hum viene recitato per ottenere la liberazione, quindi la pace e la libertà dalle sofferenze, e si dice che sia così potente che anche un animale sentendolo otterrà una rinascita umana e quindi la possibilità di conoscere il dharma e raggiungere l'illuminazione. Il mantra non ha un significato letterale come frase compiuta, bensì hanno significato le sei sillabe che lo compongono.<br />
Om è composta da tre lettere: A, U e M. Queste simbolizzano il corpo, la parola e la mente impuri del praticante all'inizio del suo sentiero verso la liberazione. Alla fine del sentiero, simbolizzano il corpo, la parola e la mente puri di un Buddha.<br />
Quindi, al tempo stesso, Om indica la possibilità che vi sia una trasformazione dall'impurità alla purezza: il sentiero della liberazione.<br />
Mani, due sillabe, significa "gioiello", simbolizza la bodhicitta, cioè l'intenzione altruista di raggiungere l'illuminazione per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.<br />
Padme, due sillabe, significa "loto", simbolizza la saggezza, la conoscenza. La comprensione dell'impermanenza, della vacuità, dell'interdipendenza, la conoscenza che recide ogni illusione e offuscamento. Mani Padme è anche l'epiteto di Avallokitesvara.<br />
Hum chiude il mantra nella perfezione, come pure anche molti mantra, e significa " concedi" la mente onniscente e le realizzazioni, e simbolizza l'indivisibilità di metodo e conoscenza, di compassione e saggezza.<br />
Le sei sillabe del mantra significano che con la pratica di un sentiero che sia l'unione di metodo e saggezza è possibile trasformare corpo, parola e mente impuri nel corpo, nella parola e nella mente puri di un Buddha. La Buddhità, la natura del Buddha, è all'interno di ciascuno di noi così come è all'interno del mantra Om Mani Padme Hum.<br />
La frase intera ha anche il significato di : " O gioiello sul fior di loto, concedimi tutte le realizzazioni" oppure " Concedimi l'ispirazione per ottenere l'unione di metodo e saggezza".<br />
Il mantra può assumere altri significati in contesti diversi. Ad esempio, recitato durante il bardo, cioè durante la fase successiva alla morte e precedente alla reincarnazione, è lo strumento per evitare di ricadere nel ciclo di rinascite del samsara: "Om" chiude la porta della rinascita fra gli dei, "Ma" quella fra le Asura, divinità gelose, "ni" quella fra gli uomini, "Pad" quella fra gli animali, "me" quello fra i preta, spiriti insaziabili, e "Hum" quella negli inferi.<br />
L'insegnamento spiega che ciascuna delle sei sillabe del Mantra - OM MA NI PAD ME HUM - ha un effetto specifico e potente nel determinare la trasformazione dei vari livelli del nostro essere. Le sei sillabe purificano completamente le sei emozioni negative che sono manifestazioni dell'ignoranza e che inducono a comportamenti negativi nei confronti del nostro corpo, in modo orale e mentale, creando così il Samsara (ciclo delle rinascite) e la nostra sofferenza. Orgoglio, gelosia, desiderio, ignoranza, cupidigia e rabbia sono trasformati con il Mantra nella loro vera natura; la saggezza delle sei famiglie di Buddha si manifesta nella mente illuminata.<br />
Così quando recitiamo l' OM MA NI PAD ME HUM le sei emozioni negative che sono la causa dei sei regni del Samsara, sono purificate. Le sei sillabe impediscono la rinascita in ognuno dei sei regni e attenuano la sofferenza inerente ad ogni regno. Allo stesso tempo recitando l' OM MANI PADME HUM si purificano completamente i complessi dell'ego e si perfezionano i sei generi di azioni trascendentali del cuore e della mente illuminata: generosità, armonia, comportamento, resistenza, entusiasmo, concentrazione/comprensione. OM MANI PADME HUM è detto anche "enorme protezione dagli influssi negativi e dalle varie forme di malattia". In tibetano è pronunciato OM MA NI PAD ME HUNG. Comprende la compassione e la benedizione di tutti i Buddha e Bodhisattva ed invoca particolarmente la benedizione di Avaloketeshvara, .il Buddha della Compassione. Avaloketeshvara è una manifestazione del Buddha nel Sambhogakaya ed il suo Mantra è considerato l'essenza del Buddha della Compassione per tutti gli esseri. Se Padmasambhava è il Maestro più importante per i tibetani è anche vero che Avaloketeshvara è il loro Buddha più importante ed è la divinità protettrice del Karma del Tibet. C'è un detto famoso: il Buddha della Compassione è talmente presente nella mentalità tibetana che ogni bambino in grado di pronunciare la parola "mamma" può anche recitare l' OM MANI PADME HUNG.<br />
Anche la sola recitazione saltuaria del mantra può aiutarci ad essere più tranquilli e di cuore aperto, perchè Avalokitesvara e il suo mantra sono la manifestazione della compassione. Le persone anziane in Tibet erano solite recitare questo mantra alla fine della loro giornata e di solito si proponevano di recitarlo sei miliardi di volte prima di morire. Quando arrivavano al miliardo di mantra, ad alcune persone spuntavano nuovi denti che chiamavano appunto i denti del miliardo. IL potere dei mantra non è tangibile, è come l'elettricità: possiamo osservarne la realtà solo nei suoi effetti.<br />
Il mantra scritto più volte su strisce di carta è introdotto nelle cavità di "ruote", o mulini di preghiera (Manichorkor), che sono girati a mano o dall'acqua. Le ruote di preghiera sono usate dai tibetani per purificare se stessi, ed il mondo, dal karma negativo accumulato, in base alla convinzione che il mettere in movimento il mantra scritto produce gli stessi benefici effetti del pronunciarlo.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEsvt0_nU4ke0EYwBS7uukmzNI503DqhgXbPR3vYnZLnVbiVUnz1ZC-zNC_Icau_XRd0xbGKrigd-ANeWXyinNJ3rTp9ggZ1X8JFRbGY49nXTVRKJVh5GYkYaOEYUPWvmSc6rESjcf_9Eo/s1600/ommani.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEsvt0_nU4ke0EYwBS7uukmzNI503DqhgXbPR3vYnZLnVbiVUnz1ZC-zNC_Icau_XRd0xbGKrigd-ANeWXyinNJ3rTp9ggZ1X8JFRbGY49nXTVRKJVh5GYkYaOEYUPWvmSc6rESjcf_9Eo/s1600/ommani.gif" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;">Si racconta che molti anni fa mille prìncipi fecero voto di diventare Buddha. Uno solo riuscì a raggiungere l'illuminazione e divenne il Buddha che noi conosciamo come Gautama Siddharta. Avaloketeshvara tuttavia fece voto di non entrare nel Nirvana fino a quando tutti gli altri prìncipi non fossero diventati loro stessi dei Buddha. Nella sua infinita compassione fece anche voto di liberare tutti gli altri esseri senzienti dalla sofferenza dei vari regni del Samsara. Prima di ciò il Buddha pregò: "Possa aiutare tutti gli esseri ma se mi dovessi stancare di questo enorme lavoro il mio corpo dovrà essere frantumato in mille pezzi".<br />
In primo luogo si dice sia disceso nel regno dell'inferno risalendo gradualmente attraverso il mondo dei fantasmi affamati e più in alto sino al regno degli Dei. Da quel punto gli capitò di guardare in basso e vide stupefatto che, anche se aveva salvato innumerevoli esseri dall'inferno ancora una maggior numero vi si stava riversando. Fu un immenso dolore e per un momento perse la fede nel suo nobile voto ed il suo corpo esplose in mille pezzi. Nella sua disperazione chiamò in aiuto tutti i Buddha. L'aiuto si manifestò e venne da ogni parte dell'universo, come dice un testo, sotto forma di leggera tormenta di fiocchi di neve. Con il loro immenso potere i Buddha lo ricomposero nella sua completezza e da allora Avalokiteshvara ebbe undici teste e mille braccia e sul palmo di ogni mano vi era un occhio a significare quell'insieme di saggezza e nobiltà che contraddistinguono la vera compassione. In questa forma era ancora più splendente e più forte per poter aiutare tutti gli esseri. La sua compassione si sviluppò ancora più intensamente ripetendo questo voto davanti ai Buddha: " Non potrò uscire dal Samsara sino a quando tutti gli esseri senzienti non avranno raggiunto l'illuminazione". Si dice che per il dispiacere ed il dolore del Samsara dai suoi occhi sgorgarono due lacrime, con la benedizione dei Buddha si trasformarono in due Tara. Una Tara nella forma verde che rappresenta la forza attiva della compassione e l'altra Tara nella forma bianca che rappresenta l'aspetto materno della compassione. Tara significa "Colei che libera - Colei che ci accompagna attraverso l'oceano del Samsara".<br />
Nel Mahayana Sutra vi è scritto che Avaloketeshvara ha donato il suo Mantra al Buddha e Buddha, a sua volta, gli ha assegnato il suo speciale e nobile incarico di aiutare tutti gli esseri dell'universo a raggiungere l'illuminazione. In quel momento su di loro discesero fiori, la terra tremò e nell'aria echeggiò il Mantra "OM MANI PADME HUM".</div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-78479114149052974062011-06-09T11:24:00.000+02:002011-06-09T11:24:00.790+02:00Breve biografia di Padmasambhava - Jamgön Kongtrul I (Lodrö Thaye)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdL4Gy-2lwRYWGJ-WV85s3CqXzj4w73dKaDlJuepWGTp0VQ-j1A-ugD_Mu-HdRzDvS3YY1eN20ngc0uT3IsQX2g0opoj3NKp0E2uTuUgGD906H0ZcdEJDUIY-dmIBaYnYb0Zz0CA-yYC90/s1600/padmasambhava.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdL4Gy-2lwRYWGJ-WV85s3CqXzj4w73dKaDlJuepWGTp0VQ-j1A-ugD_Mu-HdRzDvS3YY1eN20ngc0uT3IsQX2g0opoj3NKp0E2uTuUgGD906H0ZcdEJDUIY-dmIBaYnYb0Zz0CA-yYC90/s320/padmasambhava.jpg" width="254" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;">Questa breve storia della vita di Padmasambhava, chiamato anche Guru Rinpoche o Padmakara, è tratta dalla Preziosa ghirlanda di lapislazzuli, una raccolta di biografie dei 108 tertön principali scritta da Jamgön Kongtrul I, che si trova nel primo volume del suo Rinchen terdzo.</div><br />
<div style="text-align: justify;">Padmakara ha influito su innumerevoli esseri per mezzo degli insegnamenti vajrayana e in particolare grazie all’attività dei profondi tesori terma. Questo grande maestro non era una persona ordinaria che aveva intrapreso il sentiero, o un essere nobile su uno dei bhumi del bodhisattva, ma un’emanazione del Buddha Amitabha e Shakyamuni contemporaneamente, che apparve per domare gli esseri umani e gli spiriti difficili da convertire.</div><br />
<div style="text-align: justify;">Neppure i grandi bodhisattva sono in grado di spiegare completamente la sua vita esemplare, tuttavia la narrerò brevemente come segue.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Nel regno dharmakaya della Luminosa Essenza Vajra, Guru Rinpoche ha ottenuto per natura la perfetta Illuminazione fin dal primo inizio, in quanto base liberata della purezza primordiale. È conosciuto come il protettore originale, Luce Immutabile. Nel regno sambhogakaya automanifestato del Rombo del Tamburo della Perfezione, si manifestò spontaneamente come la saggezza illimitata delle 5 famiglie del Buddha Immenso Oceano che possiedono le 5 certezze. Come manifestazione esterna di questa apparizione, nelle innumerevoli manifestazioni di forme corporee nei campi di Buddha delle 5 famiglie, compresi i regni naturali nirmanakaya semimanifestati di Mahabrahma, egli appare a tutti i bodhisattva dei 10 bhumi. Dal momento che tutti questi sono nuvole della manifestazione della saggezza di Guru Rinpoche, la “ruota inesauribile dell’ornamento’’, egli è conosciuto come il Loto che Tutto Regge.</div><div style="text-align: justify;">Per la forza di queste apparizioni di saggezza egli si manifesta nei mondi innumerevoli delle 10 direzioni come apparenza magica dei nirmanakaya che domano gli esseri. In particolare, si insegna che in questo sistema di mondi saha egli illumina 50 mondi con la lampada degli insegnamenti dei Sutra e Tantra, apparendo come le 8 manifestazioni per domare gli esseri in diverse parti del mondo.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">La dakini Yeshe Tsogyal ebbe una visione nella quale vide una manifestazione di Guru Rinpoche chiamata Immenso Oceano Vajra nella direzione dell’est. Ciascun poro del suo corpo conteneva un miliardo di regni e in ogni regno c’erano un miliardo di sistemi di mondi. In ciascuno di questi sistemi di mondi c’erano un miliardo di Guru Rinpoche, ciascuno dei quali creava un miliardo di emanazioni. Ciascuna di queste emanazioni esercitava l’attività di domare un miliardo di discepoli. Poi vide la stessa apparizione in ciascuna delle altre direzioni e al centro.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">In questo mondo di Jambudvipa, Guru Rinpoche è conosciuto come un solo nirmanakaya che doma gli esseri(1), ma a seconda delle diverse doti e capacità delle persone, è percepito in vari modi.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">La storia della Trasmissione orale di Kilaya e molte fonti indiane narrano che nacque come figlio di un re o di un ministro dell’Oddiyana, mentre la maggior parte dei tesoriterma raccontano che ebbe una nascita miracolosa. Secondo alcuni testi, apparve da un fulmine sulla vetta del Monte Malaya. Ognuna di queste storie miracolose presenta molte differenze. In effetti è un argomento che oltrepassa la portata dell’intelletto delle persone ordinarie. Ora limiterò la spiegazione a un semplice seme, la vita di Guru Rinpoche in seguito alla nascita miracolosa come appare negli insegnamenti terma.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Nel paese di Oddiyana, situato a ovest di Bodhgaya, c’era un’isola sul lago Danakosha, sulla quale, per le benedizioni dei Buddha, apparve un fiore di loto multicolore. Il Buddha Amitabha dal centro del suo cuore emanò un vajra d’oro segnato con la lettera hrih dentro il bocciolo di questo fiore di loto, che miracolosamente si trasformò in un bambino di otto anni che teneva un vajra e un loto, ornato dei segni maggiori e minori. Il bambino rimase sull’isola e insegnava il profondo Dharma ai deva e alle dakini.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">A quel tempo, Indrabodhi, re di Oddiyana, era senza figli. Aveva già esaurito il tesoro reale facendo offerte ai Tre Gioielli ed elemosine ai poveri. Come ultima risorsa, per trovare il gioiello che esaudisce i desideri, si imbarcò per una traversata del grande lago, insieme al suo ministro Krishnadhara. Al ritorno, prima Krishnadhara e poi Indrabodhi incontrarono il bambino miracoloso. Il re considerò che le sue preghiere fossero state esaudite e lo portò con sé a palazzo, dove ricevette il nome di Padmakara, il Nato dal Loto. Padmakara fu posto su un trono fatto di pietre preziose e i sudditi gli fecero ricche offerte.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Il principe crebbe, portando innumerevoli esseri a maturazione per mezzo delle sue attività giovanili e delle sue gare. Sposò Prabhadhari e resse il regno di Oddiyana secondo il Dharma. Allora sentì che non sarebbe stato in grado di compiere il beneficio immenso nei confronti degli esseri se avesse continuato a governare un regno, perciò chiese a Indrabodhi il permesso di andarsene, che gli fu negato. In un atto giocoso, finse allora che il tridente gli scivolasse dalle mani; cadde e uccise il figlio di un suo ministro. Così fu condannato a essere scacciato in un carnaio. Rimase nel Fresco Boschetto, nella Foresta Gioiosa e a Sosaling, dedicandosi alle discipline yoga. In questo periodo ricevette potenziamenti e benedizioni dalle due dakini Domatrice di Mara e Sostenitrice di Beatitudine. Quando ebbe al suo comando tutte le dakini dei carnai, fu chiamato Shantarakshita.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Padmakara ritornò a Oddiyana, sull’isola in mezzo al lago, dove praticò il Mantra Segreto e il linguaggio simbolico delle dakini, per mezzo del quale ebbe al suo comando le dakini dell’isola. In seguito praticò nella Foresta Accidentata ed ebbe una visione di Vajrayogini. Vincolò con un giuramento tutti i naga dei laghi e gli spiriti planetari e ricevette poteri soprannaturali da tutti i daka e le dakini. Così divenne famoso come Dorje Drakpo Tsal (Potere Irato Vajra).</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">In seguito si recò al trono vajra a Bodhgaya, dove compì molti miracoli. La gente gli chiedeva chi fosse, e quando rispondeva di essere un Buddha automanifestato, non gli credevano, ma al contrario lo deridevano. Avendo compreso che c’erano molti motivi per avere un maestro, andò a Sahor, dove fu ordinato da Prabhahasti e prese il nome di Shakya Senge. Ricevette 18 volte gli insegnamenti sullo Yoga Tantra ed ebbe visioni delle divinità. Dopo di che andò dalla maestra Kungamo, che era la dakini di saggezza Guhya Jnana apparsa sotto le sembianze di una monaca. Le chiese il potenziamento, e Kungamo lo trasformò nella lettera hung, lo ingoiò e poi lo espulse dal suo loto. All’interno del suo corpo gli furono conferiti tutti i potenziamenti esterni, interni e segreti e fu purificato dalle tre oscurazioni.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Successivamente incontrò gli otto grandi vidyadhara e ricevette le Otto Sadhana. Ricevette la Maya Jala dal grande maestro Buddha Guhya e lo Dzogchen da Shri Singha. In questo modo studiò e ricevette tutti i Sutra, i Tantra e le scienze da numerosi maestri eruditi e realizzati dell’India. Diventò un adepto imparando un argomento una volta sola ed ebbe visioni di tutte le divinità senza nemmeno praticare. A quel tempo era chiamato Loden Chokse, e manifestò il modo per perfezionare il livello vidyadhara di maturazione.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Poi andò nel paese di Sahor, dove magnetizzò Mandarava, una dakini qualificata che era figlia del re Vihardhara. La prese come supporto di sadhana e praticarono per tre mesi nella grotta di Maratika, dopo di che apparve loro il Buddha Amitayus in persona, conferendo loro il potenziamento e la benedizione di essere inseparabili da lui. Ricevettero un miliardo di Tantra della lunga vita e realizzarono il livello vidyadhara della padronanza della vita. Avendo ottenuto il corpo vajra al di là di nascita e morte, ritornarono a insegnare nel regno di Sahor. Mentre chiedevano l’elemosina, furono arrestati dal re e dai ministri e mandati al rogo. Il maestro e la sua consorte ispirarono la fede compiendo il miracolo di trasformare il rogo in un fresco lago, al centro del quale erano seduti su un fiore di loto. Fecero in modo che tutta la popolazione si dedicasse alla pratica del Dharma e la stabilirono nello stato che è al di là della ricaduta nel samsara.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Padmakara in seguito tornò a convertire il popolo di Oddiyana. Mentre chiedeva l’elemosina, lo riconobbero e fu condannato a bruciare su una grande pira di legno di sandalo. Di nuovo, il maestro e la sua consorte riapparvero illesi su un fiore di loto al centro di un lago, indossando una ghirlanda di teschi, simbolo della liberazione di tutti gli esseri dal samsara. Avendo mostrato questo miracolo, diventò Padma Thotreng Tsal (Potente Loto della Ghirlanda di Teschi). Rimase in Oddiyana per 13 anni come maestro del re e stabilì tutto il regno nella pratica del Dharma. In questo periodo diede il potenziamento e gli insegnamenti di Kadue Chokyi Gyamtso, l’Oceano del Dharma che Incarna tutti gli Insegnamenti, per mezzo del quale il re, la regina e tutti coloro che erano predestinati realizzarono il livello supremo del vidyadhara. Allora prese il nome di Padma Raja (Re del Loto).</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">In accordo con una profezia contenuta nel Sutra sulla percezione magica, Padmakara si trasformò nel monaco Wangpo De per convertire il re Ashoka. Avendo stabilito il re Ashoka in una fede incrollabile, in una sola notte eresse in questo mondo un milione di stupa contenenti le reliquie del Tathagata. Inoltre soggiogò diversi maestri non buddhisti e fu avvelenato da un re, ma restò illeso. Quando poi fu gettato nel fiume, lo fece scorrere contro corrente e danzò sospeso a mezz’aria. Per tutto ciò fu conosciuto come Potente Giovane Garuda.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Inoltre, Padmakara si manifestò sotto forma dell’Acharya Padmavajra, il maestro che rivelò lo Hevajra Tantra, e come il brahmino Saraha, Dombi Heruka, Virupa, Kalacharya e molti altri siddha. Praticò nei grandi carnai, dove insegnò il Mantra Segreto alle dakini. Soggiogò gli spiriti mondani esterni e interni e li nominò protettori del Dharma. In quel tempo fu chiamato Nyima Oser.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Quando 500 maestri non buddhisti furono sul punto di sconfiggere il Dharma in un dibattito a Bodhgaya, Padmakara li sfidò e risultò vincitore. Alcuni maestri fecero ricorso alla magia nera, ma Padmakara li sbaragliò per mezzo di un mantra irato rivelato dalla dakini Domatrice di Mara. Gli altri si convertirono al Buddhismo e lo stendardo del Dharma fu innalzato fino al cielo. A quel tempo si chiamò Senge Dradrok. A questo punto aveva esaurito le tre contaminazioni e si stabilì nel livello vidyadhara della padronanza della vita, lo stadio in cui il sentiero supremo è completamente perfezionato.