domenica 26 giugno 2011

Insegnamenti sulla Preghiera in Sette Versi (2)- Pema Dam Choe Drön

IL PIANO ASSOLUTO

Nella sezione precedente abbiamo insegnato secondo il punto di vista relativo del Buddhismo Tibetano. Abbiamo detto che la Preghiera in Sette Versi è molto potente e carica di benedizioni ed è rivolta a Guru Padmasambhava e ad altri Buddha. Per queste qualità è conosciuta come “I Sette Versi Indistruttibili” o “I Versi dei Sette Vajra”.
Non è stata composta da qualcuno; é la voce stessa della Vera Natura, Dharmadhatu o Pura Saggezza.
Storicamente la preghiera si è manifestata quando Guru Rinpoche apparve nel loto. Era circondato da infinite Dakini di Saggezza che a Lui cantavano la preghiera.
Numerose sono le storie che celebrano il potere e la virtù della Preghiera in Sette Versi.
Tutti i grandi maestri hanno ricevuto insegnamenti sulla Preghiera in Sette Versi, e tali insegnamenti sono rimasti intatti, senza alcuna variazione, per centinaia di anni fino ad oggi e molti esseri sono diventati illuminati grazie a questa preghiera e alla sua pratica.
Ora procediamo al Livello Assoluto della conoscenza. Perchè pensiamo su due livelli per quanto attiene alla preghiera in Sette Versi?
Non stiamo dividendo la preghiera in due, piuttosto sono le nostre oscurazioni che ci impediscono di vedere o
comprendere la preghiera a un livello più elevato.
E’ per tal motivo che Nagarjuna disse che “per conoscere la Verità Assoluta dobbiamo attraversare il livello della Verità Relativa”. Essa è come la chiave o la porta del Palazzo della Verità Assoluta. Attraverso le spiegazioni al Livello Relativo e successivamente apprendendo il significato al Livello Assoluto, portiamo la preghiera ad un’unico livello di comprensione.
Il significato della HUM all’inizio della preghiera non cambia. E’ ancora la nostra Consapevolezza Innata, chiara e libera da ogni concetto. Ciò vuol dire che ogni nostro pensiero è Consapevolezza Primordiale.
Questa effettiva Natura Primordiale della mente è l’Assoluto Guru Padmasambhava.
E, ne consegue, che per avere una visione e conoscenza Perfetta, dovremmo mantenere le nostre menti in questa Natura Primordiale durante la pratica. Quindi per educare o riconnettere le nostre menti con questa visione, la Preghiera comincia con la sillaba HUM.
Il primo verso comincia con Orgyen che rappresenta il luogo da cui tutti gli insegnamenti segreti o mantra si sono irradiati. Questo luogo è conosciuto come Oddiyana.
Potresti chiederti: “Perché questi insegnamenti o mantra sono segreti?”.
Non che ci sia nulla da nascondere. E’ il livello o capacità della nostra conoscenza che mantiene l’Assoluto come segreto. La nostra ignoranza ci impedisce di vedere la vera Natura Primordiale. Questa Perfetta Natura è il Buddha e l’Assoluto Guru Padmasambhava.
Questo significato di Oddiyana in quanto fonte dei mantra segreti si applica alla nostra mente. La nostra consapevolezza Primordiale è la fonte di questi segreti che sprigionano Saggezza e Realizzazioni: in questo preciso momento, le nostre menti sono la fonte di irraggiamento.
Un’altro significato di Oddiyana è librarsi, volare. Gli esseri che conoscono pienamente questa Vera Natura possono volare e librarsi entro il regno del Dharmakaya, liberi da ostacoli.
Andando avanti nel primo verso, qual’é il significato di “nord-ovest” nella preghiera? Nel Buddhismo Mahayana, il nord-ovest simboleggia il Nirvana, la vacuità. Il nord è libero dai movimenti di ascesa e tramonto del sole e della luna.
L’Ovest è il simbolo del Samsara, dell’oscurità, del tramonto del sole. Questo è il motivo per cui il Buddha mosse sette passi verso l’ovest quando nacque e disse che questa sarebbe stata l’ultima rinascita nel samsara; poi fece sette passi verso nord e disse “In questa vita aprirò le porte del Nirvana”.
L’ultima parola, TSAM, significa confine. Guru Rinpoche era libero da entrambi i confini di Samsara e Nirvana.
La parola PEMA, nel secondo verso, significa libero da oscurazioni, dall’attaccamento e dall’afferrarsi. E’ vuota e luminosa in questa libertà. Questo è lo stato di Kadak – “primordialmente puro”-, puro fin dall’inizio e totalmente aperto.
GESAR è come il pistillo di un fiore. E’ l’aspetto di chiarezza della Vera Natura, la saggezza, la gentilezza amorevole, la compassione e i mezzi abili che si riflettono da questa Vera Natura.
Questo manifestarsi è noto come Gesar. La terza parola, DONGPO significa stelo; esso unisce il loto e il pistillo, Chiarezza e Vacuità.
Esse funzionano in modo differente ma non sono mai separate. In questa pratica della Verità Assoluta centrata su Guru Padmasambhava, non stiamo cercando esternamente; tutto è contenuto all’interno della nostra Natura Primordiale. Questa Natura Primordiale ha due aspetti di Chiarezza -o dei Mezzi Abili- e di Saggezza.
Queste due qualità sono in unione dentro noi stessi. Questa è la Pratica della Suprema Beatitudine della Mahamudra. E’ libera dai dualismi, conosciuta come la Via di Mezzo o Visione Madyamika. E’ l’origine di ogni manifestazione, di tutte le attività. E’ il manifestarsi della Perfezione delle Cinque Saggezze. In quest’ottica, questo è conosciuto come gli insegnamenti del Grande Dzogchen.
