mercoledì 6 ottobre 2010

Il samsara e i suoi problemi

Luoghi, amici gioie, i beni posseduti
e altre cose del samsara sono sempre rovinati
dalle tre forme di malessere.
Considerandole come lo spettacolo
di un boia cbe mi conduce al patibolo,
libero da attaccamento,
energicamente mi eserciterò per ottenere il risveglio.
(IX Karmapa, Testo di Ngöndro)





A causa del nostro karma che porta a maturare certe esperienze, il ciclo dell’esistenza condizionata continua a girare. Questo è il samsara. Azioni e karma si sommano ed attraverso questo le esperienze si manifestano.
Quando le azioni positive sono predominanti si sperimenta un esito più o meno gioioso. Quando prevalgono le azioni negative, si sperimenterà soprattutto sofferenza. Dunque, a qualunque regno di esistenza si pensi, scopriremo che la sofferenza e l’illusione sono uniche e medesime. Si può paragonare il samsara al restare seduti su di un ago. Non vi è un solo istante privo di sofferenza.
E' essenziale aver ben presente la realtà della sofferenza per comprendere nel modo più corretto ciò che accade intorno a noi.
Se siamo veramente consapevoli dell'oceano di sofferenza del samsara,le sue affascinanti sembianze non ci attireranno più. Possiamo, quanto a queste, essere liberi dall'attaccamento, come per lo spettacolo dato in onore di un'esecuzione capitale, dove il condannato siamo noi! Non pensiamo mai abbastanza che dipendiamo gli uni dagli altri: sul semplice piano materiale, siamo tutti interdipendenti per le nostre necessità
quotidiane, ed è per questo che siamo in debito con tutti gli esseri.
Prendendo coscienza profondamente del fatto che tutti gli esseri aspirino alla felicità, ma che soffrono in mille mocli, possiamo sviluppare veramente la bodhicitta.
Se saremo consapevoli del malessere e della sofferenza onnipresenti, cresceranno l`amore e la compassione, e faremo del nostro meglio per progredire il più in fretta possibile verso lo stato di buddha per ottenere le qualità che consentono di dare sollievo a tutti gli esseri senzienti.
I quattro pensieri che orientano la mente fuori dal samsara sono per noi molto importanti. 
Molti maestri antichi dissero: "le quattro pratiche preliminari sono più profonde delle pratiche principali". Per il proprio sviluppo nel Dharma la pratica è estremamente importante per avere il tempo di realizzare una comprensione di queste visioni fondamentali.
Sopra questa solida base si può essere in grado di far sorgere la realizzazione. Se non dedicassimo il tempo necessario a costruire fondamenta potenti, sarebbe difficile raggiungere i risultati desiderati  E’ come la costruzione di un edificio: senza buone fondamenta la casa potrebbe facilmente crollare. 
Abbiamo un certo grado di libertà in quanto siamo in grado di discriminare tra azioni buone e dannose. Siamo in grado di abbandonare la negatività e concentrarci sulle azioni positive. Se praticheremo un’attitudine proficua in questa vita, potremo raggiungere lo stato di liberazione dal samsara.Se, al contrario, non ci impegneremo in azioni positive o nella pratica del Dharma e continueremo ad agire negativamente, otterremo il risultato corrispondente e non saremo in grado di affrancarci dal samsara.
Continueremo con l’eterno ciclo delle rinascite in uno stato di esistenza o nell’altro.
Per questa ragione dobbiamo veramente essere consapevoli della grande opportunità qui e ora e fare tutto il nostro meglio per usarla finché possiamo.
Prendiamoci il tempo per studiare il Dharma e per praticare e non scoraggiatmoci mai nella nostra pratica del Dharma.

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