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Diretto alla grotta di Yanglesho, che si trova tra l’India e il Nepal, incontrò Shakya Devi, figlia di un re nepalese, che accettò come suo supporto di sadhana e consorte. Mentre praticava il Vishuddha Heruka tre potenti spiriti crearono degli ostacoli, impedendo la pioggia per tre anni e provocando epidemie e carestie. Padmakara inviò dei messaggeri in India chiedendo ai suoi maestri un insegnamento che potesse contrastare questi ostacoli. Due uomini ritornarono portando i testi di Kilaya, e gli ostacoli furono pacificati spontaneamente nel momento stesso in cui giunsero in Nepal. In seguito, Padmakara e la sua consorte ottennero la siddhi suprema e dimorarono nel livello vidyadhara della Mahamudra.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Guru Rinpoche percepiva che la pratica del Vishuddha Heruka porta grandi realizzazioni. Ma questa pratica è simile a un mercante viaggiatore che incontra molti ostacoli, mentre Kilaya è come la sua scorta indispensabile. A motivo di questo collegamento Guru Rinpoche compose molte sadhana che combinano i due heruka. In questo luogo vincolò anche sotto giuramento i 16 protettori mondani di Vajra Kilaya.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Padmakara visitò altri regni dell’antichità, dove insegnò il Dharma: Hurmudzu nelle vicinanze dell’Oddiyana, Sikojhara, Dharmakosha, Rugma, Tirahuti, Kamarupa e Kancha, così come molti altri. Non è certo se visitò il paese di Droding, ma gli insegnamenti tantrici che vi diede su Hevajra, Guhyachandra Bindu, Vishuddha, Hayagriva, Kilaya e Mamo continuano ancora oggi.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">In generale si considera che Padmakara abbia vissuto in India per 3.600 anni, essendo di beneficio per gli insegnamenti e gli esseri. Ma sembra che per gli eruditi questa durata sia solo una generalizzazione.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Per convertire le popolazioni della Mongolia e della Cina, Padmakara si emanò sotto forma del re Ngonshe Chen e dello yogi Tobden. Inoltre apparve nel paese di Shangshung come il bambino Tavi Hricha, nato miracolosamente, che diede le istruzioni sul lignaggio Dzogchen e condusse molti validi discepoli alla realizzazione del corpo di arcobaleno.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Così, l’attività di Padmakara per condurre gli esseri umani sul sentiero della liberazione apparendo in vari luoghi, sotto diverse forme e parlando varie lingue, è senza dubbio incommensurabile.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Ora descriverò come Padmakara giunse qui in Tibet. Il re Trisong Deutsen, in sé un’emanazione di Manjushri, a vent’anni espresse la forte aspirazione di diffondere gli insegnamenti sacri del Dharma. Invitò il Khenpo Bodhisattva(2) dall’India, che insegnò l’origine dipendente e le 10 azioni virtuose. Un anno dopo posero le fondamenta di un grande tempio, ma gli spiriti del Tibet crearono ostacoli e impedirono la costruzione. Seguendo la predizione del Khenpo, il re inviò cinque messaggeri per invitare il grande maestro Padmakara. Avendo la precognizione ditutto ciò, Padmakara si era già recato in Mangyul, tra Nepal e Tibet. Sul cammino verso il Tibet centrale passò per Ngari, Tsang e Dokham, visitando miracolosamente tutti i distretti e vincolando sotto giuramento le 12 dee Tenma, i 13 Gurlha e i 21 Genyen, così come molti altri spiriti potenti.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Nella Foresta di Tamerici, presso la Roccia Rossa, incontrò il re del Tibet e proseguì in cima a Hepori per soggiogare gli dei e i demoni. Pose le fondamenta di Samye e vigilò fino al suo completamento, facendo lavorare anche gli dei e i demoni che prima avevano ostacolato la costruzione. In cinque anni furono terminati i lavori del complesso sacro del Glorioso Samye, il Vihara Immutabile e Spontaneamente Compiuto, con i tre templi delle regine, il tutto costruito a somiglianza del Monte Sumeru circondato dai quattro continenti, otto subcontinenti, il sole, la luna e la cerchia di montagne di ferro. Durante la cerimonia di consacrazione avvennero cinque segni miracolosi.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">In seguito il re volle far tradurre le scritture e stabilire il Dharma, così fece studiare molti ragazzi tibetani intelligenti perché diventassero traduttori. Invitando altri maestri del Tripitaka dall’India, fece ordinare i primi sette monaci dal Khenpo per costituire gradualmente il sangha ordinato. Il Khenpo Bodhisattva e Padmakara con gli altri pandit, insieme a Vairochana, Kawa Paltseg, Chog-ro Lui Gyaltsen e gli altri traduttori tradussero in tibetano tutte le scritture buddhiste esistenti dei Sutra e Tantra, insieme alla maggior parte dei trattati di spiegazione.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Vairochana e Namkhai Nyingpo furono inviati in India, dove Vairochana studiò lo Dzogchen con Shri Singha mentre Namkhai Nyingpo ricevette gli insegnamenti sullo Heruka Vishuddha dal grande maestro Hungkara. Tutti e due ottennero la realizzazione e diffusero gli insegnamenti in Tibet.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Il re Trisong Deutsen poi richiese potenziamenti e istruzioni a Padmakara. A Chimphu, l’eremitaggio sopra Samye, il grande maestro svelò il mandala delle 8 sadhana dell’Heruka, a cui iniziò nove discepoli principali, tra cui il re. A ognuno fu affidata una trasmissione specifica e tutti e nove ottennero le siddhi praticando gli insegnamenti.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">A Lhodrak, Tidro e molti altri luoghi, Padmakara diede innumerevoli altri profondi e straordinari insegnamenti connessi con i tre Tantra interni a molti studenti predestinati, primi tra tutti il re e i suoi figli e i 25 discepoli.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Guru Rinpoche restò in Tibet per 55 anni e sei mesi, 48 anni mentre era ancora vivo il re e sette anni e sei mesi dopo. Arrivò quando il re aveva 21 anni (810 d.C.). Il re morì a 69 anni. Padmakara rimase in Tibet ancora qualche anno prima di partire per il paese dei raksha.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Padmakara visitò di persona le 20 montagne di neve di Ngari, i 21 luoghi di pratica del Tibet centrale e di Tsang, i 25 luoghi del Dokham, le tre valli nascoste e molte altre località, ognuna delle quali fu benedetta come un luogo sacro di pratica. Sapendo che un discendente del re avrebbe poi cercato di distruggere il Buddhismo in Tibet, fece molte predizioni per il futuro. In accordo con il re e i suoi discepoli più stretti, Padmakara nascose innumerevoli insegnamenti terma capeggiati dagli 8 tesori personali del re, i 5 grandi tesori della mente e i 25 tesori profondi. I motivi che lo spinsero a nascondere questi terma furono: impedire la distruzione degli insegnamenti del Mantra Segreto, evitare la corruzione del Vajrayana o la sua modifica da parte di intellettuali, mantenere le benedizioni ed essere di beneficio ai discepoli futuri. Per ognuno di questi tesori nascosti, Padmakara predisse il momento della sua rivelazione, la persona che lo avrebbe svelato e coloro che erano predestinati a riceverlo e a detenere gli insegnamenti. Si manifestò nella forma irata e terrificante della pazza saggezza nei 13 luoghi chiamati il Nido della Tigre, vincolando tutti gli spiriti mondani sotto giuramento al servizio del Dharma, e affidò loro la sorveglianza dei tesori terma. A quel tempo fu chiamato Dorje Drollo.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Per ispirare la fede alle generazioni future, lasciò l’impronta del suo corpo a Bumthang, impronte delle sue mani a Namtso Chugmo e le sue orme a Paro Drakar, così come in innumerevoli altri luoghi di pratica.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Dopo la morte del re Trisong Deutsen, Padmakara pose sul trono Mutig Tsenpo. Compì un drubchen a Tramdruk, dove affidò i profondi insegnamenti a Gyalse Lhaje, il secondo principe e gli predisse che sarebbe stato di beneficio agli esseri diventando il rivelatore dei tesori nascosti per 13 vite successive(3).</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">È impossibile contare esattamente quanti studenti in Tibet ricevettero potenziamenti da Padmakara in persona, ma i più famosi sono i 25 discepoli originali, i 25 discepoli intermedi e i successivi 17 e 21 discepoli. Ci furono 80 dei suoi allievi che realizzarono il corpo di arcobaleno a Yerpa e anche i 108 meditanti a Chuwori, i 30 tantrika a Yangdzong e i 55 realizzati a Sheldrag. Tra le discepole, ci furono le 25 dakini e le 7 yogini. Molti di questi discepoli avevano dei lignaggi di sangue che continuano ancora oggi.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Quando fu sul punto di partire per il paese dei raksha a sud-ovest, il re, i ministri e tutti i discepoli cercarono di dissuaderlo, ma senza risultati. Diede a ciascuno di loro consigli e insegnamenti e se ne andò dal passo di Gungthang, in sella a un cavallo o a un leone, accompagnato da innumerevoli esseri divini che porgevano offerte. Sulla vetta della Gloriosa Montagna Color Rame sul continente di Chamara, liberò Raksha Thotreng, il re dei raksha, e ne assunse la forma. Dopo di che, creò miracolosamente il palazzo della Luce di Loto, dotato di decorazioni inimmaginabili ed emanò anche una replica di se stesso su ciascuna delle otto isole circostanti, dove risiedono come re, insegnando le 8 sadhana dell’Heruka.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Al momento presente egli dimora sul livello vidyadhara della presenza spontanea nella forma del reggente del Vajradhara, incrollabile finché rimarrà il samsara. Pieno di compassione, invia sue emanazioni per essere di beneficio agli esseri. Anche dopo che gli insegnamenti del Vinaya saranno scomparsi, egli apparirà tra i praticanti tantrici. Ci saranno molti discepoli predestinati che otterranno il corpo di arcobaleno. In futuro, quando il Buddha Maitreya apparirà in questo mondo, Padmakara sarà emanato come Drowa Kundul per diffondere gli insegnamenti del Mantra Segreto a tutti coloro che ne sono degni.</div><br />
<div style="text-align: justify;">Questa breve biografia non è che una narrazione parziale che si conforma a ciò che fu percepito da alcuni studenti ordinari(4) .</div><br />
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<div style="text-align: justify;">(1). Un “nirmanakaya che doma gli esseri’’ appare nei sei regni del samsara, diversamente da un’emanazione in un regno naturale nirmanakaya come Sukhavati, la terra pura del Buddha Amitabha. (torna)</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">(2). Il Khenpo Bodhisattva di solito è conosciuto con il nome di Shantarakshita, il maestro indiano che ordinò i primi monaci in Tibet. (torna)</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">(3). La tredicesima incarnazione fu il grande rivelatore di tesori Chokgyur Lingpa. (torna)</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">(4). Jamgon Kontrul stesso fu una reincarnazione del traduttore Vairocana. Ebbe molte visioni di Guru Rinpoche e fu anche un rivelatore degli insegnamenti terma.</div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-15610411928308733392011-05-11T09:19:00.004+02:002011-05-11T09:33:35.762+02:00La Mala - Il simbolismo buddista<div style="text-align: justify;">Una mala ha 108 grani<br />
La mala e' un filo di grani che molti buddhisti usano quando recitano i mantra. E' uno strumento pratico e allo stesso tempo pieno di simbolismo. Di solito una mala consiste di 108 grani piu' piccoli e di un grano molto piu' grande che assomiglia ad uno stupa. In realta' questo grano e' uno stupa, e porta il significato di uno stupa. La sua forma appuntita rappresenta lo "Stato di Verita'" che e' stato raggiunto realizzando che non e' possibile trovare un ego o un "io". Nello "Stato di Verita'" tutte le qualita' della mente possono manifestarsi liberamente. La parte rotonda del "grano-stupa" mostra la gioia che appare quando l'illusione di un ego scompare e tutte le energie che solitamente sono legate da speranza e paura, tutte le idee rigide, e tutti i pensieri inerenti a passato e futuro vengono lasciati. Simbolizza anche l'enorme gioia che si manifesta quando si e' liberi da qualsiasi tipo di gioco o di artificiosità.<br />
Quando realizziamo che non c'e' alcun ego, e abbiamo sperimentato la grande gioia che la realizzazione porta, allora le qualita' che otteniamo si mostrano in modo pratico, sotto forma di diverse azioni di Bodhisattva e di attivita'.<br />
Quando si usa una mala si dice un mantra per ogni grano. Si gira il pollice in senso orario su ogni grano e, quando si arriva al "grano-stupa" si gira e si torna indietro per il verso opposto. Questo rende l'uso della mala più semplice perche' i grani non saranno cosi' stretti sul filo quando li si muove.<br />
Durante la meditazione e' meglio essere totalmente consapevoli della visualizzazione del Buddha davanti o sopra a noi. Allora si puo' usare la sensazione della mala e la ripetizione del mantra per rafforzare l'esperienza dell'essere nel campo consapevole del Buddha e nel campo di benedizione. In questa meditazione completa la mente e' con il Buddha, la parola con il mantra e il corpo con la mala. Quando a volte capita, e capita spesso, che la mente non e' focalizzata o che la parola perde qualche mantra, una parte della mente sara' ancora in meditazione grazie al movimento della mala nella mano. In questo modo la mala puo' veramente essere di beneficio.<br />
Ci sono diverse spiegazioni sul perche' la mala ha 108 grani. Ci sono otto diversi tipi di consapevolezza. Primo, ci sono cinque tipi di consapevolezza dei sensi: gusto, olfatto, vista, tatto e udito. Il sesto tipo e' come una "consapevolezza poliziesca" che tiene un occhio su cio' che accade. Il settimo tipo e' la "consapevolezza dell'immagazzinamento" e l'ottavo e' la consapevolezza che elabora la lingua, i simboli e gli oggetti all'interno di questo reame. Dopo aver raggiunto la Buddhita', questi otto tipi di consapevolezza sono trasformati in una nona "super consapevolezza" dove tutto e' conosciuto intuitivamente. Con questa consapevolezza le cose non sono sperimentate attraverso i sensi, ma direttamente attraverso le vibrazioni di ogni atomo del nostro corpo. Questa condizione e' possibile perche' lo spazio dentro e' di per se' consapevole. Lo spazio non e' un buco nero o un separatore, ma un collegamento con l'informazione che contiene. Quando gli otto tipi ordinari di consapevolezza diventano il nono, "la consapevolezza che conosce tutto e realizza tutto", cento Buddha si risvegliano dentro di noi in forma di 42 Buddha pacifici e 58 irati. Quindi il numero rappresenta gli otto tipi di consapevolezza prima dello stato totalmente realizzato e i cento Buddha che si manifestano grazie alla condizione illuminata della mente.<br />
Quando si fanno le prostrazioni, si raccomanda l'uso di una mala piu' piccola, detta "di 1/4", che ha 27 grani. Questa grandezza va bene piu' o meno per tutte le mani.<br />
Molte persone estendono la funzione della mala aggiungendo degli altri "contatori". Nella nostra Tradizione Kagyu li appendiamo dopo il decimo grano e, se ne usiamo due paia, li mettiamo dopo il decimo e dopo il ventesimo grano.<br />
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Mala di vari materiali<br />
Le mala possono essere fatte in molti materiali diversi, che vanno bene per diversi Buddha. Sia il seme di loto che l'albero della bodhi sono i materiali adatti per recitare tutti i mantra. Il seme di loto e' un nome romantico per i semi di un pero cinese. Queste mala sono solitamente fatte in Cina ed esportate via Nepal e Hong Kong. Le mala fatte dall'albero della bodhi sono fatte dallo stesso tipo di albero sotto il quale il Buddha stava seduto quando raggiunse lo stato di piena realizzazione della mente. La forma e la grandezza di questi grani varia un bel po'. Ci sono generalmente due tipi di grani fatti con l'albero della bodhi: un tipo ha "il sole e la luna", mentre l'altro ha un triangolo intagliato nei grani. Quelli con i triangoli vanno particolarmente bene per le pratiche dei protettori. L'albero della bodhi e il seme di loto possono trattenere l'energia di tipo pacifico, di protezione, di arricchimento e di fascinazione, cosi' come pure tutti i tipi di mantra. Entrambi sono anche materiali piacevoli perche' non si scaldano ne' si raffreddano e sono relativamente leggeri.<br />
Tra gli altri materiali usati per le mala, ambra e legno di sandalo sono particolarmente popolari. Le mala di legno di sandalo non sono tra le piu' durature perche' il legno e' tenero, ma la loro fragranza e' molto piacevole. Le mala fatte di osso o di ematite, una pietra molto pesante, sono fatte appositamente per le pratiche dei protettori.<br />
Se si vuole essere sicuri di avere una mala di buona qualita', i materiali raccomandati sono l'albero della bodhi, il seme di loto, e l'ambra. Altri materiali possono naturalmente andar bene lo stesso. Si puo' scegliere il colore della mala per farlo combaciare con l'aspetto buddhico sul quale si sta praticando, per esempio nero o blu/nero per Mantello nero, verde per Tara Verde, bianca per Occhi Amorevoli, blu per il Buddha della Medicina, etc.<br />
Si dice che e' segno di buon stile se la propria mala ci sta nel pugno. Se e' troppo grande puo' essere un segno di orgoglio. Per quel che riguarda il filo, e' una buona idea avere un filo tirato stretto per i mantra brevi ed uno piu' sciolto per quelli piu' lunghi. Spesso le mala sono fatte di una misura che ci sta intorno al polso. Generalmente, la sensazione della mala e' migliore se e' fatta con un filo spesso e morbido. </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq2FEhUUjcOvR09b7LkFUTe8p3Y9GCPhXPRAz69PghmbbkB1O8lZGZ6Bg_DTF7WjT5GCLzGdxPehvjVSIgGE-t1jiH3TlFJKge303O3c19r4GrZqx7XbvzVXm5oR_oQtqeNjn4WDw_5wwW/s1600/mala.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq2FEhUUjcOvR09b7LkFUTe8p3Y9GCPhXPRAz69PghmbbkB1O8lZGZ6Bg_DTF7WjT5GCLzGdxPehvjVSIgGE-t1jiH3TlFJKge303O3c19r4GrZqx7XbvzVXm5oR_oQtqeNjn4WDw_5wwW/s1600/mala.jpg" /></a></div><br />
</div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-58262860773638523052011-05-09T16:19:00.001+02:002011-05-09T16:22:35.518+02:00CHENREZIG, l'espressione del Sangha<div style="text-align: justify;">La base per l'ottenimento dell'Illuminazione è la promessa del Bodhisattva. Si tratta dell'impegno che uno yogi assume per lavorare instancabilmente al fine di liberare tutti gli esseri dalla sofferenza e per portarli alla realizzazione assoluta e alla felicità dello stato di Buddha. Questa enorme impresa rappresenta l'apice degli insegnamenti Mahayana attraverso i quali l'abile compassione e saggezza vengono immesse nell'azione. I metodi della Via di Diamante (Vajrayana) lavorano direttamente e velocemente attraverso il contatto con la mente realizzata del proprio Lama e attraverso l'identificazione con lo stesso stato di Buddha. Tuttavia il Vajrayana è interamente sostenuto e non è mai separato dalla visione del Mahayana e dalla nobile aspirazione del Bodhisattva. Chenrezig, il Bodhisattva della Compassione, è l'espressione del Sangha, degli amici praticanti che ci incitano, ci stimolano e ci ispirano ad occuparci della completa felicità degli altri senza eccezioni, come frutto conclusivo della riuscita della nostra pratica. <br />
Essendo il terzo dei "Tre Gioielli", il Sangha è sempre raffigurato da Chenrezig, che rappresenta tutti i Bodhisattva e che indica la motivazione altruista e portatrice di gioia, che è il fondamento della famiglia Mahayana degli amici praticanti. 2580 anni fa circa, il Buddha, dopo la piena e completa Illuminazione sotto l'albero della Bodhi a Bodhgaya, in India, diede al mondo i primi insegnamenti. Il primo discorso del Buddha fu sull' inaspettato argomento della sofferenza e del suo effetto pervasivo sull'esistenza condizionata. Il Buddha spiegò che la natura della realtà, così come viene sperimentata da un essere non illuminato, è continuamente costituita da felicità temporanea e dolore, indissolubilmente connessi con la causalità. Il modo in cui gli esseri sperimentano le loro vite, le loro personali gioie, tristezze ed inevitabili perdite, ha come propria base il pensiero, la parola e l'azione precedentemente e continuamente delusi, in questa e in tutte le vite precedenti. <br />