Il terzo verso si rivolge agli stati di Realizzazione interiori.
”Come sarebbe meraviglioso ottenere queste Supreme Realizzazioni” esclama la preghiera.
Questa è una visione dello stato interno. Non guardiamo all’esterno la Buddhità, Guru Padmasambhava, Vajrasattva o Samantabhadra. Essi sono tutti all’interno delle nostre menti; questa Natura Primordiale appartiene a tutti questi Buddha. E quindi, il terzo verso canta di quanto sarebbe meraviglioso riconoscere il Guru Padmasambhava dentro noi stessi, la più alta e preziosa Consapevolezza che noi possiamo raggiungere. Questa è la più alta realizzazione di qualsiasi insegnamento. Secondo la tradizione Nyingma ci sono tre lignaggi di Realizzazione.
C’è il Lignaggio della Trasmissione da Mente a Mente.
Ad esempio, Naropa chiese insegnamenti a Tilopa, molte, molte volte. E Tilopa si rifiutò persino di dargli una sola spiegazione. Invece, gli diede le 24 pratiche ascetiche da eseguire. A un certo punto Tilopa afferrò Naropa al collo gridandogli:
”Cosa ti aspetti da me?”. Lo colpi tre volte alla fronte col suo sandalo e, quando Naropa riprese conoscenza, vide chiaramente la sua Vera Natura, il suo stato della Mahamudra.
Questo tipo di insegnamento è noto come Lignaggio di Trasmissione da Mente a Mente.
Senza parole, lo studente viene a conoscenza della verità in quel momento. Questo è il modo di riconoscere la Verità Assoluta: essa è al di là di parole e concezioni.
Il quarto verso proclama il nome di Guru Rinpoche. Una volta che hai riconosciuto questo stato della Consapevolezza Primordiale, libero da concezioni e pensieri dualistici, questa Realizzazione è indicata come Guru Padmasambhava. Puoi scoprire Lui dentro il tuo cuore o stato della mente. Il quinto verso parla delle Dakini, o manifestazioni delle attività di Saggezza che tutto realizzano, libere da oscurazioni e pensieri dualistici. E’ la conoscenza pura e perfetta della Saggezza che significa Yeshe o Kandroma. Una volta realizzato lo Stato Naturale Primordiale si è circondati da infinite Dakini. Ovunque si guardi è il movimento della Natura Primordiale. Ogni attività si irradia da questo stato e diventa il seguito circostante, quasi come i raggi di luce che si irradiano dal sole. Quindi, in questo caso le Dakini sono l’emanazione di saggezza della nostra mente.
Il sesto verso ci dice come seguire le orme del Prezioso Guru.
A livello Assoluto, una volta riconosciuta la Natura Primordiale, fai voto di seguire questa via e di non separartene; ti sei impegnato a seguire le sue orme perché hai riconosciuto l’Assoluto Guru Padmasambhava, non lo stai seguendo ciecamente. Non ti separi dalla visione di lavorare per aiutare tutti gli esseri senzienti.
Il settimo verso implora il Guru di venire con le sue benedizioni. A livello interno, una volta riconosciuto l’Assoluto Guru Padmasambhava, chiediamo le sue benedizioni, non per noi stessi, piuttosto per trasformare tutti i fenomeni esterni nella condizione unica di Guru Padmasambhava. Ci sono molti esseri senzienti che soffrono nell’ignoranza, che va trasformata nella Saggezza Primordiale che anche loro possiedono. Invochiamo l’Assoluto Guru Padmasambhava interiore per rimuovere l’oscurità degli esseri senzienti ed educarli alla Realizzazione che tutti possediamo. Al tempo stesso vogliamo trasformare l’universo nella sua Terra Pura.
Non cerchiamo di creare qualcosa che non esiste qui; vogliamo rivelare qualcosa che è sempre esistito. Questa è la Pratica della Bodhicitta Assoluta e dell’impegno. Questa è la Realtà. Non cerchiamo di creare qualcosa che non esiste. Anche se le nostre oscurazioni ci impediscono di vedere chiaramente, al livello Assoluto tutto è puro.
E’ simile a una persona con deficit visivi. Anche se un uomo con astigmatismo percepisce che ogni cosa attorno a lui è sfocata, non c’è nulla di sbagliato in quegli oggetti. Se correggiamo questa visione gli oggetti appariranno chiari e normali.
La stessa cosa accade con la visione della Terra Pura.
Questo è l’insegnamento della pratica interna della Preghiera dei Sette Versi.
Di solito prima pratichiamo esternamente facendo la visualizzazione di Guru Padmasambhava di fronte a noi; poi invochiamo le sue benedizioni e manteniamo la nostra mente sull’Assoluto Padmasambhava. In questa condizione realizziamo il nostro lavoro quotidiano per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.
Così facendo completiamo la pratica esterna e interna. Normalmente, la pratica interna accade spontaneamente e senza sforzo, via via che aumentano la devozione e la fede.
Il significato del mantra GURU PADMA SIDDHI HUM è simile al significato a livello relativo.
Rappresenta anche i Tre kaya e riafferma l’assoluto Guru Padmasambhava con la sillaba HUM.

(Raffaele Phuntsog Wangdu & Salvatore Tondrup Wangchuk)

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