venerdì 10 dicembre 2010

Sei sicuro di non essere buddhista? - Khyentse Norbu

Una coerente scelta buddhista è possibile. Anche dentro la quotidianità occidentale. È così possibile, ci fa intendere l’autore, che ci si può scoprire buddhisti prima di fare (o senza fare) esplicita professione di fede.

Un piccolo trattato che cerca di spiegare le ragioni e i fondamenti del buddhismo. Il Maestro parte dai cosiddetti quattro sigilli (tutti i fenomeni compositi sono impermanenti, tutte le emozioni sono dolore, tutte le cose sono prive di esistenza intrinseca e l'illuminaziuone -il nirvana- trascende ogni concetto), e invita a riflettere sul fatto che non è necessaria né sufficiente una tunica arancione e un'ossessione repulsiva nei confronti della carne per essere buddhisti.
Primo libro di un lama appartenente a una gloriosa famiglia del Bhutan e che oltre a insegnare buddhismo è anche un appassionato viaggiatore e regista di una certa fama, questo volume tirerà fuori la parte buddista che è in voi, se c'è.
Facendo riferimenti al Viagra o a ad Eminem e ricordandoci che anche Hitler era vegetariano, tra aneddoti, appunti di viaggio e riferimenti a vari elementi della nostra cultura, Khyentse Norbu fornisce le prime basi per aiutare chi legge ad avvicinarsi all'unica religione che ha l'onore di essere sempre stata lontana dal degrado del fondamentalismo e della violenza.
Khyentse Norbu sostiene che non serve una tunica arancio e né quel certo un sorriso radioso per scoprirsi vicini al pensiero buddista. Così, con una serie di esempi pratici e una buona dose di ironia e di leggerezza, l'autore presenta il buddismo da un punto di vista sociale, di costume, senza addentrarsi nei meandri più profondi delle sue regole e della sua filosofia, senza neppure accennare alla meditazione, alle pratiche, alle dissertazioni sulla reincarnazione.
Lo scopo, perfettamente riuscito, è quello di dare un assaggio sufficiente a far comprendere al lettore occidentale se ci sono i cosiddetti prerequisiti per approfondire la religione buddista.
L'autore ha devoluto i proventi del libro ad un'associazione no profit che sostiene la pratica e lo studio "della concezione del Buddha, della saggezza e della compassione".
Un libro consigliato a tutti.



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