Il Buddha Shakyamuni spiegò che tutti gli esseri sono mossi da un singolo comune obiettivo; sopra ogni cosa cerchiamo di trovare la felicità e di evitare la sofferenza. Il Buddha, avendo ottenuto la comprensione completa del karma, l'insieme delle cause sia dei momenti positivi che di quelli negativi che noi tutti sperimentiamo, cominciò ad insegnare i metodi per ottenere la felicità ed evitare la sofferenza. Il Buddha Shakyamuni diede gli insegnamenti causali (Sutra) ed effettuali (Mantrayana) sulla pratica di "Occhi Amorevoli" o "Chenrezig". Con i suoi discorsi insegnò i più lenti metodi Mahayana per completare l'importante pratica del Bodhisattva. Ai suoi amici Yogi egli trasmise direttamente gli efficaci metodi tantrici per realizzare il campo di forza di Chenrezig.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEsvt0_nU4ke0EYwBS7uukmzNI503DqhgXbPR3vYnZLnVbiVUnz1ZC-zNC_Icau_XRd0xbGKrigd-ANeWXyinNJ3rTp9ggZ1X8JFRbGY49nXTVRKJVh5GYkYaOEYUPWvmSc6rESjcf_9Eo/s1600/ommani.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="104" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEsvt0_nU4ke0EYwBS7uukmzNI503DqhgXbPR3vYnZLnVbiVUnz1ZC-zNC_Icau_XRd0xbGKrigd-ANeWXyinNJ3rTp9ggZ1X8JFRbGY49nXTVRKJVh5GYkYaOEYUPWvmSc6rESjcf_9Eo/s200/ommani.gif" width="200" /></a></div>Il Buddha diede questo ed altri innumerevoli metodi per realizzare il completo benessere sia degli altri che di se stessi e per trasformare ogni cosa in intuizione portatrice di gioia. Il Bodhisattva conosciuto come Occhi Amorevoli, Chenrezig in tibetano o Avalokitesvara in sanscrito, è la divinità di meditazione del Tibet. Il suo mantra OM MA NI PE ME HUNG è stato inserito in ogni aspetto dell'attività umana in tutto il paese. Oggi la pratica del Buddha della Compassione sta prendendo piede velocemente in tutto l'Occidente. Ci sono innumerevoli e differenti aspetti di Chenrezig con 108 forme riconosciute. Il modo in cui, in origine, questo Bodhisattva si manifestò è argomento di diverse prospettive storiche. Secondo quanto disse lo stesso Buddha Shakyamuni, nel Sutra del Bianco Loto, Chenrezig era, da un certo punto di vista, una persona ordinaria come voi o me. Si dice che eoni fa ci fu un Re di nome Gyalpo Sergi Mijon che governava un importante paese Buddhista. In quel periodo uno dei figli di un ministro del Re ottenne lo stato di piena Illuminazione ed era conosciuto come Tathagata Rinchen Nyingpo. Questo Buddha predisse che il Re stesso sarebbe divenuto il Buddha Amitabha. E profetizzò che il figlio maggiore del Re sarebbe diventato il Bodhisattva della Compassione, Chenrezig. </div><div style="text-align: justify;">Come predetto, questi eventi si verificarono e il figlio, avendo raggiunto la compassione risvegliata, prese rinascita nella Terra Pura del Potala, dove adesso si adopera continuamente per liberare gli esseri dalla rete della sofferenza e dal dolore samsarico. Essendo un Bodhisattva del più alto livello, Chenrezig esiste nel Dharmakaya, la saggezza onnipervasiva dello spazio stesso. Si manifesta al livello di chiarezza a quelli che sono realizzati. Un'altra versione dell'origine di questa divinità, tracciata nel testo conosciuto come "Mani Khabum", descrive l'avvento di Chenrezig nel mondo relativo dei fenomeni. Dalla sua Terra Pura , il Dewachen, il Buddha Amitabha vide la necessità di aumentare la propria attività volta al beneficio degli altri. Dal suo occhio destro emise un raggio di luce bianca e da quello sinistro un raggio di luce verde. Da questi scaturirono rispettivamente le manifestazioni delle divinità Chenrezig e Tara. Chenrezig prese forma nel regno di un condottiero conosciuto come Zangpochok, "Gentilezza sublime". <br />
Fu trovato seduto su un fiore di loto, mentre gemeva per la sofferenza insopportabile degli esseri. Il re, che prese con sé il giovane ragazzo come suo figlio, fece domande ad Amitabha riguardanti l'apparizione del meraviglioso giovanetto. "Il ragazzo è un'emanazione dell'attività di tutti i Buddha" rispose Amitabha. "Egli è colui che compirà il beneficio di tutti gli esseri, colui che renderà gioioso il cuore di tutti i Buddha, il suo nome è Chenrezig, il nobile sovrano. Alla presenza dello stesso Amitabha, Chenrezig prese il voto di liberare gli esseri dalla sofferenza, indipendentemente dal regno in cui si trovassero, e di condurli al risveglio. Se avesse rotto questa promessa, il suo corpo si sarebbe frantumato in migliaia di pezzi. In profonda meditazione Chenrezig emise raggi di luce variamente colorati verso i sei regni di sofferenza, mandando emanazioni di sé stesso per dare beneficio agli altri. <br />
La leggenda dice che per tre volte Occhi Amorevoli fu capace di svuotare i tre regni inferiori dai loro abitanti. Dopo alcuni Kalpa di meditazione, il grande Bodhisattva aprì i suoi occhi e vide che i regni inferiori erano di nuovo pieni di sofferenza, e decise che questo compito andava oltre perfino alle sue capacità. Di conseguenza, Chenrezig si divise in migliaia di pezzi. Amitabha allora si mise al lavoro per ricostruire il Bhodisattva frantumato e decise di appoggiare la sua nobile decisione. Questa volta Amitabha fornì a Chenrezig nove volti pacifici ed uno irato, coronati dalla sua testa. Inoltre, gli diede un migliaio di braccia, con l'occhio della saggezza su ogni palmo delle mani, per conferire pieno potere alla sua benevola attività di emissario. <br />
<div style="text-align: center;"> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEsvt0_nU4ke0EYwBS7uukmzNI503DqhgXbPR3vYnZLnVbiVUnz1ZC-zNC_Icau_XRd0xbGKrigd-ANeWXyinNJ3rTp9ggZ1X8JFRbGY49nXTVRKJVh5GYkYaOEYUPWvmSc6rESjcf_9Eo/s1600/ommani.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="104" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEsvt0_nU4ke0EYwBS7uukmzNI503DqhgXbPR3vYnZLnVbiVUnz1ZC-zNC_Icau_XRd0xbGKrigd-ANeWXyinNJ3rTp9ggZ1X8JFRbGY49nXTVRKJVh5GYkYaOEYUPWvmSc6rESjcf_9Eo/s200/ommani.gif" width="200" /></a></div>Insieme a questi complementi, Amitabha diede a Occhi Amorevoli il mantra, OM MA NI PE ME HUNG, come mezzo per trasmettere il suo potere di trasformazione. Occhi Amorevoli in effetti può essere visto in tre modi diversi. Prima di tutto come Yidam, una manifestazione di luce ed energia inseparabile dalla mente pienamente illuminata del proprio Lama. In questa forma Chenrezig appare come una divinità di meditazione che conferisce la saggezza pienamente realizzata dei Buddha direttamente alla mente del meditatore. In secondo luogo, Occhi Amorevoli può essere visto come un simbolo che rappresenta la gentilezza amorevole e la compassione. A questo proposito tutti gli atti di gentilezza, generosità, ecc., così come anche le persone che esprimono queste stesse qualità possono essere visti simbolicamente o realmente come l'attività di Occhi Amorevoli. Nel terzo caso, il significato di Chenrezig indica la vera natura della mente. Attraverso l'intuizione si può capire che tutte le manifestazioni sono il magico gioco simile ad un sogno della mente non generata, si può capire che sé stessi e gli altri sono costruzioni illusorie e rigide della mente relativa e del suo inconsapevole e abitudinario aggrapparsi all'apparenza sia di un io che di una esistenza esteriore reale. Quando riconosciamo che il "sé" e "l'altro" sono parte di una totalità illuminata ed inseparabile diventa ovvio che, come Chenrezig, non possiamo separare le cose buone che desideriamo per noi stessi da quelle che desideriamo per gli altri. In questo modo la mente stessa diventa motivata dal desiderio di vedere tutti gli esseri ricevere la più alta gioia che prima volevamo solo per "noi stessi". <br />
Con la comprensione che la nostra mente è spazio non-creato, continuo e consapevole, e che "gli altri" appaiono come chiarezza vivida entro quello spazio, il campo della nostra compassione diventa senza limiti poiché tutti gli esseri, proprio come noi, appaiono in realtà come dei Buddha grazie alla prospettiva della più alta visione della mente. Chenrezig o le sue manifestazioni sono apparse nel mondo attraverso emanazioni, tra le quali fu riconosciuta quella di Songtsen Gampo, il primo Re Buddhista del Tibet (617-698), così come di Padmasambhava (VIII secolo), che portò il Dharma in Tibet. Tra gli altri ad essere riconosciuti come Chenrezig c'è il Dalai Lama. Egli esprime le qualità dell'aspetto pacificatore a quattro braccia di Avalokitesvara. Anche i Gyalwa Karmapa attraverso le loro diciassette incarnazioni sono considerati emanazioni di Occhi Amorevoli. Si dice che, precedentemente al suo riconoscimento come Karmapa (il primo insegnante reincarnatosi consapevolmente) l'attività del grande Yogi era quella di "Gyalwa Gyatso", una forma rossa profondamente mistica di Chenrezig in unione con la consorte. <br />
Questo aspetto di Buddha era uno dei cinque Tantra Speciali che, come Naropa aveva predetto, sarebbero stati portati dall' India in Tibet da uno studente del Lignaggio di Marpa. Questi insegnamenti furono dati dalla yogini Khandro Karpa Sangpo a Tipupa, che li passò allo studente di Milarepa, Rechungpa. In questo modo il Karmapa ricevette e praticò questo più alto Maha Anutara Tantra e divenne nell'essenza Chenrezig stesso. Durante la vita del Buddha Shakyamuni, è stato detto che Avalokitesvara si manifestò come uno dei suoi principali discepoli. Egli ebbe un ruolo importante in molti discorsi, compreso quello del Sutra del Cuore. In questo insegnamento, su richiesta del Buddha, Avalokitesvara espose il famoso discorso sulla realtà ultima al suo caro amico Shariputra e molti altri discorsi, " .....La forma è vacuità, la vacuità è forma. La vacuità non è altro che forma: la forma non è altro che vacuità. Similmente, emozioni, discriminazioni, fattori aggreganti e consapevolezza sono privi di esistenza reale. Shariputra, tutti i fenomeni sono meramente vacui, perché non hanno caratteristiche precise. Non sono prodotti e non cessano. <br />
Non hanno contaminazione e non hanno separazione dalla contaminazione". Avalokitesvara proseguì, come portavoce per il Sangha e per coloro che desideravano portare beneficio agli altri: "I Bodhisattva fanno affidamento sulla perfezione della saggezza e si attengono solo a questa. Le loro menti non hanno ostruzioni, non hanno alcuna paura. Andando espressamente oltre la malvagità, essi raggiungono il nirvana ultimo. Inoltre, tutti i Buddha dei tre tempi che dimorano nella perfezione, avendo fatto affidamento sulla perfezione della saggezza, sono diventati Buddha completi e manifesti nello stato di insuperabile, perfetta e completa Illuminazione." In un altro Sutra è testimoniato che il Buddha Shakyamuni profetizzò che il suo amatissimo figlio, Avalokitesvara, in futuro avrebbe soggiogato i selvaggi abitanti del Tibet e li avrebbe guidati lungo il sentiero dell'Illuminazione. In genere, il mandala o campo di potere di un Buddha o l'aspetto della saggezza buddhista, scaturiscono dalle sue sillabe e dal mantra. Così le vibrazioni del suono rappresentano un particolare Buddha; l'energia di quell'aspetto e le qualità di saggezza, come anche la sua attività, sono inseparabili. Questo è il caso del mantra di Chenrezig, OM MA NI PE ME HUNG, comunemente detto delle "sei sillabe". <br />
<div style="text-align: center;"> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEsvt0_nU4ke0EYwBS7uukmzNI503DqhgXbPR3vYnZLnVbiVUnz1ZC-zNC_Icau_XRd0xbGKrigd-ANeWXyinNJ3rTp9ggZ1X8JFRbGY49nXTVRKJVh5GYkYaOEYUPWvmSc6rESjcf_9Eo/s1600/ommani.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="104" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEsvt0_nU4ke0EYwBS7uukmzNI503DqhgXbPR3vYnZLnVbiVUnz1ZC-zNC_Icau_XRd0xbGKrigd-ANeWXyinNJ3rTp9ggZ1X8JFRbGY49nXTVRKJVh5GYkYaOEYUPWvmSc6rESjcf_9Eo/s200/ommani.gif" width="200" /></a></div>Recitando il mantra di Chenrezig si attiva la sua attività compassionevole per il beneficio sia degli altri che di sé stessi. I risultati positivi che ne derivano possono essere maggiori di quelli che realisticamente si possono immaginare. Fu il "Secondo Buddha", Guru Rinpoche (in Sanscrito Padmasambava) che, su ordine del Re Trisong Deutsen, riuscì ad affermare il Buddhadharma in Tibet. Informò chiaramente il Re e i suoi sudditi dei benefici prodotti invocando l'attività del Grande Compassionevole. Fu proprio Guru Rinpoche a nominare Chenrezig la principale divinità dei Tibetani. Prima di lasciare la terra delle nevi, Guru Rinpoche tenne un lungo discorso al re Mutig e alla sua assemblea. Cominciò con: "Ascoltate, Re del Tibet, nobiltà e sudditi! OM MA NI PE ME HUNG è la quintessenza del Grande Compassionevole, quindi il merito che deriva dal pronunciarlo è incalcolabile. Un singolo seme di sesamo può moltiplicarsi in moltissimi semi, ma il merito che deriva dal pronunciare le sei sillabe è molto più grande. Tutti i bisogni ed i desideri sono assicurati quando si supplica il prezioso gioiello che esaudisce i desideri, ma il merito sorto dal pronunciare le sei sillabe è molto più grande. È possibile contare tutto il grano seminato nei quattro continenti, ma i meriti che derivano dal pronunciare le sei sillabe una sola volta non possono essere contati. È possibile contare le gocce d'acqua nel grande oceano, una ad una, ma i meriti che derivano dal pronunciare le sei sillabe una sola volta non possono essere contati. È possibile contare ogni pelo sul corpo di tutti gli animali esistenti, ma i meriti che derivano dal pronunciare le sei sillabe una sola volta non possono essere contati. OM MA NI PE ME HUNG. Le sei sillabe sono la quintessenza del Grande Compassionevole. È possibile consumare una montagna di ferro meteorico alta otto mila miglia strofinandola una volta ogni eone con il cotone più soffice del Kashika, ma i meriti che derivano dal pronunciare le sei sillabe una sola volta non possono esaurirsi. <br />
<div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEsvt0_nU4ke0EYwBS7uukmzNI503DqhgXbPR3vYnZLnVbiVUnz1ZC-zNC_Icau_XRd0xbGKrigd-ANeWXyinNJ3rTp9ggZ1X8JFRbGY49nXTVRKJVh5GYkYaOEYUPWvmSc6rESjcf_9Eo/s1600/ommani.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="104" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEsvt0_nU4ke0EYwBS7uukmzNI503DqhgXbPR3vYnZLnVbiVUnz1ZC-zNC_Icau_XRd0xbGKrigd-ANeWXyinNJ3rTp9ggZ1X8JFRbGY49nXTVRKJVh5GYkYaOEYUPWvmSc6rESjcf_9Eo/s200/ommani.gif" width="200" /></a> </div>È possibile calcolare i meriti che derivano dal costruire uno Stupa con sette preziosi materiali, riempito di reliquie dei Buddha di tutto il sistema del mondo e facendo continue offerte, ma i meriti che derivano dal pronunciare le sei sillabe una sola volta non possono essere calcolati." <br />
Guru Rinpoche continuò a spiegare i benefici della pratica di Chenrezig: "OM MA NI PE ME HUNG. Le sei sillabe sono la quintessenza della mente del nobile Avalokitesvara. Se reciterete questo mantra 108 volte al giorno, non prenderete rinascita nei tre reami inferiori. Nelle vite seguenti conseguirete un corpo umano e potrete ricevere una visione del nobile Avalokitesvara. Se recitate quotidianamente il mantra correttamente ventuno volte, sarete intelligenti e capaci di ricordare tutto quello che avrete appreso. Avrete una voce armoniosa e diventerete esperti nel significato di tutto il Buddhadharma...... " Il grande Siddha Guru consigliò i suoi seguaci di invocare Occhi Amorevoli in tutte le situazioni: ".... Paragonato a qualsiasi trattamento o cura, le Sei Sillabe sono il rimedio più potente contro malattia e la sofferenza". Continuò: "Le virtù delle Sei Sillabe sono incommensurabili e non possono essere pienamente descritte perfino dai Buddha dei tre tempi. Perchè? Perchè questo mantra è la quintessenza del nobile Bodhisattva Avalokitesvara, che incessantemente guarda con compassione le sei classi degli esseri. Così la recitazione di questo mantra libera tutti gli esseri dal samsara." Si dice che il mantra di Chenrezig racchiuda tutti gli insegnamenti del Buddha ed esprima la sua essenza illuminata. Quindi il mantra è dotato della capacità di purificare la nostra mente dai veli che la oscurano. Questi veli comprendono le due principali oscurazioni, le nostre personali emozioni perturbatrici ed il nostro modo rigido e fissato di vedere la "realtà". Insieme, questi due fattori includono ciò che è conosciuto come ignoranza, e questa è la ragione per cui continuiamo a pensare, a fare e a dire quelle cose che attraverso causa ed effetto alla fine maturano come dolore. Chenrezig è essenzialmente compassione, unita alla suprema natura della mente. <br />
Le due cose corrispondono alle forme dell'altruismo risvegliato. In Tibetano quest'altruismo è conosciuto come Bodhicitta. Prima di tutto c'è la "Bodhicitta assoluta", che corrisponde alla vacuità, in cui la realtà viene direttamente sperimentata come qualcosa privo di consistenza, di sostanza e di realtà. Poi c'è la "Bodhicitta relativa" che è il sincero desiderio di dare beneficio agli altri senza limiti. La Bodhicitta relativa può scaturire dalla Bodhicitta assoluta quando si comprende che tutti gli esseri sono inseparabili dalla nostra stessa consapevolezza e dalla nostra esistenza umana. Le due Bodhicitta insieme includono vacuità e compassione. Questi aspetti relativi ed assoluti possono anche essere visti come unione di saggezza, compassione, e i metodi per raggiungerle. Al livello più alto entrambe sono l'incontro tra gioia e spazio, tra il gioiello ed il loto, tra l'attività maschile e la saggezza femminile ed il dissolvimento di tutte le illusioni. <br />
ll corpo di Chenrezig è bianco e immacolato come neve che riflette direttamente il sole. È raffigurato con quattro braccia che simboleggiano sia i quattro incommensurabili, amore, compassione, gioia ed equanimità, sia le quattro attività buddhiche di pacificazione, rafforzamento, attrazione e protezione attiva. Due mani tengono all'altezza del cuore il gioiello che esaudisce tutti i desideri. La mano destra più esterna tiene una mala di cristallo che porta tutti gli esseri verso la liberazione. Il fiore di loto che porta nella sua mano sinistra simbolizza l'apertura a tutti i reami dei Buddha. La luna dietro di lui simbolizza la radiosità del suo stato illuminato. Le cinque stoffe di seta colorata rappresentano le cinque saggezze. La pelle di daino sulla sua spalla destra è il simbolo della amorevolezza, della forza e della gentilezza di questo animale. All'altezza del cuore di Chenrezig è posato un fiore di loto aperto al centro del quale c'è la sillaba seme HRIH, che significa gentilezza amorevole. Questa è anche la sillaba seme per invocare l'attività del Buddha Amitabha. Intorno alla sillaba ci sono le sei sillabe che emanano luce verso i reami dell'esistenza samsarica. <br />
OM è un bianco brillante, MA è verde, NI è giallo, PE è blu, ME è rosso mentre la lettera HUNG è nera oppure blu profondo. Sopra Avalokitesvara posto su un trono di loto siede il Buddha rosso della Luce Infinita Amitabha, che appare splendente come una montagna di rubini nella luce di mille di soli. Egli tiene la ciotola della liberazione nel suo grembo. <br />
<div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEsvt0_nU4ke0EYwBS7uukmzNI503DqhgXbPR3vYnZLnVbiVUnz1ZC-zNC_Icau_XRd0xbGKrigd-ANeWXyinNJ3rTp9ggZ1X8JFRbGY49nXTVRKJVh5GYkYaOEYUPWvmSc6rESjcf_9Eo/s1600/ommani.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="104" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEsvt0_nU4ke0EYwBS7uukmzNI503DqhgXbPR3vYnZLnVbiVUnz1ZC-zNC_Icau_XRd0xbGKrigd-ANeWXyinNJ3rTp9ggZ1X8JFRbGY49nXTVRKJVh5GYkYaOEYUPWvmSc6rESjcf_9Eo/s200/ommani.gif" width="200" /></a> </div>Seguendo l'OM, che rappresenta il corpo di tutti i Buddha, le sei sillabe significano letteralmente:"Il gioiello è nel loto". È la fine di tutti i dualismi; adesso il meditatore, l'oggetto di meditazione e l'atto del meditare diventano una totalità inseparabile. Generiamo quindi la compassione Buddhista sperimentando gli altri come inseparabili da noi stessi ed osservando la sofferenza condizionata delle loro menti, e non dando retta alle varie sofferenze del nostro cuore. <br />
Al nostro attuale livello di esperienza, gli esseri rinascono in seguito alla maturazione del loro karma. La pratica delle sei sillabe chiude le porte alla rinascita dolorosa nei sei reami dell'esistenza ciclica conosciuta come samsara. OM chiude la porta al regno degli dei, che sorge dall'orgoglio eccessivo. MA chiude la porta alla gelosia e al regno dei semidei. NI chiude la porta all'attaccamento e allo stato di desiderio predominante che tiene legati al regno umano. PE trasforma il torpore e l'ottusità della rinascita nel regno animale. ME svuota il regno dei preta, o spiriti affamati, e trasforma la loro opprimente avidità. Infine HUNG svuota i regni di paranoia, bollenti e freddi, che derivano dalla collera e dalla rabbia, dove la sofferenza e' oltre ogni immaginazione e sembra durare in eterno. <br />
Questi stati possono essere visti come immaginari o reali, e possono tutti essere visti all'interno delle stesse condizioni umane. Le sillabe hanno anche un proprio effetto specifico di purificazione. OM purifica i veli del corpo. MA purifica i veli della parola. NI purifica i veli della mente, PE purifica i veli delle emozioni perturbatrici. ME purifica i veli dei condizionamenti abitudinari e latenti, mentre HUNG rimuove il velo della conoscenza fuorviante. Le sei sillabe sono rispettivamente una invocazione del corpo, della parola e della mente, delle qualità, delle attività e della totalità di tutti i Buddha. Le sillabe corrispondono anche alle sei perfezioni o "paramita". Queste sono la generosità, la condotta etica, la pazienza, l'applicazione gioiosa, la concentrazione meditativa e la saggezza o realizzazione. OM invoca l'attività di Ratnasambhava, MA di Amoghasiddhi, NI invoca Vajradhara. PE richiama Vairochana, ME Amitabha mentre HUNG invoca Akshobya. Infine le sei sillabe sono connesse alle sei saggezze. Sono infatti l'aspetto pienamente trasformato delle nostre emozioni perturbatrici, tutte derivanti principalmente dall'ignoranza e in secondo luogo dall'attaccamento e dall'avversione. OM è la saggezza eguagliatrice, MA la saggezza realizzatrice, NI la saggezza autoriginata, PE la saggezza del Dharmadatu, ME la saggezza discernitrice, mentre HUNG è la saggezza simile ad uno specchio. <br />
Il grande poeta e yogi Patrul Rinpoche consigliò i suoi discepoli: "Una divinità, Chenrezig, rappresenta tutti i Buddha; un mantra, le sei sillabe, rappresenta tutti i mantra; un Dharma, la Bodhicitta, rappresenta tutte le pratiche delle tappe di sviluppo e di completamento. Conoscendo il mantra che libera tutti, recita il mantra delle sei sillabe. Quando la tua vita si esaurisce come il sole che cala oltre l'orizzonte, la morte si avvicina come le ombre che si allungano alla sera. Cosa rimane della tua vita che svanisce rapida come le ultime ombre che si dileguano? Non c'è tempo da sprecare, recita il mantra delle sei sillabe. Se controlli la tua mente ripetutamente, qualsiasi cosa fai, diventa il sentiero perfetto. Di tutte le centinaia di istruzioni vitali questa è la assoluta quintessenza; concentra ogni cosa in questo singolo punto e recita il mantra delle sei sillabe." La pratica del mantra di Chenrezig è disponibile per chiunque. Tuttavia, per essere veramente efficace è necessario ricevere il rifugio, l'iniziazione e le istruzioni orali da un Lama o da un insegnante qualificato. In questo modo tutte le condizioni sono ottimizzate per invocare e realizzare il pieno potenziale del potere benevolo della divinità. </div><div style="text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEsvt0_nU4ke0EYwBS7uukmzNI503DqhgXbPR3vYnZLnVbiVUnz1ZC-zNC_Icau_XRd0xbGKrigd-ANeWXyinNJ3rTp9ggZ1X8JFRbGY49nXTVRKJVh5GYkYaOEYUPWvmSc6rESjcf_9Eo/s1600/ommani.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="104" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEsvt0_nU4ke0EYwBS7uukmzNI503DqhgXbPR3vYnZLnVbiVUnz1ZC-zNC_Icau_XRd0xbGKrigd-ANeWXyinNJ3rTp9ggZ1X8JFRbGY49nXTVRKJVh5GYkYaOEYUPWvmSc6rESjcf_9Eo/s200/ommani.gif" width="200" /></a></div> Il Sangha comprende i praticanti attivi che perseguono il sentiero dei Bodhisattva. Chenrezig rappresenta il perfetto altruista che lavora per gli altri senza limiti. Da tempi senza inizio sono apparsi degli esseri che prendono continuamente rinascita nei vari reami e dimensioni di esistenza. Comprendendo questo nasce la consapevolezza che tutti gli esseri, una volta o l'altra, senza eccezione, sono stati nostre madri gentili e protettive. Aprendo gli occhi vediamo che questi stessi esseri sono ancora presi nella rete della sofferenza condizionata. Che scelta ha la persona intelligente se non quella di lavorare diligentemente per ripagare la precedente gentilezza che gli fu data? <br />
Un po' di abile distacco e di pazienza possono essere utili quando incontriamo oggi quelle stesse madri come nostri detestabili nemici o oppressori. Una ragione in più per essere grati verso di loro. Tutti noi, dal più grande a quelli con corpi o intelligenza simili a microbi, abbiamo la natura di Buddha. Nel Buddhismo la condizione umana, sebbene temporanea, è considerata il veicolo ottimale per riconoscere ed attivare tutte le qualità della mente. È solo la polvere karmica ad oscurare la chiarezza della nostra natura di Buddha. Si dice che i detriti karmici di eoni innumerevoli di vite passate possono essere sradicati con la pratica delle sei sillabe e invocando il proprio Lama illuminato, in quanto inseparabile dalla forma e attività di Occhi Amorevoli. Rinunciando alla grande opportunità di praticare, la grande ruota delle apparenze samsariche continuerà a girare e noi potremo perdere quella più che rara qualità di valore dell'essere umano, che è la libertà stessa. </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Brooke Webb<br />
BUDDHISM TODAY,Vol.7 2000</div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-61169478777771510282011-05-04T11:38:00.000+02:002011-05-04T11:38:52.962+02:00I 18 principi di vita - Dalai Lama1 - Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati comportano un grande <br />
rischio.<br />
2 - Quando perdi, non perdere la lezione.<br />
3 - Segui sempre le tre "R": Rispetto per te stesso,Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue <br />
azioni.<br />
4 - Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di <br />
fortuna.<br />
5 - Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.<br />
6 - Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.<br />
7 - Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai subito qualcosa per correggerlo.<br />
8 - Trascorri un po’ di tempo da solo ogni giorno.<br />
9 - Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.<br />
10 - Ricorda che talvolta il silenzio è la miglior risposta.<br />
11 - Vivi una buona e onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai <br />
godertela una seconda volta.<br />
12 - Un'atmosfera amorevole nella tua casa deve essere il fondamento della tua vita.<br />
13 - Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, <br />
senza tirare in ballo il passato.<br />
14 - Condividi la tua conoscenza. E' un modo di raggiungere l'immortalità.<br />
15 - Sii gentile con la terra.<br />
16 - Almeno una volta l'anno vai in un posto dove non sei mai stato prima.<br />
17 - Ricorda che il miglior rapporto é quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno <br />
l'uno dell'altro.<br />
18 - Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLvkF5ueWUMy7BpT09lSpJGbuB3h_NOoefnNUFdsNSjpHR9LlFmts0xYnT2GyvGn8q-3gbwSsi_nMTKoyf7nFa07DgumPP8sac9lUkw97yFj9ARRsRflQ3rABlQsR6XIebw5FQojfmopkA/s1600/dalai_lama_gross4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLvkF5ueWUMy7BpT09lSpJGbuB3h_NOoefnNUFdsNSjpHR9LlFmts0xYnT2GyvGn8q-3gbwSsi_nMTKoyf7nFa07DgumPP8sac9lUkw97yFj9ARRsRflQ3rABlQsR6XIebw5FQojfmopkA/s320/dalai_lama_gross4.jpg" width="246" /></a></div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-86614377618277269842011-05-04T10:49:00.000+02:002011-05-04T10:49:00.533+02:00Gakyil - Significato<div style="text-align: justify;">La gestione e organizzazione dei vari centri e gruppi della Comunità è curata dal Gakyil (lett. ‘mandala della gioia’), un organismo composto da tre sezioni contrassegnate dai colori giallo, rosso e blu, che corrispondono, secondo un antico modello buddhista, ai tre aspetti dell’individuo (corpo, energia e mente). </div><div style="text-align: justify;">Il <b>Gakyil giallo</b> (collegato alla dimensione del corpo) si occupa della gestione economica, il <b>Gakyil rosso</b> (collegato alla dimensione dell’energia) delle attività e dei progetti che riguardano il mantenimento e lo sviluppo del centro, il <b>Gakyil blu</b> (collegato alla dimensione della mente) delle attività culturali e di quelle legate alla pratica. </div><div style="text-align: justify;">Il Gakyil è un organo collegiale, senza alcuna gerarchia al suo interno, e le decisioni vengono prese di comune accordo da tutti i componenti. I membri del Gakyil possono essere tre, sei o nove e vengono eletti ogni anno. Oltre ai Gakyil locali esiste il Gakyil Internazionale, che riferisce direttamente al Maestro e che ha funzioni di gestione e di coordinamento.</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-5qllDu72w6o/TcESuEOUe1I/AAAAAAAAAVI/b_CYCaB6bJI/s1600/gakyil.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-5qllDu72w6o/TcESuEOUe1I/AAAAAAAAAVI/b_CYCaB6bJI/s320/gakyil.jpg" width="318" /></a></div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-90197614652055769702011-03-17T16:07:00.000+01:002011-03-17T16:07:11.974+01:00DHAMMAPADA - Il dito che indica la luna (2)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLRk-KISCks7twGx_fDLSv7uYrVE7zTtR7dltoIgZV8mkCfaFGkt-vCzuE0vhNfUTr9Ug2abgDwBd_TEICJV9Y0LQdaYr-JWC_hBWEpwSv4Jni5ymYnFs6lQCx16HI-ENW8R5RQeiaqqkc/s1600/buddha.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLRk-KISCks7twGx_fDLSv7uYrVE7zTtR7dltoIgZV8mkCfaFGkt-vCzuE0vhNfUTr9Ug2abgDwBd_TEICJV9Y0LQdaYr-JWC_hBWEpwSv4Jni5ymYnFs6lQCx16HI-ENW8R5RQeiaqqkc/s1600/buddha.jpg" /></a></div><br />
<b>Il dito che indica la luna</b><br />
<br />
<ol><li>Versi gemelli</li>
<li>La consapevolezza</li>
<li>La mente</li>
<li>Fiori</li>
<li>L’inconsapevole</li>
<li>Il saggio</li>
<li>L’illuminato</li>
<li>Migliaia</li>
<li>Il male</li>
<li>La violenza</li>
<li>La vecchiaia</li>
<li>Te stesso</li>
<li>Il mondo</li>
<li>Il risvegliato</li>
<li>La gioia</li>
<li>Il piacere</li>
<li>L’ira</li>
<li>L’impurità</li>
<li>Il seguace del dharma</li>
<li>Il cammino</li>
<li>Versi vari</li>
<li>La caduta</li>
<li>L’elefante</li>
<li>La bramosia</li>
<li>Il bhikshu</li>
<li>Il bramino</li>
</ol><br />
<br />
<br />
<b>1 Versi gemelli</b><br />
<br />
<br />
1 Siamo ciò che pensiamo.Tutto ciò che siamo è prodotto dalla nostra mente. Ogni parola o azione <br />
che nasce da un pensiero torbido è seguita dalla sofferenza, come la ruota del carro segue lo zoccolo del bue.<br />
<br />
<br />
2 Siamo ciò che pensiamo. Tutto ciò che siamo è prodotto dalla nostra mente. Ogni parola o azione<br />
che nasce da un pensiero limpido è seguita dalla gioia, come la tua ombra ti segue, inseparabile.<br />
<br />
3 «Mi ha insultato, mi ha aggredito,mi ha ingannato, mi ha derubato.» Se coltivi questi pensieri <br />
vivi immerso nell'odio.<br />
<br />
4 «Mi ha insultato, mi ha aggredito,mi ha ingannato, mi ha derubato.» Abbandonando questi pensieri <br />
ti liberi dell'odio.<br />
<br />
5 In questo mondo l'odio non può porre fine all'odio. Solo l'amore è capace di estinguere l'odio.<br />
Questa è la legge eterna.<br />
<br />
6 In questo mondo tutti siamo destinati a morire. Ricordandotene, come puoi serbare rancore?<br />
<br />
7 Con la stessa facilità con cui il vento sradica un fragile albero le tentazioni trascinano chi è alla ricerca del piacere, chi è avido, pigro e debole.<br />
<br />
8 Ma, come il vento non riesce ad abbattere una montagna, nessuna tentazione scuote chi è desto, energico,fiducioso e vive semplicemente.<br />
<br />
9 Se la tua mente non è limpida, se sei insincero e incapace di controllarti, invano indossi l'abito giallo.<br />
<br />
10 Se la tua mente è limpida, se sei sincero e padrone di te, ben ti si addice l'abito giallo.<br />
<br />
11 Confondendo l'essenziale e l'inessenziale perdi di vista la tua vera natura e coltivi vani desideri.<br />
<br />
12 Riconoscendo l'essenziale come tale e l'inessenziale come tale ritrovi la tua vera natura e arrivi all'essenza.<br />
<br />
13 Come la pioggia penetra in una capanna il cui tetto non è ben impagliato, così le passioni si insinuano <br />
in una mente inconsapevole.<br />
<br />
14 Ma una mente consapevole è come una capanna dal tetto ben impagliato.<br />
<br />
15 Chi fa del male soffre in questo mondo e nell'altro.<br />
<br />
16 Chi fa del bene gioisce in questo mondo e nell'altro.<br />
<br />
17 Chi fa del male soffre in questo mondo e nell'altro. Soffre contemplando il male che ha fatto <br />
e ancora di più soffre scendendo nell'oscurità.<br />
<br />
18 Chi fa del bene gioisce in questo mondo e nell'altro. Gioisce contemplando il bene che ha fatto <br />
e ancora di più gioisce innalzandosi nella luce.<br />
<br />
19 Chi recita a memoria le scritture, ma non le mette in pratica, è come un mandriano che conta le vacche altrui. Costui non è partecipe della vita dello spirito.<br />
<br />
20 Ma se, pur conoscendo solo una piccola parte delle scritture, pratichi il dharma, abbandoni le passioni, l'odio e le illusioni,coltivi la saggezza e la serenità,non hai desideri né in questo mondo né nell'altro, <br />
allora veramente sei partecipe della vita dello spirito.<br />
<br />
<br />
<b>2 La consapevolezza</b><br />
<br />
21 La consapevolezza conduce alla vita eterna, l'inconsapevolezza alla morte. Chi si è risvegliato alla propria vera natura non muore.L’inconsapevole vive come se fosse già morto.<br />
<br />
22 Il saggio, colui che ha compreso, trova la sua gioia nella consapevolezza,trova la sua gioia<br />
nel cammino tracciato dai Buddha.<br />
<br />
23 Perciò medita con perseveranza per raggiungere il nirvana, la libertà ultima.<br />
<br />
24 Perciò svegliati, osservati, agisci con purezza e con attenzione conformemente alla legge eterna<br />
e la tua gloria crescerà.<br />
<br />
25 Con la consapevolezza, con la padronanza di sé, il saggio si costruisce un'isola che nessun diluvio può sommergere.<br />
<br />
26 L’inconsapevole agisce distrattamente. Il saggio invece custodisce la consapevolezza come il suo tesoro più prezioso.<br />
<br />
27 Perciò non lasciarti andare all'inerzia e non lasciarti trascinare dai desideri. Concentra la tua energia nella meditazione e scopri la felicità più grande.<br />
<br />
28 Squarciato il velo dell'inconsapevolezza, dall'alto della torre della saggezza il saggio contempla l'umanità sofferente come chi dalla vetta di una montagna guarda verso gli abitanti della pianura.<br />
<br />
29 Attento fra i distratti, desto fra i dormienti, il saggio si stacca dalla massa come un veloce cavallo da corsa.<br />
<br />
30 Grazie alla consapevolezza Indra è divenuto signore degli dei. Sempre preziosa è la consapevolezza, <br />
sempre rovinosa l'inconsapevolezza.<br />
<br />
31 Perciò il bhikshu che ama la consapevolezza e teme il sonno dell'inconsapevolezza brucia ogni legame<br />
con il fuoco della sua pratica.<br />
<br />
32 Il bhikshu che ama la consapevolezza e teme il sonno dell'inconsapevolezza non può ricadere nell'illusione. Ha trovato la via verso la liberazione. <br />
<br />
<b>3 La mente</b> <br />
33 Come il fabbro raddrizza una freccia, così il saggio governa i suoi pensieri, per loro natura instabili, irrequieti e difficili da controllare. <br />
<br />
34 I pensieri fremono e si dibattono per sfuggire alla morte come pesci tolti alla loro dimora liquida e gettati sulla terraferma. <br />
<br />
35 La padronanza della propria mente, ribelle, capricciosa e vagabonda, è la via verso la felicità.<br />
<br />
<br />
36 Il saggio osserva continuamente i propri pensieri, che sono sottili, elusivi ed erranti. Questa è la via verso la felicità. <br />
<br />
37 pensieri, incorporei ed erranti, vagano lontano. Raccoglili nella caverna del cuore e liberati dalla schiavitù del desiderio e della morte.<br />
<br />
38 Come può una mente agitata comprendere la legge eterna? Se la serenità della mente è turbata, la saggezza non può manifestarsi. <br />
<br />
39 Il risvegliato, colui la cui mente è serena e ha trasceso il dilemma del bene e del male, è libero da ogni timore. <br />
<br />
40 Questo tuo corpo è fragile come un vaso di coccio. Fai della tua mente una fortezza e combatti le tentazioni con l'arma della saggezza.<br />
<br />
41 Ben presto questo corpo giacerà sulla terra, privo di coscienza, inutile come un ceppo bruciato. <br />
<br />
42 Nessuno, neppure il tuo peggior nemico può nuocerti quanto una mente indisciplinata.<br />
<br />
43 Ma una mente disciplinata è un'alleata preziosa. Nessuno, né tua madre, né tuo padre, né i tuoi amici, può esserti di altrettanto aiuto.<br />
<br />
<br />
<b>4 Fiori</b><br />
<br />
44 Chi è in grado di andare al di là di questo mondo e del mondo della morte con tutti i suoi dei?<br />
<br />
45 Tu stesso lo sei, scegliendo il cammino luminoso del dharma con la stessa cura con cui un giardiniere sceglie i fiori più belli.<br />
<br />
46 Questo tuo corpo è come schiuma sulla cresta di un'onda, nulla più che un miraggio. Spezza i dardi fioriti del desiderio, e va dove il re della morte non può raggiungerti.<br />
<br />
47 Come un'alluvione trascina via un villaggio addormentato, così la morte rapisce chi è intento a cogliere i fiori del piacere, immerso nel sonno dell'inconsapevolezza.<br />
<br />
48 La morte lo coglie, prima ancora che sia sazio dei piaceri che cerca.<br />
<br />
49 Il saggio si muove nel mondo come un'ape, che raccoglie il nettare dei fiori lasciandone intatti la bellezza e il profumo.<br />
<br />
50 Anziché badare agli errori altrui osserva i tuoi, esamina ciò che hai commesso e ciò che hai omesso di fare.<br />
<br />
51 Le belle parole di chi non mette in pratica ciò che predica sono come fiori colorati, ma senza profumo.<br />
<br />
52 Ma le parole sincere di chi vive la propria verità sono come fiori colorati e profumati.<br />
<br />
53 Come da un mucchio di fiori si possono trarre molte ghirlande, fa delle occasioni della tua vita ghirlande di nobili azioni.<br />
<br />
54 Per quanto penetrante, il profumo del legno di sandalo o del gelsomino non si propaga controvento. Ma il profumo della virtù si propaga in ogni direzione, raggiunge ogni angolo del mondo.<br />
<br />
55 Esso è più fine del profumo del legno di sandalo, del fiore di loto, del gelsomino.<br />
<br />
56 Il profumo del legno di sandalo o del gelsomino non va lontano. Ma il profumo della virtù si innalza fino agli dei.<br />
<br />
57 Le tentazioni non sviano chi vive nella virtù e nella consapevolezza, chi ha trovato la libertà nella saggezza. <br />
58 Il loto profumato che rallegra il cuore cresce nel fango sul ciglio della strada. <br />
59 Così fra i ciechi mortali il discepolo del Buddha splende per la sua saggezza. <br />
<br />
<b>5 L’inconsapevole</b><br />
<br />
60 Lunga è la notte per l’insonne, lungo è il cammino per il viaggiatore stanco,<br />
lungo il vagare attraverso molte vite per l'inconsapevole che non ha ancora trovato la via del dharma.<br />
<br />
61 Se non trovi una guida o degni compagni di viaggio, va solo, piuttosto che in compagnia degli inconsapevoli.<br />
<br />
62 L’inconsapevole è roso dall'ansia per i suoi figli, per i suoi beni. Ma come possono i figli o i beni appartenergli? Lui stesso non si appartiene.<br />
<br />
63 L’inconsapevole che sa di essere tale è in parte saggio. Ma l'inconsapevole che si crede saggio<br />
è uno sciocco incurabile.<br />
<br />
64 Come può un cucchiaio percepire il sapore della minestra? L’inconsapevole può trascorre tutta la vita<br />
in compagnia di un Buddha senza cogliere il sapore del dharma.<br />
<br />
65 Ma, come la lingua percepisce subito il sapore della minestra, basta un attimo di consapevolezza <br />
in compagnia di un Buddha per comprendere la via.<br />
<br />
66 L’inconsapevole è il peggior nemico di se stesso: le sue azioni cieche producono frutti amari.<br />
<br />
67 Perché fare ciò di cui ti pentirai? Perché fare ciò che ti porterà lacrime? <br />
<br />
68 Fa ciò di cui non ti pentirai,fa ciò che ti porterà gioia. <br />
<br />
69 Il male fatto nell'inconsapevolezza può dapprima sembrare dolce come il miele. Ma i suoi frutti sono amari e fonte di sofferenza.<br />
<br />
70 Per mesi puoi cibarti solo di ciò che sta sulla punta di un filo d'erba. Ma nessuna pratica ascetica <br />
vale un sedicesimo di un attimo di comprensione del dharma.<br />
<br />
71 Come il latte appena munto non inacidisce subito, così il male fatto nell'inconsapevolezza cova come fuoco sotto la cenere.<br />
<br />
72 Il sapere non giova all'inconsapevole; nella sua cecità, l'uso che ne fa si ritorce contro di lui.<br />
<br />
73 L’inconsapevole aspira al prestigio, al predominio sugli altri monaci,al potere nel monastero.<br />
<br />
74 Vuole essere ammirato per le sue opere, vuole dettare agli altri <br />
ciò che devono e non devono fare. In questo modo coltiva in sél'attaccamento e l'orgoglio.<br />
<br />
75 Due sono le vie: una va verso l'acquisire nel mondo, l'altra verso la liberazione.<br />
Perciò il discepolo del Buddha non cerca gli onori, ma solo la saggezza.<br />
<br />
<b>6 Il saggio</b> <br />
76 Se ti imbatti in un saggio che ti mostra i tuoi errori e ti segnala i pericoli del cammino,seguilo come seguiresti chi possiede la mappa di un tesoro.<br />
<br />
77 Lasciati ammonire, lasciati guidare,lasciati distogliere dall'errore. Un uomo cosiffatto è amato da tutti coloro che cercano la verità.<br />
<br />
78 Non frequentare cattive compagnie.Cerca l'amicizia di coloro che amano la verità. <br />
<br />
79 Bevi alla sorgente del dharma e vivi nella serenità e nella gioia. <br />
<br />
80 Come il contadino incanala l'acqua, come il fabbro raddrizza le sue frecce, come il falegname lavora il legno, così il saggio lavora se stesso. <br />
<br />
81 Come una rupe non è scossa dal vento, egli non è scosso dall'elogio o dal biasimo degli uomini,<br />
<br />
82 Nell'udire la verità, il suo cuore diventa come un lago profondo, limpido e calmo. <br />
<br />
83 Non desidera nulla e non parla a vuoto. Qualsiasi cosa gli accada, nella fortuna e nella disgrazia, va per la sua strada senza attaccarsi a nulla.<br />
<br />
84 Non desidera né figli, né ricchezza, né potere, per sé o per altri. Non cerca di imporsi con mezzi sleali.<br />
<br />
85 Pochi sono coloro che arrivano all'altra sponda. La maggior parte degli uomini si agita su e giù lungo questa sponda.<br />
<br />
86 Ma coloro che vivono il dharma arrivano all'altra sponda, al luogo dove la morte non ha potere.<br />
<br />
87 Il saggio lascia la via dell'oscurità per quella della luce.Lascia la propria casa nel mondo per dimorare soltanto in se stesso.<br />
<br />
88 Abbandonando ogni desiderio e ogni senso di possesso, purifica il suo cuore e conosce la gioia.<br />
<br />
89 Ben radicato nei sette elementi dell'illuminazione, libero da ogni attaccamento e appetito,raggiunge la libertà ultima e diviene un faro per questo mondo.<br />
<br />
<br />
<b>7 L’illuminato</b><br />
<br />
90 Ha portato a termine il suo viaggio. E’ andato al di là della sofferenza. Ha spezzato ogni vincolo e vive in piena libertà. <br />
<br />
91 Egli non dimora in alcun luogo, ma costantemente spicca il volo come i cigni che lasciano il proprio lago.<br />
<br />
<br />
92 Segue una rotta invisibile come il volo degli uccelli. Non accumula nulla e si nutre di saggezza. Conosce la libertà ultima.<br />
<br />
93 Segue una rotta invisibile come il volo degli uccelli. Non desidera nulla e si nutre del vuoto. Conosce la libertà ultima.<br />
<br />
94 Ha domato la mente e i sensi, è libero dall'orgoglio e senza macchia, è ammirato perfino dagli dei.<br />
<br />
95 Paziente come la terra, saldo come una soglia, trasparente come un lago limpido, ha trasceso il ciclo della vita e della morte.<br />
<br />
96 La sua mente è silenziosa, le sue parole e le sue azioni irradiano pace. La verità lo ha liberato.<br />
<br />
97 E’ al di là di ogni fede, conosce la realtà increata. Ha tagliato ogni legame, ha trasceso ogni desiderio, è andato al di là di ogni tentazione.Ha raggiunto l'apice dell'umano.<br />
<br />
98 Dovunque egli viva, nel villaggio o nella foresta, nella valle o sulla collina,regna la gioia.<br />
<br />
99 Trova la gioia anche nella profonda foresta,non amata dagli uomini, perché non desidera nulla.<br />
<br />
<br />
<b>8 Migliaia</b> <br />
100 Meglio di mille vuote parole è una sola parola che porta la pace. <br />
<br />
101 Meglio di mille versi vani è un solo verso che porta la pace. <br />
<br />
102 Meglio di cento vuote frasi è una parola del dharma che porta la pace. <br />
<br />
103 Meglio vincere te stesso che vincere mille battaglie contro mille uomini. <br />
<br />
104 La padronanza di sé è la vittoria più grande. <br />
<br />
105 Né gli dei, né i demoni, né il cielo, né l'inferno possono toglierti una simile vittoria.<br />
<br />
106 Cent'anni di rituali, migliaia di sacrifici non valgono l'onorare anche solo per un attimo colui che conosce se stesso.<br />
<br />
107 Cent'anni trascorsi ad alimentare il fuoco sacrificale nella foresta non valgono l'onorare anche solo per un attimo colui che conosce se stesso.<br />
<br />
108 Le offerte di un intero anno, fatte per acquisire meriti, non valgono un quarto dell'omaggio reso al giusto.<br />
<br />
109 Chi onora e segue il saggio riceve quattro doni: vita, bellezza, felicità e forza.<br />
<br />
110 Meglio vivere un giorno consapevolmente che cent'anni nell'inconsapevolezza. <br />
<br />
111 Meglio vivere un giorno virtuoso e saggio che cent'anni nell'errore e nell'ignoranza.<br />
<br />
112 Meglio vivere un giorno totalmente che cent'anni nell'inerzia e nell'indifferenza.<br />
<br />
113 Meglio vivere un giorno consapevoli del sorgere e dell'estinguersi di tutte le cose.<br />
<br />
114 Meglio vivere un giorno consapevoli di ciò che non muore.<br />
<br />
115 Meglio vivere un giorno consapevoli del dharma.<br />
<br />
<br />
<b>9 Il male</b><br />
<br />
116 Affrettati a fare il bene. Astieniti dal male. Se trascuri di coltivare il bene, il male infesta la tua mente.<br />
<br />
117 Se ti capita di fare del male, non ripeterlo, non lasciare che metta radici in te, onde non incorrere nella sofferenza. <br />
<br />
118 Se ti capita di far del bene, ripetilo, lascia che metta radici in te e ti riempia di gioia. <br />
<br />
119 Anche chi ha fatto del male può gioire finché le conseguenze del male fatto non sono maturate.<br />
<br />
120 che chi ha fatto del bene può soffrire finché il bene che ha fatto non dà i suoi frutti.<br />
<br />
121 Non prendere alla leggera il male che fai, pensando che non ti tocchi. Una brocca si riempie d'acqua che cade goccia a goccia.<br />
<br />
122 Non prendere alla leggera il bene che fai, pensando che non ti tocchi. Una brocca si riempie<br />
d'acqua che cade goccia a goccia.<br />
<br />
123 Come un ricco mercante che viaggia senza scorta evita un cammino pericoloso, come chi ama la vita evita un veleno, così evita il male. <br />
124 Ma una mano senza ferite può maneggiare veleni senza danno. Così il male non tocca l'innocente.<br />
<br />
125 Il male fatto a un innocente è come polvere gettata controvento. Esso si ritorce contro chi lo fa. 126 Alcuni rinascono in questo mondo, altri all'inferno, altri ancora in paradiso. Ma coloro che sono senza macchia entrano nel nirvana.<br />
<br />
127 In nessun luogo al mondo, né in cielo, né in fondo al mare,né nelle più remote gole montane, <br />
puoi sottrarti alle conseguenze del male che hai fatto.<br />
<br />
128 In nessun luogo al mondo, né in cielo, né in fondo al mare, né nelle più remote gole montane, <br />
puoi sottrarti al dominio della morte.<br />
<br />
<b>10 La violenza</b> <br />
129 Come te, tutti gli esseri tremano di fronte alla violenza, tutti temono la morte. Rispecchiandoti negli altri, non uccidere e non ferire.<br />
<br />
130 Come te, tutti gli esseri tremano di fronte alla violenza, tutti amano la vita.Rispecchiandoti negli altri, non uccidere e non ferire.<br />
<br />
131 Chi cerca la propria felicità ferendo altri esseri che come lui cercano la felicità non sarà mai felice.<br />
<br />
132 Non ferire chi come te cerca la felicità, se vuoi essere felice.<br />
<br />
133 Non ferire con parole crudeli. La parole irate fanno male e il dolore che provochi rimbalza verso di te.<br />
<br />
134 Immobile e silenzioso come un gong spezzato entra nel nirvana, dove ogni agitazione scompare.<br />
<br />
135 Come un mandriano con il suo bastone spinge le vacche al pascolo, la vecchiaia e la morte sospingono le creature verso nuove vite.<br />
<br />
136 Ma l'inconsapevole non se ne rende conto e brucia nel fuoco delle sue proprie azioni.<br />
<br />
137 Chi ferisce un innocente o infligge una punizione immeritata incorre in una di queste dieci calamità.<br />
<br />
138 Subisce crudeli sofferenze, una grave malattia, una mutilazione, l'invalidità o la pazzia.<br />
<br />
139 Oppure viene perseguitato dal sovrano, viene accusato di un crimine spaventoso,subisce un lutto o la rovina economica.<br />
<br />
140 Oppure la sua casa viene distrutta dal fulmine. E quando il suo corpo si è dissolto continua a bruciare all'inferno.<br />
<br />
141 Né la nudità, né i capelli arruffati, né il digiuno, né il dormire sulla nuda terra, né il cospargersi il corpo di cenere, né il sedere immobile: nulla di tutto questo può liberare chi non è libero dal dubbio.<br />
<br />
142 Ma chi vive in serenità e purezza, astenendosi dal nuocere ad alcun essere,anche se indossa vesti eleganti è un vero bramino, un vero asceta, un vero bhikshu.<br />
<br />
143 Un cavallo ben addestrato non ha bisogno della frusta.<br />
<br />
144 Come un cavallo ben addestrato toccato dalla frusta, sii ardente e scattante. Liberati di questa sofferenza con la meditazione, la consapevolezza, la saggezza, la virtù, la fiducia e l'impegno nella ricerca della verità.<br />
<br />
145 Come il contadino incanala l'acqua,come il fabbro raddrizza le sue frecce, come il falegname lavora il legno, così il saggio lavora se stesso.<br />
<br />
<b>11 La vecchiaia</b> <br />
146 Di che cosa puoi rallegrarti mentre il tuo mondo brucia? Sei immerso nell'oscurità e non cerchi la luce?<br />
<br />
147 Guarda questo tuo corpo: un fantoccio dipinto che sta insieme in qualche modo, malato, pieno di ferite, agitato da fantasie mutevoli e vacue.<br />
<br />
148 Questo tuo corpo fragile, malato, putrescente, destinato, come ogni cosa vivente, a morire e a dissolversi.<br />
<br />
149 Guarda queste bianche ossa, che un giorno saranno gettate via come zucche in autunno. <br />
<br />
150 Queste ossa costituiscono una fortezza intonacata di carne e di sangue, abitata da orgoglio e ipocrisia, <br />
vecchiaia e morte. <br />
151 Anche gli splendidi carri dei re perdono con il tempo i loro colori. <br />
Così il corpo invecchia. Ma la legge eterna non invecchia: questo è l'insegnamento che i saggi <br />
trasmettono ai saggi.<br />
<br />
152 Chi non impara dalla vita invecchia come un bue: la sua carne cresce, ma non la sua saggezza.<br />
<br />
153 Innumerevoli vite ho attraversato cercando invano il costruttore di questo edificio di ossa e di carne. <br />
Doloroso è continuare a rinascere.<br />
<br />
154 Ma ora ti ho trovato, costruttore, e non ricostruirai mai più questa mia dimora. La trave di colmo è spezzata,le travi sono rotte. Ogni desiderio è estinto e la mente riposa nel nirvana.<br />
<br />
155 Coloro che hanno dissipato gli anni della loro giovinezza da vecchi intristiscono come vecchie gru in un lago senza pesci.<br />
<br />
156 Giacciono inutili come archi spezzati, rimpiangendo il passato. <br />
<br />
<b>12 Te stesso</b><br />
<br />
157 Se ti ami, osservati. Veglia durante una parte della notte.<br />
<br />
158 Prima di mostrare il cammino ad altri consolidalo in te, se vuoi evitare la sofferenza.<br />
<br />
159 Pratica ciò che predichi. Prima di cercare di correggere gli altri fa una cosa più difficile: correggi te stesso.<br />
<br />
160 Tu sei il tuo solo maestro. Chi altro può guidarti? Diventa padrone di te stesso e scopri il tuo maestro interno.<br />
<br />
161 L’inconsapevole è spezzato dal male che lui stesso fa,come una pietra è spezzata da un diamante.<br />
<br />
162 E’ soffocato dal male che lui stesso fa come un albero è soffocato da un rampicante. Da sé si riduce in uno stato che solo il suo peggior nemico potrebbe augurargli.<br />
<br />
163 E’ difficile fare ciò che ci è veramente d'aiuto. E’ facile fare del male, fare ciò che ci nuoce.<br />
<br />
164 L’inconsapevole si fa beffe della saggezza, deride coloro che seguono la via della consapevolezza e si perde in false dottrine. Il frutto delle sue azioni è la sua rovina, come avviene per la canna di khattaka, che muore dopo aver fruttificato.<br />
<br />
165 Facendo del male, tu stesso ti corrompi. Ma facendo del bene, tu stesso ti purifichi. Tu sei la fonte di ogni purezza e di ogni impurità. Nessuno può purificare un'altra persona.<br />
<br />
166 Non trascurare il tuo compito per intraprenderne un altro, per quanto grande possa essere. Scopri il tuo compito e dedicati a esso con tutto il cuore.<br />
<br />
<b> 13 Il mondo</b><br />
<br />
167 Non perderti nell'inconsapevolezza, nelle false dottrine, nelle abitudini del mondo.<br />
<br />
168 Svegliati, sii consapevole. Segui gioiosamente la via della virtù in questa vita e oltre.<br />
<br />
169 Non seguire la via dell'errore. Segui gioiosamente la via della virtù in questa vita e oltre.<br />
<br />
<br />
170 Questo mondo è una bolla di schiuma, un miraggio. Coglilo nella sua realtà e renditi invisibile alla morte.<br />
<br />
171 Questo mondo è un carro regale dipinto a vivaci colori. L’inconsapevole vi si perde. Ma il saggio resta distaccato.<br />
<br />
172 Quando una persona si risveglia alla consapevolezza, essa illumina il mondo come la luna che emerge da dietro le nubi.<br />
<br />
173 Quando una persona lascia l'errore per la virtù, essa illumina il mondo come la luna che emerge da dietro le nubi.<br />
<br />
174 Il mondo è cieco, ben pochi hanno occhi per vedere. Ben pochi sono gli uccelli che sfuggono alla rete e spiccano il volo.<br />
<br />
175 Come i cigni si innalzano e volano verso il sole, sorretti da una forza invisibile, così i saggi spiccano il volo da questo mondo, lasciandosi alle spalle il desiderio e l'illusione.<br />
<br />
176 Se credi che questo sia l'unico mondo, se ti fai beffe della verità e violi la legge eterna, non c'è errore che tu non possa commettere.<br />
<br />
177 Un avaro non entrerà mai nel regno dei cieli. La generosità non è importante per l'inconsapevole. Ma il saggio trova la sua gioia nel condividere.<br />
<br />
178 Meglio del possesso del mondo intero, meglio del paradiso, meglio del dominio su tutti i mondi è compiere il primo passo sulla via del risveglio.<br />
<br />
<b>14 Il risvegliato</b><br />
<br />
179 L’invincibile, colui che si è risvegliato, infinita consapevolezza che non lascia tracce, da quali parole può essere descritto?<br />
<br />
180 La rete velenosa del desiderio non ha più potere su di lui.<br />
<br />
181 Si è ridestato.É libero, consapevole, immerso nella luce e nella pace gioiosa della meditazione.<br />
Anche gli dei lo invidiano.<br />
<br />
182 Difficile è ottenere di nascere come essere umano, più difficile vivere umanamente, ancora più difficile incontrare il dharma ed estremamente difficile risvegliarsi.<br />
<br />
183 L’insegnamento di coloro che si sono risvegliati è: evita il male, fa il bene, purifica la tua mente.<br />
<br />
184 Alla fine del cammino, la liberazione. Durante il cammino, coltiva la pazienza che sa attraversare ogni sofferenza.Non opprimere e non causare dolore ad alcuno.<br />
<br />
185 Non ferire alcuno con parole o con atti. Vivi semplicemente, mangia con moderazione, coltiva la solitudine, purifica la tua mente.Questo è l'insegnamento dei Buddha.<br />
<br />
186 Il desiderio di piacere non è saziato neppure da una pioggia d'oro.Il saggio sa che per ogni goccia di piacere esso porta con sé un bagno di dolore.<br />
<br />
187 Il desiderio di piacere non è saziato neppure da tutte le gioie celesti. Perciò il discepolo del Buddha trova la sua gioia solo nel bruciare ogni desiderio.<br />
<br />
188 Spinti dalla paura, gli uomini cercano rifugio negli eremi montani e nelle foreste, presso sacri alberi e templi.<br />
<br />
189 Ma nessuno di questi luoghi è un rifugio sicuro. Nessuno di essi ti mette al riparo dalla sofferenza.<br />
<br />
190 Prendi rifugio nel Buddha, nella legge eterna, nella comunità dei ricercatori. Comprendi le quattro nobili verità:<br />
<br />
191 La sofferenza, l'origine della sofferenza, la cessazione della sofferenza e il nobile ottuplice cammino che porta alla cessazione della sofferenza.<br />
<br />
192 Questo è un rifugio sicuro.Questo è un rifugio che ti mette al riparo dalla sofferenza.<br />
<br />
193 Rari sono coloro che si risvegliano. Fortunata è la casa dove nasce un Buddha.<br />
<br />
194 Benedetta è la nascita del Buddha,benedetto il suo insegnamento,benedetta la comunità dei ricercatori, <br />
benedetta la loro concordia e determinazione.<br />
<br />
195 E benedetto è chi onora il Buddha e i suoi discepoli, chi onora colui che ha trasceso tutti i mali e attraversato il fiume della sofferenza.<br />
<br />
196 Incalcolabile è il merito di chi onora colui che ha trasceso la paura e raggiunto la liberazione.<br />
<br />
<br />
<b>15 La gioia</b><br />
<br />
197 Vivi nella gioia, vivi nell'amore,libero dall'odio anche fra coloro che odiano.<br />
<br />
198 Vivi nella gioia, vivi nella salute,libero dalla malattia anche fra coloro che sono malati.<br />
<br />
199 Vivi nella gioia, vivi nella serenità, libero dall'ansia anche fra coloro che sono ansiosi.<br />
<br />
200 Vivi nella gioia, vivi senza possedere nulla, nutrendoti di gioia come gli dei risplendenti.<br />
<br />
201 La vittoria si lascia dietro una scia di odio, perché il vinto soffre. Abbandona ogni pensiero di vittoria e sconfitta e vivi nella pace e nella gioia.<br />
<br />
202 Non c'è fuoco come la passione, non c'è malattia come l'odio, non c'è dolore come l'esistere nella separazione, non c'è gioia come la pace.<br />
<br />
203 L’avidità è il massimo dei mali, il desiderio è la massima sofferenza.L’estinzione di ogni desiderio<br />
è la gioia più alta.<br />
<br />
204 La salute è il massimo bene, la semplicità è la più grande ricchezza, la fiducia è la miglior compagna, il nirvana è la gioia più alta.<br />
<br />
205 Assapora la dolcezza della meditazione nella solitudine e nella pace. Bevi il nettare del dharma e liberati da ogni paura e attaccamento.<br />
<br />
206 Gioioso è guardare il volto del Buddha, gioioso è vivere in compagnia dei saggi. Beato chi fugge la compagnia degli inconsapevoli.<br />
<br />
207 Lungo e doloroso è viaggiare in compagnia degli inconsapevoli, come viaggiare con un nemico.Gioioso è trovare nei saggi la propria famiglia.<br />
<br />
208 Perciò segui il cammino dei saggi,dei risvegliati, dei pazienti, dei risplendenti, di coloro che vivono dell'amore e nella virtù,come la luna segue il cammino delle stelle.<br />
<br />
<br />
<br />
<b>16 Il piacere</b><br />
<b></b><br />
209 Non lasciare che la ricerca del piacere ti distragga dalla meditazione e dal tuo stesso bene.<br />
<br />
210 Va al di là del piacere e del dispiacere. Sia cercando il piacere sia fuggendo il dispiacere alimenti la sofferenza.<br />
<br />
211 Non attaccarti a nulla.La perdita di ciò a cui sei attaccato è sofferenza. Chi non nutre attaccamento né avversione è libero.<br />
<br />
212 Ogni desiderio è fonte di dolore e di paura. Liberati dal desiderio e non conoscerai dolore né paura.<br />
<br />
213 Ogni piacere è fonte di dolore e di paura. Liberati dal piacere e non conoscerai dolore né paura.<br />
<br />
214 Ogni avidità è fonte di dolore e di paura. Liberati dall'avidità e non conoscerai dolore né paura.<br />
<br />
215 Ogni passione è fonte di dolore e di paura. Liberati dalle passioni e non conoscerai dolore né paura.<br />
<br />
216 Ogni attaccamento è fonte di dolore e di paura. Liberati dall'attaccamento e non conoscerai dolore né paura.<br />
<br />
217 Tutti amano chi è virtuoso e saggio,saldo nel cammino, sincero e devoto ai suoi compiti.<br />
<br />
218 Colui la cui sola nostalgia è l'ineffabile, la cui coscienza è desta e il cui cuore è libero da ogni desiderio <br />
viene detto uddhamsoto, “uno che ha risalito la corrente”.<br />
<br />
219 Con gioia amici e parenti accolgono chi ritorna dopo lungo tempo da terre lontane.<br />
<br />
220 Con la stessa gioia le tue buone azioni ti accolgono all'ingresso nella tua prossima vita.<br />
<br />
<br />
<b>17 L’ira</b><br />
<br />
221 Abbandona l'ira, abbandona l'orgoglio, liberati da ogni attaccamento. Chi non si appropria di nulla,<br />
chi non è legato ai nomi e alle forme va al di là della sofferenza.<br />
<br />
222 Controlla la rabbia come un buon auriga governa il suo carro impazzito.<br />
<br />
223 Vinci l'ira con la delicatezza, la cattiveria con la bontà, l'avarizia con la generosità, la menzogna con la verità.<br />
<br />
224 Sii sincero, non lasciarti trascinare dall'ira, condividi ciò che hai, anche se. è poco.Queste tre chiavi aprono la porta del cielo.<br />
<br />
225 Sii padrone del tuo corpo, non ferire alcun essere e raggiungerai l'eterna dimora al di là della sofferenza.<br />
<br />
226 Sii costantemente consapevole, osservati notte e giorno, cerca soltanto la liberazione e ogni impurità si dissolverà.<br />
<br />
227 C'è un vecchio detto: “La gente ti biasima se taci, ti biasima se parli troppo e ti biasima se parli troppo poco”. Nessuno sfugge al biasimo.<br />
<br />
228 Il mondo trova sempre modo di mescolare il biasimo alla lode.Così è sempre stato e sempre sarà.<br />
<br />
229 Ma chi oserà biasimare l'uomo saggio e virtuoso,meditativo e immacolato?<br />
<br />
230 Egli splende come oro puro. Perfino gli dei lo lodano.<br />
<br />
231 Osserva il manifestarsi dell'ira nel tuo corpo.Sii padrone del tuo corpo, abitalo con purezza.<br />
<br />
232 Osserva il manifestarsi dell'ira nelle tue parole. Sii padrone delle tue parole,abitale con purezza.<br />
<br />
233 Osserva il manifestarsi dell'ira nei tuoi pensieri. Sii padrone dei tuoi pensieri,abitali con purezza.<br />
<br />
234 Padrone del proprio corpo, delle proprie parole, dei propri pensieri, il saggio è padrone di sé.<br />
<br />
<b>18 L’impurità</b><br />
<br />
235 Sei ora come una foglia secca, i messaggeri della morte ti sono vicini.Stai per partire per un lungo viaggio e non hai fatto alcun preparativo.<br />
<br />
236 Fa di te stesso un'isola, affrettati, sii saggio. Dissolvi ogni impurità e raggiungi il cielo degli eletti.<br />
<br />
237 La tua vita è prossima alla fine, sei giunto in presenza della morte. Non ci sono soste in questo viaggio<br />
e non hai fatto alcun preparativo.<br />
<br />
238 Fa di te stesso un'isola, affrettati, sii saggio. Dissolvi ogni impurità e va al di là della nascita e della morte.<br />
<br />
239 A poco a poco, come il gioielliere separa le impurità dall'argento,così il saggio si libera di ogni impurità.<br />
<br />
240 Sei consumato dal male che fai come il ferro é corroso dalla propria ruggine.<br />
<br />
241 Una pecca è l'oblio dei sacri testi, una pecca l'abbandono della casa, una pecca la pigrizia del corpo, una pecca il sonno della sentinella.<br />
<br />
242 Una pecca nella donna è la condotta lasciva, una pecca in chi dona è l'avarizia, una pecca in questa e nella prossima vita è il male fatto.<br />
<br />
243 Ma la pecca più grande è l'ignoranza. 0 bhikshu! Liberati di quella macchia e sarai libero da ogni macchia.<br />
<br />
244 La vita è facile per chi è senza vergogna, impudente come un corvo, arrogante, corrotto ed egoista.<br />
<br />
245 Più difficile è vivere nella modestia, nella purezza, disinteressatamente e saggiamente.<br />
<br />
246 Chi uccide, mente, ruba, chi commette adulterio,<br />
<br />
247 Chi si ubriaca, scava la propria fossa in questa stessa vita.<br />
<br />
248 Non lasciare che l'avidità e una vita vissuta male ti precipitino a lungo nella sofferenza.<br />
<br />
249 Chi invidia ciò che è dato a un altro perde la propria pace giorno e notte.<br />
<br />
250 Sradica in te lo spirito dell'invidia e vivi in pace giorno e notte.<br />
<br />
251 Nessun fuoco brucia come la passione, nessun cappio strangola come l'odio, nessuna rete è più tenace dell'illusione, nessun torrente più impetuoso del desiderio.<br />
<br />
252 É facile vedere i difetti altrui, più difficile vedere i tuoi. Vagli i difetti degli altri come la pula, i tuoi li nascondi come un baro nasconde un lancio perdente.<br />
<br />
253 Ergendoti a censore dei difetti altrui moltiplichi i tuoi. In questo modo sei ben lontano<br />
dal liberarti delle tue impurità.<br />
<br />
254 Non c'è alcuna via nel cielo, la via è dentro di te. Gli uomini cercano la felicità nei propri attaccamenti. Il Tathagata, “colui che cammina nel semplice essere-così”, è libero da ogni attaccamento.<br />
<br />
255 Non c'è alcuna via nel cielo, la via è dentro di te. Non c'è nulla di eterno nel mondo fenomenico, ma immutabile è la coscienza del Buddha.<br />
<br />
<b>19 Il seguace del dharma</b><br />
<br />
256 Se cerchi di realizzare i tuoi fini con la forza non sei sulla via del dharma.Il saggio esamina attentamente ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.<br />
<br />
257 Nel guidare gli altri non si serve della forza, è giusto e imparziale. Egli viene detto “guardiano della legge”.<br />
258 Un uomo non è un saggio perché sa parlare. Saggio è chi è paziente,libero dall'odio e dalla paura.<br />
<br />
259 Non è un “custode della legge” perché sa parlare. L’uomo che, pur conoscendo poco le scritture, <br />
vive il dharma nel proprio corpo e non se ne discosta, questi è un vero “custode della legge”.<br />
<br />
26o Non bastano i capelli bianchi a fare del vecchio un saggio.Molti invecchiano invano.<br />
<br />
261 Il vero anziano è colui in cui abitano verità, giustizia, non-violenza e autocontrollo, saggezza e purezza.<br />
<br />
262 Né le belle parole né il bell'aspetto possono rendere bella una persona invidiosa, avida e falsa.<br />
<br />
263 Sradica in te queste erbacce, coltiva la saggezza e la purezza e la tua bellezza risplenderà da sé.<br />
<br />
264 Non basta il capo rasato a fare un asceta di chi è bugiardo e indisciplinato. Come può essere un asceta<br />
chi è schiavo dei propri desideri e attaccamenti?<br />
<br />
265 Asceta è chi è pronto a sradicare in sé ogni impurità e ad acquietare la mente.<br />
<br />
266 Non basta vivere di elemosina per essere un bhikshu, un monaco mendicante.Bhikshu è chi vive il dharma nella sua totalità.<br />
<br />
267 Bhikshu è chi vive nella purezza e nella consapevolezza, al di là del merito e dei demerito.<br />
<br />
268 Non basta il silenzio a fare un saggio di chi è inconsapevole e ignorante.<br />
<br />
269 Saggio è colui che tiene in mano la bilancia del bene e del male, che soppesa e sceglie.<br />
<br />
270 Nobile è colui che non fa del male ad alcuna creatura vivente.<br />
<br />
271 Non è grazie ai voti e ai precetti morali, né alla sapienza, né alla pratica della meditazione, né alla castità e alla solitudine,<br />
<br />
272 che puoi ottenere la beatitudine della liberazione, irraggiungibile da chi è prigioniero del mondo.0 bhikshu! Non fermarti finché non avrai sradicato in te ogni impurità.<br />
<br />
<br />
<b>20 Il cammino</b><br />
<b></b><br />
273 Il cammino più alto è il cammino ottuplice. La verità più alta è espressa dalle quattro nobili verità. Lo stato di coscienza più alto è il non-attaccamento. La condizione umana più alta è quella di chi è capace di vedere.<br />
<br />
274 Questo è il cammino che purifica la visione. Seguilo, se vuoi trascendere la morte.<br />
<br />
275 Seguendo questo cammino metterai fine alla sofferenza. Questo è il cammino che insegno da quando ho estratto da me la freccia della sofferenza.<br />
<br />
276 Ma lo sforzo è tuo. I Tathagata possono solo indicare la via.Percorrila, medita e liberati dalla schiavitù del desiderio e della morte.<br />
<br />
277 “Ogni cosa esistente è impermanente”. Comprendendo ciò, vai al di là della sofferenza. Questo è il cammino della purezza.<br />
<br />
278 “L’esistenza è sofferenza”.Comprendendo ciò,vai al di là della sofferenza.Questo è il cammino della purezza.<br />
<br />
279 “Nessun essere è dotato di un sé”.Comprendendo ciò,vai al di là della sofferenza.Questo è il cammino della purezza.<br />
<br />
280 Se, benché giovane e forte, non ti alzi quando è il momento di alzarti, se sei pigro e inerte, se sei irresoluto e pieno di pensieri futili, non troverai il cammino della saggezza.<br />
<br />
281 Sii padrone delle tue parole, sii padrone dei tuoi pensieri, non nuocere ad alcuno con il tuo corpo. Quando queste tre vie sono aperte raggiungi il cammino insegnato dai saggi.<br />
<br />
282 Meditando coltivi la saggezza, trascurando la meditazione la lasci deperire.Vedendo chiaramente questi due cammini,volgi i tuoi passi verso la saggezza crescente.<br />
<br />
283 Taglia l'intera foresta del desiderio, non il singolo albero: il pericolo si annida nella foresta. Tagliati gli alberi e il sottobosco, o bhikshu, sei sulla via della liberazione.<br />
<br />
284 Finché c'è in te una traccia di desiderio sessuale, la tua mente resta attaccata alla vita come un vitellino lattante alla madre.<br />
<br />
285 Taglia ogni autocompiacimento come coglieresti un fiore di loto autunnale e percorri la via della pace<br />
insegnata dai Beati.<br />
<br />
286 “Qui avrò la mia dimora estiva, qui quella invernale, qui quella per la stagione delle piogge.” Cosi l'inconsapevole fa progetti, senza soffermarsi un attimo sull'imprevedibilità della morte.<br />
<br />
287 Ma, come un'alluvione trascina via un villaggio addormentato, la morte lo rapisce, intossicato dall'attaccamento ai suoi figli e ai suoi beni.<br />
<br />
288 Né figli, né genitori, né parenti, possono proteggerti quando vieni afferrato dalla morte.<br />
<br />
289 Comprendendo ciò, affrettati a sgomberare la via che conduce alla liberazione.<br />
<br />
<br />
<b>21 Versi vari</b><br />
<b></b><br />
290 Se abbandonando un piacere minore ti apri a un piacere immensamente più grande, lascia il primo per andare verso il secondo.<br />
<br />
291 Non costruire la tua felicità sulla sofferenza di un'altra persona o resterai invischiato nella rete dell'odio.<br />
<br />
292 Tralasciando di fare ciò che devi, facendo ciò che non devi, agendo sconsideratamente e con arroganza, ti immergi sempre più nell'oscurità.<br />
<br />
293 Ma, se sei sveglio, costantemente consapevole del tuo corpo, se fai energicamente ciò che devi fare,<br />
se ti astieni da ciò che non devi fare, ogni impurità si dissolve.<br />
<br />
294 Il risvegliato è senza macchia, anche se dovesse in passato aver ucciso suo padre e sua madre, due re guerrieri e un regno con tutti i suoi sudditi.<br />
<br />
295 Il risvegliato è senza macchia, anche se dovesse in passato avere ucciso suo padre e sua madre, due re santi e un uomo illustre.<br />
<br />
296 I discepoli di Gautama sono costantemente svegli e consapevoli. Giorno e notte la loro attenzione è concentrata sul Buddha.<br />
<br />
297 I discepoli di Gautama sono costantemente svegli e consapevoli. Giorno e notte la loro attenzione è concentrata sul dharma.<br />
<br />
298 I discepoli di Gautama sono costantemente svegli e consapevoli. Giorno e notte la loro attenzione è concentrata sulla comunità dei ricercatori.<br />
<br />
299 I discepoli di Gautama sono costantemente svegli e consapevoli. Giorno e notte meditano sul corpo.<br />
<br />
300 I discepoli di Gautama sono costantemente svegli e consapevoli. Giorno e notte trovano la loro gioia <br />
nella compassione.<br />
<br />
301 I discepoli di Gautama sono costantemente svegli e consapevoli. Giorno e notte trovano la loro gioia <br />
nella meditazione.<br />
<br />
302 É difficile la vita dell'asceta ed è difficile vivere nel mondo. Doloroso è vivere in mezzo agli inconsapevoli, e vagare nel vortice della vita e della morte. Possa il viaggiatore trovare riposo e non gettarsi più nella sofferenza.<br />
<br />
303 Chi ha fede, virtù, ricchezza e fama è onorato dovunque vada.<br />
<br />
304 I virtuosi risplendono da lontano come i picchi dell'Himalaya. Gli uomini senza virtù sono invisibili come frecce scoccate di notte.<br />
<br />
305 Siedi in solitudine. Riposa in solitudine. Abita in solitudine.In solitudine diventa padrone di te stesso <br />
e gioisci dell'estinzione dei desideri.<br />
<br />
<b>22 La caduta</b><br />
<br />
306 Colui che afferma il falso, e colui che nega ciò che ha fatto entrambi, dopo la morte, precipitano nello stesso stato nell'altro mondo.<br />
<br />
307 Molti indossano l'abito giallo, ma si comportano in maniera irresponsabile ed egoistica.Costoro rinascono all'inferno.<br />
<br />
308 E meglio per un tale bhikshu ingoiare una palla di ferro rovente che vivere della carità dei fedeli.<br />
<br />
309 Chi commette adulterio perde meriti, sonno, onore e infine precipita nell'oscurità.<br />
<br />
310 Perdita di meriti, il rischio di una pesante condanna, la discesa nel buio: ben misero è il piacere di un uomo spaventato fra le braccia di una donna spaventata.<br />
<br />
311 Ma, come anche un filo d'erba maneggiato male può tagliarti, così anche l'ascetismo vissuto male può precipitarti nell'oscurità.<br />
<br />
312 Se agisci sbadatamente, se osservi i voti meccanicamente,se rispetti la regola di castità per paura, la tua disciplina non dà buoni frutti.<br />
<br />
313 Se una cosa va fatta, falla con tutta la tua energia. il monaco svogliato si copre soltanto di polvere.<br />
<br />
314 Non fare il male, che è seguito dalla sofferenza. Fa il bene, che non è seguito dalla sofferenza.<br />
<br />
315 Veglia su te stesso come su una città fortificata ai confini del regno. Non lasciare che un solo momento trascorra nell'inconsapevolezza. Coloro che si lasciano sfuggire il momento presente precipitano nell'oscurità.<br />
<br />
316 Coloro che, sviati da false dottrine, si vergognano di ciò di cui non dovrebbero e non si vergognano di ciò di cui dovrebbero precipitano nell'oscurità.<br />
<br />
317 Coloro che, sviati da false dottrine, temono ciò che non dovrebbero temere e non temono ciò che dovrebbero temere precipitano nell'oscurità.<br />
<br />
318 Coloro che, sviati da false dottrine, vedono il male in ciò che non è male e non vedono il male in ciò che è male precipitano nell'oscurità.<br />
<br />
319 Ma chi, vedendo la verità, sa discernere il bene e il male percorre il cammino ascendente.<br />
<br />
<b>23 L’elefante</b><br />
<b></b><br />
320 Sopporterò gli insulti del mondo come l'elefante sopporta le frecce in battaglia, perché il mondo è spesso malevolo.<br />
<br />
321 Domato, l'elefante va in battaglia. Domato, l'elefante è cavalcato dal re. Colui che ha domato se stesso è il migliore degli uomini e sopporta con pazienza gli insulti del mondo.<br />
<br />
322 Eccellenti sono i muli ben addestrati e i nobili cavalli di Sindhu e i grandi elefanti di Kunjara. Ma ancora più eccellente è colui che ha domato se stesso.<br />
<br />
323 Poiché la terra mai calpestata non si raggiunge sul dorso di questi animali, ma cavalcando il proprio sé domato.<br />
<br />
324 Il grande elefante Dhanapala diventa incontrollabile quando è in calore. Legato, rifiuta il cibo e brama solo il ritorno alla foresta.<br />
<br />
325 Se sei pigro e goloso, se ti crogioli nel sonno come un porco ben sazio, continuerai a ripercorrere<br />
il cammino dell'utero sempre di nuovo.<br />
<br />
326 Questa mia mente, che un tempo vagava a suo piacimento da un oggetto all'altro, in balia di ogni capriccio e desiderio, la dominerò ora come il mahout guida l'elefante in calore con la sua asta uncinata.<br />
<br />
327 Sii consapevole, osserva i tuoi pensieri. Sollevati dalla palude come un elefante sprofondato nel fango.<br />
<br />
328 Se incontri un compagno saggio e virtuoso, condividi con lui il cammino nella gioia e nella nsapevolezza, superando ogni ostacolo.<br />
<br />
329 Ma, se non trovi un tale compagno, piuttosto cammina solo, come un re che ha rinunciato al proprio regno o come un elefante nella foresta.<br />
<br />
330 E meglio vivere soli che in compagnia degli inconsapevoli. Cammina solo, puro e senza desideri, come un elefante nella foresta.<br />
<br />
331 Felicità è avere amici quando se ne ha bisogno,felicità è condividere la gioia, felicità è avere ben vissuto al momento di morire, felicità è trascendere la sofferenza.<br />
<br />
332 Felice è la maternità in questo mondo, felice è la paternità in questo mondo,felice è la vita dell'asceta in questo mondo,felice è la vita del bramino in questo mondo.<br />
<br />
333 Felicità è vivere virtuosamente fino a tarda età, felicità è una fede salda, felicità è la conquista della saggezza, felicità è evitare il male.<br />
<br />
<b>24 La bramosia</b><br />
<br />
334 Nell'inconsapevole la bramosia cresce come un rampicante. Egli salta di vita in vita, come una scimmia alla ricerca di frutti nella foresta salta di albero in albero.<br />
<br />
335 Se sei sopraffatto dal veleno di questo ardente desiderio la tua sofferenza cresce rigogliosa come la gramigna.<br />
<br />
336 Ma se sottometti la compulsione del desiderio, difficile da dominare, la sofferenza scivola via come una goccia d'acqua su una foglia di loto.<br />
<br />
337 Perciò vi esorto, voi tutti che siete qui raccolti: sradicate il desiderio come si sradica la gramigna per trovare la radice di usira, affinché la morte non vi trascini via sempre di nuovo, come un fiume in piena si porta via le fragili canne che crescono sulla riva.<br />
<br />
338 Perché, come un albero tagliato ricresce sempre di nuovo se la sua radice è intatta, così la sofferenza<br />
si riproduce sempre di nuovo se la radice del desiderio non è stata estirpata.<br />
<br />
339 Quando i trentasei torrenti che scorrono verso i piaceri dei sensi si precipitano tumultuosi e i pensieri sono carichi di passione, la corrente ti trascina via.<br />
<br />
340 I torrenti del desiderio scorrono in ogni direzione, il rampicante della bramosia ricresce continuamente. Appena lo vedi spuntare, sradicalo per mezzo della saggezza.<br />
<br />
341 Tutti gli esseri cercano i piaceri dei sensi e vi si attaccano. Abbracciando quei piaceri e inseguendoli, essi continuano a ripercorrere il ciclo della nascita e della morte.<br />
<br />
342 Spinti dalla bramosia, gli uomini corrono in cerchi come lepri inseguite e la loro sofferenza si riproduce sempre di nuovo.<br />
<br />
343 Spinti dalla bramosia, gli uomini corrono in cerchicome lepri inseguite. Perciò, o bhikshu, se vuoi liberarti delle passioni trascendi il desiderio.<br />
<br />
344 Alcuni escono dalla foresta dei desideri mondani solo per addentrarsi nella foresta dei desideri spirituali. Guardali! Sono liberi e corrono di nuovo verso la schiavitù.<br />
<br />
345 Il legame più forte non è una catena di ferro, né una morsa di legno, né una fune, ma l'attaccamento a un gioiello, ai figli, a una donna.<br />
<br />
346 Il legame più tenace è quello che, pur essendo morbido, non si scioglie e ti trascina giù. Chi taglia anche questo legame diventa indifferente ai piaceri dei sensi e si ritira dal mondo.<br />
<br />
347 Se sei schiavo delle passioni resti prigioniero della corrente del desiderio come un ragno della tela<br />
che lui stesso ha tessuto. Il saggio arresta la corrente del desiderio, e, libero da ogni ansia, va al di là della sofferenza.<br />
<br />
348 Abbandona passato, presente e futuro.Attraversa il fiume dell'esistenzae raggiungi l'altra sponda. La mente completamente libera, non ricadrai più nel ciclo della vita e della morte.<br />
<br />
349 Se i tuoi pensieri sono carichi di passione, se la tua mente è agitata dalla ricerca del piacere, i tuoi legami si rafforzano sempre più.<br />
<br />
350 Medita. Rendi silenziosa la tua mente. Contempla la sofferenza dell'esistenza fenomenica e taglia i lacci della morte.<br />
<br />
351 Colui che ha raggiunto la meta è libero da ogni ansia, da ogni passione e desiderio.Ha spezzato le frecce della sofferenza e questo è il suo ultimo corpo.<br />
<br />
352 Colui che è libero dalla bramosia e dall'attaccamento, comprende il significato delle parole e sa servirsene, viene detto “grande saggio”, “grande uomo”. Questo è il suo ultimo corpo.<br />
<br />
353 “Ho vinto, so, sono senza macchia. Ho rinunciato a tutto e, distruggendo il desiderio, mi sono liberato.<br />
Da solo ho trovato la via.Chi posso chiamare mio maestro?”<br />
<br />
254 Il dono del dharma è il dono più grande, il sapore del dharma è il sapore più dolce, la gioia del dharma è la gioia più grande. L’estinzione del desiderio è la fine di ogni sofferenza.<br />
<br />
255 La sete di ricchezza schiaccia l'inconsapevole, non chi è proteso verso l'altra sponda. Cercando la ricchezza l'inconsapevole distrugge se stesso e gli altri.<br />
<br />
256 Come le erbacce soffocano i campi, le passioni soffocano la natura umana. Perciò onora chi è libero dalle passioni.<br />
<br />
257 Come le erbacce soffocano i campi, l'odio soffoca la natura umana. Perciò onora chi è libero dall'odio.<br />
<br />
258 Come le erbacce soffocano i campi,l'illusione soffoca la natura umana. Perciò onora chi è libero dall'illusione.<br />
<br />
259 Come le erbacce soffocano i campi, il desiderio soffoca la natura umana. Perciò onora chi è libero dal desiderio.<br />
<br />
<br />
<br />
<b>25 Il bhikshu</b><br />
<br />
360 Sii padrone dei tuoi occhi, delle tue orecchie, del tuo naso, della tua lingua.<br />
<br />
361 Sii padrone del tuo corpo, delle tue parole, dei tuoi pensieri; sii padrone di te stesso in ogni situazione e sarai libero dalla sofferenza.<br />
<br />
362 Chi è padrone delle proprie mani, dei propri piedi e della propria lingua,chi è perfettamente padrone di sé e gioisce della meditazione e della solitudine, questi è un vero bhikshu.<br />
<br />
363 Dolce è ascoltare quel bhikshu che è padrone della propria lingua, che parla con saggezza e senza arroganza e illumina lo spirito del dharma.<br />
<br />
364 Se il dharma è la tua gioia, la tua meditazione, la tua devozione, non smarrirai mai il cammino del dharma.<br />
<br />
365 Accetta di buon grado ciò che ti è dato e non invidiare ciò che è dato ad altri. Non lasciare che l'invidia turbi la tua meditazione.<br />
<br />
366 Anche gli dei lodano quel bhikshu che accetta di buon grado ciò che gli è dato, per quanto poco sia, e vive con purezza e totalità.<br />
<br />
367 É un vero bhikshu colui che non si identifica con alcun nome o forma, che non si appropria di nulla e non si rattrista per ciò che non c'è.<br />
<br />
368 Vivi nell'amore e nella serenità, segui fiducioso il cammino del Buddha e raggiungi il luogo di pace dove l'esistenza è a riposo.<br />
<br />
369 Svuota la tua barca, o bhikshu, rendila più leggera. Abbandona le passioni e l'odio e naviga verso la libertà.<br />
<br />
370 Elimina i cinque ostacoli, liberati dei cinque attaccamenti, sviluppa le cinque virtù. Chi si è liberato dei cinque legami è detto oghatinnoti, “uno che ha attraversato la corrente”.<br />
<br />
371 Medita, o bhikshu, non essere negligente. Non smarrirti nella ricerca del piacere,n ingoiare la palla di ferro rovente per poi gridare di dolore.<br />
<br />
372 Non c'è meditazione senza profonda percezione, non c'è profonda percezione senza meditazione. Quando entrambe sono presenti,<br />
sei prossimo al nirvana.<br />
<br />
373 Sovrumana è la beatitudine di quel bhikshu che penetra nella casa vuota con la pace nel cuore e coglie l'essenza del dharma.<br />
<br />
374 Contemplando il sorgere e lo svanire degli elementi dell'esistenza fenomenica, gioisci realizzando l'eterno.<br />
<br />
375 Questi sono i primi passi del cammino: padronanza dei sensi, semplicità, pratica degli insegnamenti, coltivare amicizie pure, virtuose, attive.<br />
<br />
376 Vivi l'amicizia e svolgi i tuoi compiti. La tua felicità diverrà sempre più profonda e metterà fine alla sofferenza.<br />
<br />
377 Lascia cadere le passioni e l'odio come il gelsomino lascia cadere i suoi fiori appassiti.<br />
<br />
378 Indifferente agli allettamenti del mondo, metti pace nel tuo corpo, metti pace nelle tue parole, metti pace nei tuoi pensieri.<br />
<br />
379 Risvegliati da te, sii l'osservatore di te stesso. Consapevole e autonomo, vivi felice.<br />
<br />
380 Tu sei il tuo maestro. Tu sei il tuo rifugio. Guida te stesso come un mercante controlla un cavallo focoso.<br />
<br />
381 Vivi nella gioia, segui fiducioso il cammino del Buddha e raggiungi il luogo di pace dove l'esistenza è a riposo.<br />
<br />
382 Il giovane bhikshu che intraprende il cammino del dharma illumina il mondo come la luna che emerge da dietro le nubi.<br />
<br />
<b>26 Il bramino</b><br />
<br />
383 O bramino, con tutta la tua energia argina la corrente del desiderio, allontana da te i piaceri dei sensi. Riconoscendo la fine di ogni cosa che ha un'origine, realizza l'increato.<br />
<br />
384 Raggiungi l'altra sponda attraverso la meditazione e la percezione profonda, dissolvi ogni vincolo grazie alla conoscenza della verità.<br />
<br />
385 Va al di là di questa e dell'altra sponda,<br />
va al di là d'ella paura e di ogni vincolo.<br />
<br />
386 Colui che medita, è libero dalle passioni, è centrato, assolve i suoi compiti, è senza macchia e ha raggiunto il bene più alto, questi è un bramino.<br />
<br />
387 Il sole splende di giorno, la luna splende di notte, il guerriero splende nella sua armatura, il bramino splende in meditazione. Ma il Buddha splende radioso giorno e notte.<br />
<br />
288 Bramino è chi ha lasciato cadere ogni male, asceta è chi vive in serenità, eremita è chi ha eliminato ogni impurità.<br />
<br />
389 Nessuno aggredisca un bramino, ma questi, se è aggredito, non si adiri. Guai a colui che aggredisce un bramino, ma ancor più al bramino che riversa la sua ira sull'aggressore.<br />
<br />
390 Non lasciare che la tua mente si attacchi al piacere. Liberando la tua mente da ogni desiderio di ferire,<br />
avvicini per te la fine della sofferenza.<br />
<br />
391 Non ferire con le tue azioni, con le tue parole e con i tuoi pensieri. Sii padrone di te sotto questi tre aspetti.<br />
<br />
392 Come un bramino onora il fuoco del sacrificio, così onora colui dalle cui labbra puoi apprendere il dharma del perfetto illuminato.<br />
<br />
393 Né la capigliatura arruffata, né la casta, né la trasmissione ereditaria fanno il bramino.Bramino è colui che vive nella verità, nella purezza e nel dharma.<br />
<br />
394 Vani, o sciocco, sono i capelli arruffati e la pelle di daino. All'esterno ti atteggi alla purezza e all'interno sei nell'oscurità.<br />
<br />
395 Bramino è chi medita in solitudine nella foresta, vestito di stracci, emaciato, con le vene in rilievo.<br />
<br />
396 Non è la nascita o la ricchezza a fare il bramino. É un bramino chi non possiede nulla e non si attacca a nulla.<br />
<br />
397 Bramino è chi ha spezzato ogni catena, non trema, è andato al di là di ogni attaccamento, è totalmente libero.<br />
<br />
398 Bramino è l'illuminato che ha tagliato ogni fune e correggia, ha sciolto i lacci, ha rovesciato il giogo, ha spezzato le sbarre.<br />
<br />
399 Benché innocente, sopporta senza rancore offese e persecuzioni. La forza del suo spirito è il suo esercito.<br />
<br />
400 L’ira non lo tocca. Non devia mai dal suo cammino. E puro, senza desideri e padrone di sé.Vive nel suo ultimo corpo.<br />
<br />
401 Su di lui il piacere scivola via come una goccia d'acqua su una foglia di loto o come un seme di senape sulla punta di un ago.<br />
<br />
402 E arrivato alla fine del viaggio, ha deposto il fardello della sofferenza, è libero da ogni attaccamento.<br />
<br />
403 La sua saggezza è profonda, sa discernere il giusto cammino, ha raggiunto la meta suprema.<br />
<br />
404 Sia fra i monaci sia fra coloro che vivono nel mondo resta nella sua solitudine. I suoi bisogni sono pochi.<br />
<br />
405 Non esercita la violenza su alcuna creatura, mobile o immobile, non uccide e non causa la morte di alcun essere.<br />
<br />
406 Si muove amorevolmente in mezzo all'ostilità, pacificamente fra coloro che agitano il bastone, distaccato fra gli avidi.<br />
<br />
407 In lui l'odio, le passioni, l'orgoglio, l'invidia sono caduti come un seme di senape cade dalla punta di un ago.<br />
<br />
408 Le sue parole sono veritiere, ma non dure, sono chiare, ma non offendono.<br />
<br />
409 Non si appropria di ciò che non gli viene dato, buono o cattivo che sia, grande o piccolo.<br />
<br />
410 Non desidera nulla per sé né in questo, né nell'altro mondo. É libero da ogni desiderio e attaccamento.<br />
<br />
411 Libero dal desiderio, libero dal dubbio, ha raggiunto la profondità dell'eterno.<br />
<br />
412 Al di là dell'attaccamento al merito e al demerito, al di là delle passioni, al di là della sofferenza, al di là di ogni impurità.<br />
<br />
413 In lui la sete dell'esistenza si è spenta.E puro, sereno, imperturbabile, splendente come la luna.<br />
<br />
414 Ha percorso il fangoso cammino delle rinascite e dell'illusione, difficile da lasciare, ed è andato oltre,<br />
ha raggiunto l'altra sponda. Libero da ogni dubbio e desiderio, ha trovato la pace.<br />
<br />
415 In lui la sete dell'esistenza si è spenta. Ha lasciato i piaceri dei sensi, ha lasciato la casa.<br />
<br />
416 In lui la sete dell'esistenza si è spenta. Ha abbandonato ogni attaccamento, è divenuto un viandante.<br />
<br />
417 Distaccato dalla cose umane, distaccato dalle cose divine, nulla più lo lega.<br />
<br />
418 Ha lasciato il piacere e il dispiacere, non c'è più in lui alcun seme di un ritorno all'esistenza, ha conquistato tutti i mondi.<br />
<br />
419 Senza attaccamento contempla il nascere e il morire di ogni cosa. Si è risvegliato.<br />
<br />
420 Il suo cammino è ignoto agli uomini, agli spiriti e agli dei. É senza macchia, è illuminato.<br />
<br />
421 Non possiede nulla e non ha bisogno di nulla. Per lui non c'è più passato, presente o futuro.<br />
<br />
422 É il saggio, il vittorioso, l'eroe senza macchia che ha trasceso la paura e il desiderio, il risvegliato.<br />
<br />
423 Ricorda le sue precedenti dimore, conosce il cielo e l'inferno. La sua saggezza è perfetta. É giunto alla fine del viaggio. Ha fatto tutto ciò che doveva fare. É divenuto uno con la totalità dell'esistenza.Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-58891711417275529972011-03-17T14:52:00.000+01:002011-03-17T14:52:11.480+01:00DHAMMAPADA - Il dito che indica la luna (1)<b>IL LIBRO PIÙ AMATO DAL CANONE BUDDISTA</b><br />
<br />
<b>Tra storia e leggenda</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLRk-KISCks7twGx_fDLSv7uYrVE7zTtR7dltoIgZV8mkCfaFGkt-vCzuE0vhNfUTr9Ug2abgDwBd_TEICJV9Y0LQdaYr-JWC_hBWEpwSv4Jni5ymYnFs6lQCx16HI-ENW8R5RQeiaqqkc/s1600/buddha.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLRk-KISCks7twGx_fDLSv7uYrVE7zTtR7dltoIgZV8mkCfaFGkt-vCzuE0vhNfUTr9Ug2abgDwBd_TEICJV9Y0LQdaYr-JWC_hBWEpwSv4Jni5ymYnFs6lQCx16HI-ENW8R5RQeiaqqkc/s1600/buddha.jpg" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;">Gautama Buddha visse nel VI secolo a.C., un'epoca di straordinario fermento intellettuale e spirituale in tutto il mondo antico. All'incirca negli stessi anni in Cina due giganti del pensiero e della coscienza, Lao-Tze e Confucio, danno forma a quelle che resteranno nel corso dei millenni le caratteristiche fondamentali della riflessione filosofica, della cultura, dell'arte e della religione cinese. In Grecia i filosofi presocratici gettano le basi del pensiero filosofico e scientifico di tutto l'Occidente. In India ferve una ricerca filosofica e spirituale intensa, con grandi centri di sapere, innumerevoli scuole e accesi dibattiti, e nascono più o meno contemporaneamente in questi anni il buddismo e il jainismo, le altre due grandi religioni indiane oltre all'induismo, che vanta già una storia millenaria.<br />
Nel vasto alveo di quest'ultima religione, a partire più o meno dal 1000 a.C., accanto alla tradizione vedica e braminica, si è andata sviluppando un'importante corrente mistica, che trova espressione nei testi delle Upanishad. Ed è a questo mondo culturale, in particolare al mondo dei 'saggi della foresta' upanishadici, che appartengono i concetti fondamentali di cui Buddha si serve nel suo insegnamento. In questo senso si può dire che egli sia stato non tanto portatore di una nuova visione, quanto di un approccio esperienziale dotato di una nuova freschezza e universalità, un approccio rivolto a tutti coloro che erano disposti a metterlo in pratica anziché a una ristretta cerchia di asceti e di mistici. Con il tempo questo seme si svilupperà in un immenso albero dai rami ampiamente diversificati (che vanno, per esempio, dal tantrismo tibetano allo Zen giapponese) e tuttora vitali. Non solo all'ombra di esso vive la propria vita religiosa gran parte dell'Oriente, ma negli ultimi decenni, esso ha incominciato a esercitare un'influenza importante anche su certe frange d'avanguardia della cultura occidentale.<br />
Che cosa sappiamo della vita di Buddha? Come quella di tutti i fondatori di grandi religioni, essa è ampiamente circondata di leggende. Ma abbiamo ragione di ritenere che queste leggende contengano un nocciolo di verità e alludano a una personalità storica relativamente ben individuata.<br />
La figura storica è quella del principe Siddhartha Gautama, nato nel 563 a.C., figlio del sovrano dei piccolo regno del clan Shakya, ai piedi dell'Himalaya, nella regione che è oggi al confine fra l'India e il Nepal. Era a quei tempi una regione prospera, a cavallo delle vie commerciali di accesso alla valle del Gange, che doveva quindi conoscere un notevole sviluppo urbano.<br />
Buddha perciò crebbe in un ambiente ricco e raffinato, a contatto con quanto di meglio la cultura dei suoi tempi poteva offrire' Da questo mondo si staccò per diventare un 'monaco mendicante' (bhikkhu) e trascorse la seconda 1 arte della propria vita in estrema semplicità, viaggiando per l’India e insegnando il cammino dei risveglio (Buddha è un appellativo che significa appunto 'risvegliato') a tutti coloro che si raccoglievano intorno a lui. Morì verso il 483 a.C.<br />
Questo, a grandi linee, il nocciolo storico. Il resto di ciò che ci è stato tramandato di lui, appartiene piuttosto alla sfera del mito e della leggenda, e va in gran parte letto in chiave simbolica piuttosto che fattuale. Alcune leggende sono tuttavia significative e costituiscono suggestive illustrazioni del suo insegnamento.<br />
Una di queste, è la storia secondo cui il giovane principe sarebbe stato tenuto accuratamente al riparo da ogni contatto con tutto ciò che nella vita umana costituisce debolezza, infermità, bruttezza, sofferenza. Per anni fu tenuto lontano da ogni esperienza riguardante la malattia o la morte. Ma un giorno egli convinse il suo auriga a portarlo a fare un giro fuori dalle mura del palazzo. In questa gita si imbatté prima in un malato, poi in una vecchia, poi in un cadavere. Questi incontri furono per lui una specie di rivelazione. Questa era dunque la realtà sottostante alle dorate apparenze della sua vita di svaghi e di piaceri. Il quarto incontro fu con un bhikkhu immerso in meditazione. L’immagine di quell'uomo restò impressa nella memoria del principe Siddhartha e fu come un presentimento del cammino che lui stesso avrebbe più tardi intrapreso.<br />
</div><div style="text-align: justify;">Un'altra storia suggestiva riguarda l'illuminazione, il momento del risveglio. Lasciata la casa paterna, Siddhartha visse per anni nelle foreste, praticando forme estreme di ascetismo. Era questa una nobile e antica tradizione di ricerca spirituale: per ottenere la liberazione dalla ruota karmica, che ci tiene vincolati all'esistenza condizionata, e prigionieri della sofferenza, occorre andare al di là di ogni attaccamento, e questo era appunto il senso delle pratiche ascetiche degli eremiti della foresta. Siddhartha, si dedicò dunque con estremo rigore a queste pratiche, digiunando, dormendo sulla nuda terra, meditando incessantemente, fino a ridursi allo stremo delle forze e a un soffio dalla morte. Invano, malgrado tutti i suoi sforzi, la porta della liberazione restava ostinatamente chiusa. Finché giunse a perdere ogni speranza. Capace appena di trascinarsi, si sedette ai piedi di un albero. Tutto era vano. Cessato ogni sforzo, caduto anche il desiderio della liberazione, si abbandonò semplicemente al puro 'esserci'. Senza più cercare nulla, senza più sperare nulla, senza più desiderare nulla, Siddhartha semplicemente restò seduto ai piedi dell'albero. Era la notte della prima luna piena di primavera. Una giovane contadina, scambiando quella figura per un dio, gli portò delle offerte di cibo. Poiché il suo digiuno non aveva più ragione di essere, Siddhartha mangiò, possiamo immaginare con un sano appetito. E restò seduto. In quell'abbandono una pace sconosciuta lo avvolse. La sua coscienza divenne un lago limpido e immobile, uno specchio vuoto. E quando la stella del mattino sorse sopra l'orizzonte egli non c'era più. La fiamma dell'esistenza separata si era spenta in lui. Ciò che pulsava in lui era il cuore dell'esistenza stessa. 1 suoi occhi erano diventati finestre sull'infinito. Non c'era più in lui alcuna resistenza all'infinita danza della vita/morte/vita. Nulla che si ponesse come separato rispetto al tutto. Non c'era più un io, ma solo una presenza, Buddha, 'il risvegliato'.<br />
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Secondo una leggenda sarebbe stato il dio creatore stesso, Brahma, a convincere Gautama Buddha a prendere la via dell'insegnamento, a cercare di indicare agli esseri umani il cammino della liberazione che egli aveva trovato. Questo divino intervento allude a una certa paradossale situazione in cui Buddha, come i mistici di ogni luogo e di ogni tempo, venne a trovarsi. All'esperienza sublime che trascende ogni esperienza, si accompagna la chiara realizzazione che questa perfetta beatitudine è la natura intrinseca di tutti gli esseri. Ogni essere umano, ogni essere senziente, è potenzialmente un Buddha. É un Buddha addormentato, un Buddha in attesa di svegliarsi. Il passo che conduce dalla sofferenza alla gioia è brevissimo, anzi, non è nemmeno un passo. E la beatitudine del Buddha è tanto grande, che vuole essere condivisa, trabocca, si riversa naturalmente verso tutti gli esseri viventi. Come non condividere con tutti questo destino sublime che appartiene loro di diritto?<br />
Eppure, nello stesso tempo, e qui sta il paradosso, come condividerlo? Come comunicare un'esperienza che sta del tutto al di fuori della mente, una realtà che può solo essere sperimentata in uno spazio di non-mente? Con quali parole esprimere l'inesprimibile, quando la mente a cui il linguaggio appartiene è l'ostacolo stesso all'esperienza che si vuole comunicare? Ogni illuminato, a quanto pare, si trova di fronte a questo dilemma. Il grande mistico cinese Lao-Tze inizia il suo libro, il Tao Te Ching, dicendo: «Il Tao di cui si può parlare non è l'eterno Tao».<br />
Bisogna perciò, secondo la leggenda, che sia un dio a spingere Buddha a tentare l'impossibile, a comunicare l'incomunicabile, a fare del suo stesso essere un invito, un dito che indica la luna. Il dito non è la luna e molti si attaccheranno al dito senza vedere la luna. Ma alcun,i che hanno occhi per vedere, vedranno. E se anche un solo essere dovesse accogliere l'invito al risveglio, questo basterebbe a giustificare tutta una vita spesa a 'far girare la ruota del dharma', a parlare della legge eterna, dell'eterno essere-così delle cose.<br />
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Il Dhammapada, il 'cammino dei dharma', è una traccia di questo insegnamento. Nell'intero vastissimo canone delle scritture buddiste, non abbiamo nulla che possiamo indicare con certezza come testuali parole del Buddha. Ma non c'è dubbio che questi testi, consegnati alla scrittura parecchio tempo dopo la morte dei maestro, riflettono lo sforzo devoto dei discepoli diretti e di quelli delle generazioni successive, di tramandare il più fedelmente possibile le parole del Buddha. Significativamente certi testi cominciano con le parole: «Così ho udito ... » É una locuzione che esprime insieme lo sforzo di fedeltà e l'umiltà di chi riferisce. Non 'così ha detto Buddha', ma 'così ho udito'. Fra il messaggio che viene dalla dimensione al di là della mente e quello che la mente è in grado di ricevere e di capire c'è uno iato: «Così ho udito ... »<br />
Il Dhammapada è dunque un 'così ho udito'. É una raccolta, compilata parecchi anni dopo la morte di Buddha (probabilmente fra uno e quattro secoli), di aforismi tramandati e ricordati come parole del maestro. Non contiene nulla delle elaborate discussioni e narrazioni che caratterizzano i testi più estesi, Qui troviamo solo lapidarie e spesso poetiche affermazioni ed esortazioni, raccolte per temi (la consapevolezza, la mente, la gioia, il piacere, l’ira, eccetera). Questi 'temi' sono a volte solo metafore ricorrenti (i fiori, le migliaia, l'elefante); a volte è solo la presenza di una certa parola a giustificare la collocazione di un aforisma entro un certo tema. Non si può dire dunque che si tratti di una raccolta veramente organica. A volte, inoltre, è lecito supporre che strati di interpretazioni successive si siano sovrapposti a ciò che 'è stato detto'.<br />
Ciononostante questa piccola raccolta contiene un tesoro inestimabile, ci comunica qualcosa del sapore dell'insegnamento di quest'uomo straordinario. In essa forse più che in ogni altro testo abbiamo la sensazione che Buddha stia parlando a noi direttamente, per 'ammonirci, guidarci, distoglierci dall'errore'. Ed è probabilmente questa qualità che ha fatto di questo libricino forse il più amato e il più letto dell'intero canone buddista.<br />
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<b>Per accostarsi all'insegnamento di Buddha</b><br />
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É impossibile, in una breve introduzione come questa, dare un'idea anche sommaria dell'insegnamento di Buddha. Al lettore o alla lettrice che incontrano per la prima volta il pensiero buddista, possono tuttavia essere utili alcune parole di presentazione di certi concetti ricorrenti nel testo che sono parecchio estranei al pensiero occidentale.<br />
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Il primo e fondamentale di questi concetti è proprio quello di risveglio, bodhi, illuminazione o liberazione. 'Risveglio' presuppone un sonno: il sonno, di cui qui si tratta, non è altro che lo stato della nostra coscienza ordinaria. La concezione sottostante, è che la nostra ordinaria percezione di noi stessi e del mondo sia fondamentalmente 'illusione'. Viviamo in un mondo di miraggi e di fantasmi, agiamo tutto un nostro teatro interno di sogni e di proiezioni.<br />
Al centro di questo mondo c'è un'illusione o errore fondamentale: l'illusione dell'esistenza di un 'sé', l'illusione che ci fa credere di esistere come qualcosa di individuato e separato dal tutto. É un po' come se un'onda credesse di esistere separatamente dal mare. Le onde si raccolgono, si frangono, si rimescolano nel mare. L’acqua stessa che le forma non è mai la stessa.<br />
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L’onda è solo un disegno che emerge e si dissolve nel caleidoscopico movimento complessivo dell'acqua. Ma, se l'onda si identifica con la propria esistenza separata, essa viene a trovarsi inevitabilmente in una lotta disperata con la realtà della propria impermanenza. Il sé, che si illude di esistere non può che attaccarsi a tutto ciò che nutre la sua esistenza separata e cercare di respingere tutto ciò che avvicina la sua dissoluzione nel tutto. L’illusione primaria dell'esistenza di un sé, è perciò immediatamente seguita da due movimenti della coscienza: attrazione e repulsione, desiderio e avversione, odio, paura. L’illusione primaria è il nocciolo di quella che i buddisti caratterizzano come 'ignoranza': uno stato di offuscamento in cui non siamo in grado di percepire la realtà delle cose. E questa terna, ignoranza, desiderio, avversione, si trova al centro della ruota della vita e della morte, un curioso mandala circolare che descrive simbolicamente il fatale avvicendarsi di nascita, crescita, invecchiamento, morte e rinascita. Perduti in questo ciclo del samsara, dell'esistenza illusoria, gli esseri si trascinano di vita in vita, inseguendo un sogno impossibile, eternamente prigionieri della disillusione, della sofferenza e della morte.<br />
La più lapidaria enunciazione di questo stato di cose è costituita dalle cosiddette 'quattro nobili verità, di Buddha. Esse sono: l'esistenza è sofferenza; questa sofferenza ha un'origine; essa ha anche una fine; il cammino che conduce al risveglio porta alla fine della sofferenza. Cioè: l'illusione di esistere separatamente, ci pone in conflitto con l'effettivo essere-così delle cose e ci pone perciò in una situazione cronica di sofferenza. Questa sofferenza ha la sua origine nell'ignoranza, nel desiderio e nell'avversione. Perciò chi va al di là di ogni desiderio e di ogni avversione, chi si risveglia dal sonno dell'ignoranza, trascende ogni sofferenza. Non è più identificato con il proprio corpo e, anche se il corpo muore, la sua coscienza vive in tutto l'universo. Ma, la sua coscienza, non è più questo frammento che si è illuso di esistere separatamente e che ha viaggiato di corpo in corpo: essa è semplicemente 'la' coscienza, la coscienza dell'universo, la coscienza del tutto.<br />
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Può esser utile dire qualche parola anche a proposito del concetto di reincarnazione, che, familiare e naturale in tutto il mondo orientale, è invece fondamentalmente estraneo alla cultura ebraico-cristiana. L’idea sottostante a questo concetto è quella di karma, secondo cui ogni azione lascia delle tracce sottili nella coscienza di chi la compie, tracce, che a loro volta facilitano il prodursi di certe azioni e di certe circostanze nella vita della persona. Il pensiero orientale assume che questo rapporto di consequenzialità non si limiti all'ambito di una sola vita, ma si estenda anche al di là della morte, in un ciclo di trasmigrazioni che il sé illusorio percorre, sospinto dalla molla del desiderio e dell'avversione e condizionato dalle tracce delle proprie passate azioni ed esperienze.<br />
Non è necessario condividere questo presupposto per cogliere l'essenza del discorso di Buddha. Dal punto di vista di Buddha, il ciclo delle reincarnazioni, è solo la metafora con cui la mente orientale si rappresenta l'esistenza di un sé separato, mentre il pensiero occidentale, se la rappresenta con la metafora di un'unica vita seguita da un aldilà o dal nulla eterno, secondo le credenze. Né l'una né l'altra vanno prese sul serio: entrambe descrivono qualcosa che ha comunque un'esistenza soltanto illusoria. E interessante notare che questo non è soltanto il punto di vista di Buddha, ma anche quello delle più raffinate conoscenze sulla materia di cui disponiamo oggi. Dal punto di vista della fisica per esempio, l'idea dell'esistenza autonoma di un corpo è del tutto astratta e formale, nel contesto di quel viluppo indivisibile di campi interagenti che è l'immagine della realtà fornita dalle teorie più recenti.<br />
Più vicina alla nostra esperienza diretta, è forse una semplice interpretazione psicologica dell'idea di reincarnazione. La vita del nostro corpo e della nostra coscienza è un flusso costante: in un certo senso moriamo e rinasciamo ogni momento. E ogni momento rinasciamo portando con noi le tracce del nostro passato, il nostro karma istante per istante. In questo senso il Dhammapada è un invito a concentrare tutta la nostra attenzione, tutta la nostra energia, tutta la nostra consapevolezza, tutta la nostra capacità di risveglio in ogni attimo di vita. Ogni attimo di luce si lascia dietro una scia di luce. Se in questo istante sei sveglio, attento, cosciente, è più facile che tu sia sveglio, attento cosciente nel prossimo istante. Usando una metafora cristiana potremmo dire: il paradiso e l'inferno sono qui, sono una realtà immediata, la crei tu stesso attimo per attimo.<br />
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A volte può sembrare che il Dhammapada abbia toni di negazione della vita nei suoi aspetti concretamente sensibili. Un enunciato come 'l'esistenza è sofferenza' o l'invito a trascendere ogni desiderio, possono essere letti come negazione della gioia e della bellezza, di questo miracoloso divino caleidoscopio di illusioni in cui viviamo. E non c'è dubbio che in una parte notevole dell'ortodossia buddista, come del resto di quella cristiana, tutta una dottrina e una pratica sono condizionate da questo approccio anti-vitale. Ma, fortunatamente, nel buddismo sopravvivono anche tradizioni che leggono il messaggio di Buddha in maniera diversa. Secondo queste letture l'invito non è a 'rinunciare al mondo', a minimizzare il godimento del corpo e l'esperienza sensibile, a rifugiarsi nell'ascesi, anche se questo può essere un passo utile in una certa fase del cammino. Non dimentichiamo che Buddha raggiunse la liberazione quando si spinse al di là anche delle sue pratiche ascetiche.<br />
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Nel buddismo Zen c'è una curiosa serie di dieci immagini, detta 'i dieci tori Zen', che descrive il cammino verso l'illuminazione. Nell'ultima di queste immagini il protagonista, raggiunta l'illuminazione, ritorna verso la piazza del mercato con un recipiente di vino in mano. Se c'è una rinuncia cruciale nel cammino verso la liberazione, essa non è la rinuncia al mondo, ma la rinuncia al punto di vista dell'io separato, al sofferente egoismo con cui cerchiamo di realizzare i 'nostri' fini. Ogni altra rinuncia, ogni altra pratica ascetica, come vari aforismi del Dhammapada suggeriscono, è un'arma a doppio taglio: nel sonno dell'io essa può trasformarsi in un nuovo attaccamento, in ambizione spirituale, in un modo per sotterrare conflitti e dubbi. I più sottile attaccamento, l'ultimo ostacolo, sembra essere proprio il desiderio dell'illuminazione. Perciò, dice l'ultimo capitolo del Dhammapada, il bramino 'non desidera nulla, né in questo né nell'altro mondo'.</div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-56153685933068107022011-03-14T21:04:00.001+01:002011-03-14T21:05:42.940+01:00Tilopa: Canto di Mahamudra<div style="text-align: center;">Il Vuoto non ha bisogno di supporto;</div><div style="text-align: center;">Senza compiere alcuno sforzo,</div><div style="text-align: center;">restando sciolti e naturali,</div><div style="text-align: center;">è possibile spezzare il giogo,</div><div style="text-align: center;">e ottenere la Liberazione.</div><div style="text-align: center;">Se, guardando nello spazio, non si vede nulla,</div><div style="text-align: center;">e se, allora, con la mente si osserva la mente,</div><div style="text-align: center;">si distrugge ogni distinzione</div><div style="text-align: center;">e si raggiunge la Buddhità.</div><div style="text-align: center;">Le nubi che vagano per il cielo</div><div style="text-align: center;">non hanno radici, non hanno casa;</div><div style="text-align: center;">e così sono anche i pensieri discriminanti</div><div style="text-align: center;">che attraversano la mente.</div><div style="text-align: center;">Quando si è vista la mente universale,</div><div style="text-align: center;">ogni discriminazione cessa.</div><div style="text-align: center;">Nello spazio nascono forme e colori,</div><div style="text-align: center;">ma lo spazio non è macchiato né dal bianco né dal nero.</div><div style="text-align: center;">Dalla mente universale emerge ogni cosa,</div><div style="text-align: center;">ma essa non è macchiata né dai vizi né dalle virtù.</div><div style="text-align: center;">L'oscurità dei secoli</div><div style="text-align: center;">non può velare lo splendore del sole;</div><div style="text-align: center;">le lunghe ere del samsara [il ciclo delle nascite, morti e rinascite]</div><div style="text-align: center;">non possono nascondere la chiara luce della Mente.</div><div style="text-align: center;">Benché ci si serva di parole per spiegare il Vuoto</div><div style="text-align: center;">il Vuoto in quanto tale è inesprimibile.</div><div style="text-align: center;">Benché si dica che "la Mente è una luce brillante",</div><div style="text-align: center;">essa è al di là di ogni parola e simbolo.</div><div style="text-align: center;">Benché la sua essenza sia il Vuoto,</div><div style="text-align: center;">essa abbraccia e contiene ogni cosa.</div><div style="text-align: center;">Non fare nulla col corpo, rilassati;</div><div style="text-align: center;">chiudi stretta la bocca e resta in silenzio;</div><div style="text-align: center;">vuota la mente e non pensare a nulla,</div><div style="text-align: center;">Come un bambù cavo, lascia che il tuo corpo riposi a suo agio,</div><div style="text-align: center;">Senza dire né prendere, metti a riposo la mente,</div><div style="text-align: center;">Mahamudra è come una mente che non si attacca a nulla,</div><div style="text-align: center;">Praticando in questo modo, col tempo raggiungerai la Buddhità.</div><div style="text-align: center;">La pratica di mantra e paramita [le virtù buddhiste],</div><div style="text-align: center;">la conoscenza dei sutra e dei precetti,</div><div style="text-align: center;">gli insegnamenti delle scuole e delle scritture</div><div style="text-align: center;">non valgono a produrre la consapevolezza della verità innata;</div><div style="text-align: center;">perché la mente che, piena di desiderio,</div><div style="text-align: center;">insegue un fine</div><div style="text-align: center;">non fa che nascondere la luce.</div><div style="text-align: center;">Desisti da ogni attività, abbandona ogni desiderio;</div><div style="text-align: center;">lascia che i pensieri salgano e scendano</div><div style="text-align: center;">a loro piacimento, come onde dell'oceano.</div><div style="text-align: center;">Colui che non viene mai meno al non-dimorare,</div><div style="text-align: center;">ne al principio di non-distinzione,</div><div style="text-align: center;">adempie ai precetti tantrici.</div><div style="text-align: center;">Colui che abbandona il desiderio</div><div style="text-align: center;">e non si attacca a questo o a quello,</div><div style="text-align: center;">coglie il vero significato contenuto nelle scritture.</div><div style="text-align: center;">Trascendere la dualità è il punto di vista regale;</div><div style="text-align: center;">domare le distrazioni è la pratica regale;</div><div style="text-align: center;">Se, sciolto e senza sforzo,</div><div style="text-align: center;">ti mantieni nella naturalezza,</div><div style="text-align: center;">presto otterrai Mahamudra</div><div style="text-align: center;">e raggiungerai il non-raggiungimento.</div><div style="text-align: center;">Taglia la radice di un albero e le foglie appassiscono;</div><div style="text-align: center;">taglia la radice della mente e il samsara cade.</div><div style="text-align: center;">Chi si aggrappa alla mente</div><div style="text-align: center;">non vede la verità che sta oltre la mente.</div><div style="text-align: center;">Chi si sforza di praticare il Dharma [l'insegnamento]</div><div style="text-align: center;">non trova la verità che è al di là della pratica.</div><div style="text-align: center;">Per conoscere ciò che è al di là sia della mente che della pratica</div><div style="text-align: center;">bisogna tagliare di netto la radice della mente</div><div style="text-align: center;">e, nudi, guardare;</div><div style="text-align: center;">bisogna abbandonare ogni distinzione</div><div style="text-align: center;">e restare rilassati.</div><div style="text-align: center;">Non bisogna dare né prendere,</div><div style="text-align: center;">bensì restare naturali:</div><div style="text-align: center;">Mahamudra è al di là dell'accettazione e del rifiuto.</div><div style="text-align: center;">La comprensione suprema</div><div style="text-align: center;">trascende questo e quello.</div><div style="text-align: center;">L'azione suprema unisce</div><div style="text-align: center;">grande ingegnosità e assoluto distacco.</div><div style="text-align: center;">La realizzazione suprema consiste</div><div style="text-align: center;">nel comprendere l'immanenza senza speranza.</div><div style="text-align: center;">Dapprima la mente del praticante</div><div style="text-align: center;">precipita come una cascata;</div><div style="text-align: center;">a metà strada, come il Gange</div><div style="text-align: center;">fluisce lenta e placida;</div><div style="text-align: center;">alla fine è un vasto oceano,</div><div style="text-align: center;">in cui la luce del figlio e quella della madre si fondono".</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh15XHMuwpcv0Mu_YzYUV-kuuIDdh716H8NYELBltSZo2uKyx8OZCqgNBKfogLBDX6n1eW95ZYcktT80b7bxTfAPwEBIuuOVvv-Fz3cqzKIiu2fYAdB3TicBWcJr38HwfHWPCsfD6nsf9fQ/s1600/tilopa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh15XHMuwpcv0Mu_YzYUV-kuuIDdh716H8NYELBltSZo2uKyx8OZCqgNBKfogLBDX6n1eW95ZYcktT80b7bxTfAPwEBIuuOVvv-Fz3cqzKIiu2fYAdB3TicBWcJr38HwfHWPCsfD6nsf9fQ/s320/tilopa.jpg" width="251" /></a></div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-54783368078023505012011-03-13T21:30:00.000+01:002011-03-13T21:30:42.648+01:00Black Jambala<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/--P49TAIxS9A/TX0pSIpeLvI/AAAAAAAAAU8/2qTO9BH2ISU/s1600/Jambala+black.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://lh4.googleusercontent.com/--P49TAIxS9A/TX0pSIpeLvI/AAAAAAAAAU8/2qTO9BH2ISU/s1600/Jambala+black.jpg" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 14px; line-height: 25px;"><span style="font-size: 19px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 14px;"><span class="fullpost" style="display: inline; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="font-size: 19px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 14px; font-weight: normal;">Black Kubera is the manifistation of Buddha Akshobhaya . Black Kubera is also called as the chief of the five great Jambhalas as he is said to have given people wealth and happiness. He is also known as one of the hindu god of wealth, Kubera . Those who chant his mantra will get wealth and also if one have any kind wishes, he will also fufill it and bring happiness. Black Jambala has two mantra . Black jambala Uselly Standing upon corpse and holding Mongoose in his left hand and Kapala is in right hand. he is Black in color .</span></span></strong></span></span></span></span></div><div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 14px; line-height: 25px;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="font-size: 19px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 14px; font-weight: normal;"><span class="Apple-style-span" style="color: #bf9000;">Black Jambala Mantras are :</span></span></span></strong></span></div><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 14px; line-height: 25px;"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 14px; line-height: 25px;"><div style="text-align: center;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="font-size: 19px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 14px; font-weight: normal;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="font-size: 19px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">1. Om Zambhala Dzamlim Dzaye Svaha</span></span></strong></span></span></strong></div><span style="font-size: 19px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 14px;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="font-size: 19px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 14px; font-weight: normal;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="font-size: 19px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">2. Om Indzali Mu Kan Dzamali Svaha</span></span></strong></span></span></strong></span></div></span></span></div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-28547822450592475692011-03-13T21:29:00.000+01:002011-03-13T21:29:06.182+01:00White Jambala<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOjCNoCnO7EvAhazfjyEZ0USWwY131zcSvlWjq5UmgqNdr1ZpnTro0gWscAtYYg1nIlMuMro7qSJdiZGui5-sWUt1kmbKYAmW9lMisyCq2b3NhVjQdEgHTv-6iNVA3AJYuuGAHUm4ByzlP/s1600/Zambala_white.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOjCNoCnO7EvAhazfjyEZ0USWwY131zcSvlWjq5UmgqNdr1ZpnTro0gWscAtYYg1nIlMuMro7qSJdiZGui5-sWUt1kmbKYAmW9lMisyCq2b3NhVjQdEgHTv-6iNVA3AJYuuGAHUm4ByzlP/s1600/Zambala_white.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 14px; line-height: 25px;"><span style="font-size: 19px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 14px;">White Jambala is born from the right eye of Avalokitesvara Bodhisattva , also known as the manifistation of Avalokitesvara Bodhisattva . According to the sutra , his mantra can stop suffering , destroy bad karma and have a bodhichitta or mind . His mantra can also avert disaster and sickness . He also bring wealth to all sentient being by chants his mantra . Tibetan name is "Dzambhala Gapee " which means, white dzambhala . White Jambala sits on a snow lion, although some artists depict him sitting on a dragon and in his left hand there is also a mongoose that spits out precious diamonds and ornaments.</span></span></span></div><div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #bf9000; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 14px; line-height: 25px;"> </span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #bf9000; font-family: Arial,Helvetica; font-size: 14px; line-height: 25px;">White Jambala Mantra Is :</span></div><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 14px; line-height: 25px;"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 14px; line-height: 25px;"><div style="text-align: center;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="font-size: 19px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">Om Padma Trotha Arya Zambhala Siddhaya Hum Phat</span></span></strong></div></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 14px; line-height: 25px;"><span style="font-size: 19px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 14px;"><span class="fullpost" style="display: inline; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="font-size: 19px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><br />
</span></strong></span></span></span></span></div>Lodro Rigdzinn Teundrouphttp://www.blogger.com/profile/11082959068719048114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2643222390819762574.post-32486071816115694002011-03-13T21:23:00.004+01:002016-07-06T18:45:04.497+02:00Yellow Jambala<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaA-arOASaXhVP4-h0lHhBLwHVLp3MeeALMQyjrpUURtjvAb8nMMweMcHu_gcU2D3SGUwQu7IYzGSm9ffffoKrNwI18ZtOL70b6i1swS77BNX_Bf5ahyz5bnfv-soUUt7tz9R9BQ8T0C1c/s1600/Zambala_yellow.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaA-arOASaXhVP4-h0lHhBLwHVLp3MeeALMQyjrpUURtjvAb8nMMweMcHu_gcU2D3SGUwQu7IYzGSm9ffffoKrNwI18ZtOL70b6i1swS77BNX_Bf5ahyz5bnfv-soUUt7tz9R9BQ8T0C1c/s1600/Zambala_yellow.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: "arial" , "helvetica"; font-size: 14px; line-height: 25px;">Yellow Jambala is the manifestation of Buddha Ratnasambhava . He protected the dharma and if anyone call his name, he will come and help the person. If one has trouble with finance or anything, one can chant his mantra and he will come and help. But one must have a bodhi mind and practice Buddhism properly to attain his blessings. One can also gain wealth, wisdom, intelligence and at last! Attain Buddha hood!. Yellow Jambala sits on a lotus, sun and moon disk. He holds a mongoose in his left hand and from its mouth spews forth precious jewels.</span></div>
<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: "arial" , "helvetica"; font-size: 14px; line-height: 25px;"></span><br />
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="color: #bf9000;">Yellow Jamabala Mantra Is :</span></div>
<span style="font-size: 19px; margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: 19px; margin: 0px; padding: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #cc0000;">OM ZAMBALA ZALENDHRAYE SOHA</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<a href="https://www.youtube.com/watch?v=kbKqC9WTBKA">https://www.youtube.com/watch?v=kbKqC9WTBKA</a></div>
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